Piano Industria 4.0, ecco le cifre e i dettagli

Oggi pomeriggio sono stati finalmente resi noti i contenuti del piano Industria 4.0, che entrerà nella prossima Legge di Bilancio, con un orizzonte temporale che si spingerà fino al 2020.

Pubblicato il 21 Set 2016

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Oggi pomeriggio sono stati finalmente resi noti i contenuti del piano Industria 4.0, che entrerà nella prossima Legge di Bilancio, con un orizzonte temporale che si spingerà fino al 2020.

A presentare il piano nella significativa e suggestiva cornice del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano il Premier Matteo Renzi e il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.

“È una sfida culturale, politica oltre che economica”, ha detto Calenda. “Nel piano c’è dentro la fiducia nelle imprese. In nessuna delle slide c’è scritto dove investire, siete voi a scegliere come e dove, noi vi mettiamo a disposizione gli strumenti, l’altro pezzo di strada lo dovete fare voi”.

Gli incentivi saranno orizzontali e automatici: “Tutto il piano è costruito su incentivi fiscali orizzontali – ha spiegato Calenda – l’azienda li attiva nel suo bilancio, non deve fare domanda e aspettare che qualcuno timbri”.

La Cabina di regia

A vigilare “spietatamente” sull’attuazione dei provvedimenti provvederà una Cabina di Regia, che si è insediata nel corso della mattinata a Roma e di cui faranno parte presidenza del Consiglio, ministeri dell’Economia, dello Sviluppo economico, dell’Istruzione, del Lavoro, delle Politiche agricole, dell’Ambiente, i Politecnici di Bari, Milano e Torino, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, i Centri di ricerca (IIT, Crea…), la Cassa Depositi e Prestiti, il mondo degli imprenditori (Confindustria) e dei sindacati, con il contributo anche di altri soggetti e, più in là, delle regioni.

Calenda ha spiegato che la Cabina di regia “deve funzionare come un’assemblea degli azionisti, si riunisce una volta ogni 6 mesi o una volta l’anno e verifica in modo abbastanza spietato cosa non funziona, se gli obiettivi sono stati raggiunti o no”.

Giocare la carta del coraggio

Durante la presentazione, il premier Renzi ha detto: dobbiamo “cambiare la mentalitàe dire che l’Italia è la patria delle possibilità e delle opportunità”. La prima considerazione che un politico deve fare, ha precisato, “è da che parte stare, dalla parte della paura o stare dalla parte del coraggio e noi riteniamo che con tutte le difficoltà e i limiti dell’attuale scenario l’Italia abbia un futuro straordinario”. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è avere un progetto strategico ma che sia concreto e non si perda nella realizzazione”.

Il piano

Le linee guida dell’azione governativa sono: operare in una logica di neutralità tecnologica; intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali; operare su fattori abilitanti; orientare strumenti esistenti per favorire il salto tecnologico e la produttività; coordinare i principali stakeholder senza ricoprire un ruolo dirigista.

L’intervento pubblico prevede: 900 milioni per la riforma e il rifinanziamento per il 2017 del Fondo Centrale di Garanzia; un miliardo per i contratti di sviluppo focalizzati su investimenti per Industria 4.0; 100 milioni per le “catene digitali di vendita (Piano Made in Italy)”, lo scambio salario – produttività tramite incremento RAL e limite massimo agevolabile.

Complessivamente però l’impegno pubblico sarà di 13 miliardi, considerando il costo che, nell’intero periodo 2018-2024, l’erario sosterrà per la copertura degli investimenti privati sostenuti nel 2017 oggetto delle iniziative Iperammortamento, Superammortamento e Beni Strumentali.

Come obiettivo il piano prevede un aumento di 10 miliardi degli investimenti privati nel solo 2017; un incremento di 11,3 miliardi della spesa per ricerca, sviluppo e innovazione (periodo 2017-2020); 2,6 miliardi di maggiori investimenti privati “early stage” nel periodo 2017-2020.

Parte integrante del piano sono anche una parte relativa alle competenze e una sulle infrastrutture abilitanti.

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Agevolazioni e incentivi

Oltre al rinnovo del superammortamento sarà introdotto “un iperammortamento al 250% per i beni legati a Manifattura 4.0″ (ben più quindi di quanto ci si attendesse) conestensione dei termini per la consegna del bene al 30/06/18 previa conferma dell’ordine e versamento di un acconto almeno pari al 20% entro il 31/12/17.

Rimodulato il credito d’imposta per le spese in Ricerca, sviluppo e innovazione che sarà incrementale, portando anche l’aliquota della spesa interna al 50%, con un credito massimo che passerà dagli attuali 5 fino a 20 milioni di euro.

Per PMI e Start-up innovative sono previste detrazioni fiscali fino al 30% per investimenti fino a 1 milione. Le perdite dei primi 4 anni delle start-up potranno essere assorbite da società sponsor.

Altro incentivo è la detassazione dei capital gain su investimenti a medio/lungo termine.

La nascita di nuove imprese con focus sui temi di Industria 4.0 sarà agevolata anche dall’intervento della Cassa Depositi e Prestiti, che provvederà anche a istituire fondi di investimento dedicati all’industrializzazione di idee e brevetti ad alto contenuto tecnologico e fondi VC dedicati a start-up innovative.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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