Pedrollo (Confindustria): proveremo a ottenere un iperammortamento-bis al 200%

Giulio Pedrollo, vicepresidente Confindustria con delega alla politica industriale: bene le mini-proroghe, ma puntiamo a un vero rinnovo dell’intero strumento dell’iperammortamento per tutto il 2018, anche con un coefficiente più basso, a metà tra il 140% del super e il 250% dell’iperammortamento attuale.

Pubblicato il 06 Lug 2017

Kryptonite

“Apprezziamo la mini-proroga al luglio 2018 delle consegne dei beni 4.0 e cercheremo di ottenere un ulteriore allungamento ad agosto e settembre 2018, anche se è una misura che costa 15 milioni al mese. Ma quello a cui puntiamo è un vero rinnovo dell’intero strumento dell’iperammortamento, magari con un coefficiente più basso, a metà tra iper e super, vicino al 200%, per tutto il 2018″. Lo ha detto Giulio Pedrollo, vicepresidente Confindustria con delega alla politica industriale, in occasione dell’assemblea di Ucimu – Sistemi per Produrre.  “L’iperammortamento serve innanzitutto per sconfiggere la paura, che è un po’ la kriptonite dell’imprenditore“.

Industria 4.0 – ha detto Pedrollo – non è solo una rivoluzione unicamente tecnologica: “Sarebbe davvero un errore limitarsi a questo. Industria 4.0 significa sfruttare i dati, cambiare i modelli di business e ridisegnare le imprese. Se non si fa questo non si fa industria 4.0, ci si limita ad aggiornare il parco macchine, che comunque è una cosa assolutamente necessaria visto il tasso di obsolescenza delle nostre macchine”.

Giulio Pedrollo
Giulio Pedrollo

Ora – ha aggiunto Pedrollo – viene il momento più difficile, il momento di parlare di cultura, di innovazione e di competenze. “I Digital Innovation Hub – 21 al momento in tutta Italia – servono innanzitutto ad aiutare le imprese a determinare il grado di digitalizzazione delle imprese. Abbiamo attivato uno strumento di assessment gratuito che offre alle aziende un quadro utile a prendere coscienza dello stato delle proprie competenze”. Poi si dovrà passare a “mettere in pratica dei progetti di innovazione per i quali bisognerà attivare un rapporto con i futuri Competence Center”.

E poi c’è il tema della formazione. “Confindustria si è resa conto di essere lei stessa indietro su questo tema. Abbiamo messo in piedi un piano formativo forte per il nostro personale, che prevede un percorso di formazione continua. Solo così saremo in grado di essere di aiuto alle imprese”.

Infine la scuola. “Serve il super perito, che ha una preparazione specifica su questi temi. Sono figure che servono e sono assorbite immediatamente nel mondo del lavoro”.

Valuta la qualità di questo articolo

Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 3