Schneider Electric acquisirà Rockwell?

Pubblicato il 25 Ott 2016

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Se fossero tutte vere le voci di possibili acquisizioni che hanno riguardato Rockwell Automation negli ultimi 10 anni, la Casa di Milwaukee avrebbe già cambiato almeno 5 proprietari. Emerson, GE, ABB: quasi tutte le principali aziende di Automazione sono state, almeno nei titoli dei giornali, sul punto di chiudere l’acquisizione del secolo, di comprare Rockwell Automation. Finora, però, nessuna di queste voci ha poi trovato riscontro. Al momento nemmeno quella che circola dalla fine della scorsa settimana, secondo la quale stavolta a mettere le mani sulla multinazionale americana sarebbe addirittura Schneider Electric con una maxi operazione che sfiorerebbe i 18 miliardi di dollari. Le azioni di Rockwell Automation hanno comprensibilmente fatto i salti mortali, sull’onda delle progressive conferme e smentite sull’operazione. Ieri, però, è intervenuta direttamente Schneider Electric a gettare acqua sul fuoco: in una nota ufficiale l’azienda ha “categoricamente” smentito il proprio interesse all’acquisizione.

Ma perché Rockwell farebbe così gola alle Major dell’Automazione (e non)? La risposta è semplice: perché Rockwell è una realtà indipendente forse troppo piccola per essere grande e troppo grande per essere piccola. E perché ha una forte leadership territoriale. La multinazionale statunitense, che è la quinta società per fatturato nel 2015, è la seconda potenza sul suolo patrio, dove realizza 3,4 dei complessivi 5,8 miliardi del proprio business. La presenza focalizzata nell’industria di processo e nel Nord America, per esempio, era stato il driver dell’acquisizione di Invensys da parte di Schneider Electric. La multinazionale francese, così come ABB e Siemens, è forte ma non fortissima quando la partita dell’automazione si gioca sul suolo americano. Ecco perché Rockwell è un boccone che fa gola.

Naturalmente ci sono anche ragioni di carattere tecnologico: da sempre alfiere della Connected Enterprise e della Integrated Architecture, Rockwell possiede delle solidissime basi tecnologiche sia per quanto riguarda controllo e controllori, sia per le reti, sia la parte software (HMI, MES). Ha inoltre una rete di partner che le consente di proporre un’offerta pronta a scalare le necessità delle aziende che vogliono prendere il treno di Industry 4.0.

Come andrà a finire? Sarà un nuovo buco nell’acqua? Una smentita è una smentita, vero, ma è anche un momento formale che non sempre corrisponde a un reale disinteresse. Se le cose dovessero maturare e svilupparsi Innovation Post ve lo dirà.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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