Hello Industrie 4.0, l’Internet of Robotics di Kuka

Pubblicato il 02 Ott 2016

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Fondata nel 1898 ad Augusta, Kuka (acronimo di Keller und Knappich Augsburg) si occupava inizialmente di illuminazione pubblica, macchinari di saldatura, grandi container e veicoli comunali. Nel 1973 Kuka fabbricò il suo primo robot industriale Famulus. Da allora Kuka si concentra su soluzioni all’avanguardia per l’automazione dei processi manifatturieri, portando avanti partnership di altissimo profilo come quella con Tesla Motors. Oggi Kuka può contare su 25 filiali in tutto il mondo, 12 mila dipendenti e circa 3 miliardi di euro di fatturato.

Nel 1996 ha fatto il proprio ingresso sul mercato il primo sistema di controllo Kuka basato su PC, inaugurando l’epoca della meccatronica.

Grazie al continuo sviluppo dei robot e delle tecnologie di controllo, i robot Kuka oltre all’industria automobilistica hanno potuto affermarsi in nuovi mercati, soprattutto nei campi dell’industria alimentare, della plastica, della lavorazione del metallo, nelle fonderie, nella medicina, nell’elettronica e nell’industria dell’intrattenimento.

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La filosofia di Kuka Roboter GmbH intende affermare il robot come un aiuto intelligente per l’uomo nella produzione, con il compito di facilitarne le attività grazie al proprio lavoro di alta qualità, consentendo anche alle piccole e medie imprese di adottare soluzioni robotiche.

Ai giorni nostri in Kuka hanno messo Industrie 4.0 al centro della propria strategia. I robot Kuka raccolgono infatti i dati nella produzione fornendoli al sistema IT. Nei futuri scenari di smart manufacturing il reparto IT elaborerà questi dati, li restituirà alla produzione tramite i robot, che a loro volta potranno ottimizzarsi su tale base.

Dal collegamento intelligente in rete di tutti i componenti rilevanti per la produzione, le aziende si aspettano un salto quantico sotto il profilo della produttività, della flessibilità e dell’efficienza e, quindi, la garanzia di vantaggi competitivi. In tale contesto il robot riveste un ruolo chiave.

Le soluzioni KUKA per la “smart factory”

Con LBR iiwa (intelligent industrial work assistent) Kuka ha gettato le basi per un rapporto di lavoro completamente nuovo tra uomo e robot. Per una flessibilità duratura della produzione, la sola collaborazione tra uomo e robot non è sufficiente. I robot devono essere mobili. Ad esempio, muoversi autonomamente sulle piattaforme mobili per trasportare merci o lavorare pezzi. Kuka ha infatti sviluppato una gamma completa di soluzioni: dai robot mobili dalla struttura leggera ai sistemi che operano in assoluta autonomia. Le piattaforme mobili di Kuka creano mappe dell’ambiente circostante per metterle a disposizione di altre unità. Il duello tra Kuka KR Agilus e Timo BOll, ex campione del mondo nel tennis tavolo, è un’interessante esempio dei nuovi paradigmi di mobilità e collaborazione tra uomini e robot che vanno prefigurandosi.

Da “Internet of Robotics” a “Internet of Automation”

Oggi Kuka è in grado di collegare la rete di produzione con il mondo digitale dando vita alla cosiddetta “Internet of Robotics”. Attualmente gli impianti flessibili ed efficienti che ne derivano si presentano ancora come singole soluzioni specifiche. Se l’industria riuscirà a definire standard aperti di comunicazione e a consolidarli a livello mondiale, i processi produttivi diverranno interoperabili oltre i confini delle singole fabbriche. In tal caso si porterà a compimento quella che in casa Kuka viene definita come “Internet of Automation”, una soluzione globale cloud-based che sfrutta l’intero potenziale della combinazione di dati di produzione, processi di fabbricazione innovativi, collegamento in rete flessibile e componenti reattivi.

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Armando Martin

Ingegnere elettronico e giornalista pubblicista, si occupa da anni di tecnologie industriali e sistemi di gestione come consulente industriale e direzionale. La sua attività professionale si è distinta per un approccio globale e flessibile ai temi dell’automazione, coniugando aspetti tecnici, scientifici, commerciali e di prodotto. Nel 2016 ha fondato, insieme a Franco Canna, il portale Innovation Post. E’ autore dei libri “Dizionario di Automazione e Informatica Industriale” (2006), “Comunicazione Industriale” (2010), “Misure per l’Automazione” (2012), “Strumentazione e Tecnologie di Misura” (2015), “Il Dizionario dell’Automazione – Le parole dell’innovazione (2016)”, “Industria 4.0, sfide e opportunità per il Made In Italy” (2018).

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