Industry 4.0, la speranza dell’Ict italiano

Pubblicato il 13 Ott 2016

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Per Assinform Industria 4.0 è una speranza che profuma di necessità. I dati relativi al comparto dell’Information Technology indicano, infatti, che il settore si muove a due velocità: le tecnologie digitali tradizionali crescono poco o, in qualche caso, perdono valore. Al contrario, i cosiddetti digital enabler crescono a due cifre. Vediamo quali sono e che cosa c’entrano con Industria 4.0.

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Luci e ombre

In attesa che le misure previste vengano tradotte in legge, Assinform si dichiara speranzosa, ma anche preoccupata. Il programma di politica industriale, ha spiegato Giancarlo Capitani, presidente di NetConsulting cube, la società che insieme ad Assinform conduce le rilevazioni di mercato, genererà infatti effetti solo “a tre condizioni: che i 13 miliardi promessi siano effettivamente inclusi nel Def, che siano ridefiniti i perimetri e chiarito che cosa avrà diritto a iper e superammortamento e che cosa no, che si faccia presto perché le aziende, in attesa di poter sfruttare gli incentivi, hanno fermato gli investimenti”.

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I numeri del digitale

Per comprendere appieno le ragioni delle “preoccupazioni” di Assinform basta del resto leggere i dati del primo semestre 2016 resi noti dall’associazione. Le vendite di tecnologie informatiche in Italia sono cresciute dell’1,2%, poco sotto quota 32 miliardi di euro, e chiuderanno l’anno con un volume d’affari di poco superiore ai 65 miliardi di euro, facendo registrare una crescita dell’1,3%. Potrebbe sembrare poco ma, sottolineano dall’associazione, questo sarà il secondo anno consecutivo che chiuderà in territorio positivo dopo sette anni di buio.

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Cloud e Iot a doppia cifra

La modesta crescita registrata nel primo semestre nasconde, come dicevamo, una realtà a due facce: quella delle tecnologie digitali tradizionali (Pc, servizi, dispositivi e sistemi) e quella dei digital enabler (cloud, big data, Iot, Piattaforme per la gestione web, mobile business e sicurezza).
Per esempio, i servizi. Il valore complessivo del comparto cresce solo del 2% a quota 5.198,5 milioni, ma al suo interno le componenti innovative legate a datacenter e cloud computing aumentano del 18,8%. Stringendo di più lo zoom su questa area, le sole applicazioni in cloud crescono addirittura del +29% (700 milioni il valore assoluto). Stesso discorso se si osserva il comparto del software: le vendite sono cresciute del 4,8% (2.863 milioni il valore), ma a trainarlo sono le buone performance del software applicativo (+7,1%) e in particolare l’IoT (+16,4%) e le piattaforme web (+15,2%), mentre le soluzioni orizzontali e verticali tradizionali arrancano. Anche se si considera l’hardware, i PC desktop e portatili perdono quota, mentre le vendite di server per i datacenter crescono di oltre il 10%.

Nota – Questo articolo è un estratto di quello che è stato pubblicato per la prima volta a mia firma il 12 ottobre sul portale “Industria Italiana“, dove è possibile leggerne la versione integrale.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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