Nella realtà virtuale di Autodesk la fabbrica è come un videogioco

La multinazionale statunitense combina le tecnologie di cinema e gaming per migliorare la virtual reality applicata a industria e costruzioni

Pubblicato il 22 Set 2017

La realtà virtuale di Autodesk

L’altezza della piattaforma non attutisce il rumore della fabbrica. L’acciaio stride al taglio. Sbuffano e fischiano i bracci robotici mentre spostano i pannelli da un macchinario all’altro. Lo sguardo corre sull’intero impianto, sulle linee di produzione perfettamente coordinate, fino a quello che sembra un pannello che galleggia a mezz’aria. Una luce verde indica che è tutto ok. Per verificare da vicino, si punta il controller in mezzo alla fabbrica per spiccare un salto e atterrare nel mezzo delle macchine. Quando l’esame è finito, basta disconnettere il visore e togliersi le cuffie che riproducono il ronzio dei robot, per ritrovarsi nel salotto di casa. Magari a chilometri di distanza dall’impianto che si stava visitando pochi minuti prima.

Autodesk, una delle principali aziende di software al mondo, sta studiando applicazioni della realtà virtuale al mondo dell’industria, dell’ingegneria e dell’architettura. La multinazionale statunitense, nota per i suoi programmi di effetti speciali per il cinema e il mondo dei videogiochi, sta trasferendo la sua esperienza di intrattenimento nello sviluppo di software per l’industria 4.0 e nell’utilizzo della realtà virtuale per progettare prodotti o edifici e gestire fabbriche. Live, questo il nome del programma, è stato lanciato dalla scorsa estate sul mercato.

La realtà virtuale di Autodesk

L’esperienza dei videogiochi

L’impianto che si visita indossando il visore è un esempio del matrimonio tra tecnologie dei videogame e industria. È un gemello virtuale di un fabbrica vera e ne riproduce il funzionamento in tempo reale. Così, al posto di controllare l’andamento della produzione da un pannello di controllo sul telefonino, il dirigente può immergersi all’interno dell’azienda per verificare come stia procedendo il lavoro in sua assenza.

“Live è l’esempio perfetto di come lo sviluppo di film e giochi stia influenzando le aspettative dei clienti nel mondo AEC (Architecture, engineering and costrunction, ndr). Immaginiamo di poter entrare dentro un edificio e sperimentarne qualsiasi aspetto prima che venga costruito. In questo modo, i clienti possono fare molto di più che vedere solamente come potrebbe apparire un determinato spazio; possono anche viverne l’esperienza e sperimentare come ci si sentirebbe in quell’ambiente. Autodesk Live può cambiare per sempre il modo in cui i professionisti dell’AEC comunicano con i clienti”, afferma Ilaria Lagazio, BIM Senior Technical Specialist, Structure and Construction di Autodesk Italia.

L’obiettivo, spiega Vikram Dutt, direttore senior della Building business line, è di essere “più efficaci con i progetti e, allo stesso tempo, fornire gli strumenti necessari per essere proattivi nei confronti di ciò che il futuro delle progettazione e della costruzione ha in serbo”.

Industria e architettura

“Stiamo lavorando a progettazione immersiva e immersive design”, chiosano dagli uffici di Autodesk Italia. In futuro, il progettista, che sia un architetto, un ingegnere o un designer, indosserà visori e potrà controllare o costruire dal vivo, in un ambiente di realtà virtuale, un modello 3D della sua idea: un palazzo, una macchina, una cucina. La virtual reality sostituirà tablet, computer e tavolette grafiche. I colleghi potranno entrare nello stesso ambiente, anche da uffici situati in altri continenti, e lavorare in squadra allo stesso modelli, invece di intervenire su un file.

La realtà virtuale di Autodesk

Le virtual room

Autodesk sta installando delle virtual room nei suoi uffici per mostrare a dipendenti e clienti le potenzialità della digitalizzazione. Si lavora su eye tracking, motion tracking e voice recognition. “Gli strumenti delle periferiche sono sempre più semplici da usare”, aggiungono da Autodesk Italia. Per sperimentarlo, basta immergersi in un altro spazio di lavoro creato dalla multinazionale dei software.

Per progettare un piccolo aereo privato, i programmatori hanno ricreato una terrazza affacciata sul tramonto di una grande metropoli americana. Il controller è una bacchetta magica dotata di varie funzioni: uno strumento per sezionare la carlinga e analizzarne la struttura; una torcia per illuminare gli angoli dell’aereo e verificare la disposizione degli spazi; un post-it per segnalare cosa piace e cosa andrebbe cambiato. Il controller permette anche al designer di rimpicciolire le proprie proporzioni per osservare da vicino i dettagli. Se al posto dell’aereo ci fosse un’automobile, ci si potrebbe anche immergere nel motore.

Benvenuti a casa

In edilizia la realtà virtuale viene giù utilizzata per visionare gli ambienti di un progetto che sarà completo solo in futuro. La villa modello di Autodesk è particolarmente sofisticata e i programmatori possono scegliere l’ora del giorno in cui visitarla per sottolineare effetti ottici o soluzioni di illuminazione. Da una mongolfiera in volo si apprezza l’intero progetto architettornico.

Meno suggestivo, ma più interessante è la visita allo scheletro di un futuro ospedale, di cui sono in vista tutti gli impianti: condotte del riscaldamento, fili elettrici, sanitari, impianti di condizionamento. Ingegnere e architetto attraverso le pareti fantasma e verificano che non ci siano difetti o potenziali malfunzionamenti. Al momento, se i progettisti scoprono un problema, lo devono correggere sul progetto in 2D da cui è stato ideato l’ambiente di realtà virtuale. L’obiettivo di Autodesk, però, è di arrivare a fondere i due mondi, per permettere di smontare e costruire direttamente in virtual reality, come fossero mattoncini Lego.

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Luca Zorloni

Cronaca ed economia mi sono sembrate per anni mondi distanti dal mio futuro. E poi mi sono ritrovato cronista economico. Prima i fatti, poi le opinioni. Collaboro con Il Giorno e Wired e, da qualche mese, con Innovation Post.

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