In volo come Leonardo Da Vinci con il “Vitruvian game”

Pubblicato il 23 Mag 2018

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Un gioco, che non è solo un divertimento e che, se oggi permette di provare, in maniera molto realistica, le sensazioni del volo con la tuta alare, presto potrebbe trasformarsi in uno strumento per la riabilitazione in alcune malattie. Ma anche un modo particolarmente innovativo di mostrare alle aziende l’altissimo livello raggiunto dalla realtà “maker” italiana. È questa la filosofia che ha guidato Lab Network nella creazione di “Vitruvian Game”, una macchina dal sapore “Leonardesco” che permette di volare grazie alle più avanzate tecnologie hardware e software, con una dinamica garantita dalle funzioni evolute di controllo di movimento presenti all’interno degli azionamenti B&R, in un universo parallelo creato dalla realtà virtuale. 

Da gioco virtuale a laboratorio di contaminazione tra artigianato e tecnologia

La struttura, che anima l’area Know-How 4.0 di SPS, alla fiera di Parma, non è solo un gioco molto affascinante ma diventa una sorta di laboratorio per mostrare le contaminazioni tra il saper fare artigiano e le nuove tecnologie. “L’idea, ancora una volta – spiega Paolo Moro, di Lab Network – è quella di fare qualcosa che prima non c’era. Noi ci inventiamo delle sfide, da quelle banali alle più complesse come in questo caso, e proviamo a creare qualcosa di innovativo in linea con la nostra mission, che è quella di divulgare la tecnologia innovativa nel mondo dell’impresa“. Per fare questo Labnetwork si muove attraverso tre direzioni, la formazione, la creazione di prototipi aziendali, il marketing. 

“La nostra è un’azienda che aiuta, le imprese a portare la tecnologia al proprio interno – prosegue Moro – e i laboratori di innovazione digitale a far emergere le competenze. In pratica mettiamo a sistema quello che serve alle aziende e chi può offrire questi servizi”.  E proprio in questa direzione rientra la presenza in Fiera, dove sono state portate due aziende molto interessanti. Smart Meter, che, dopo aver partecipato alla realizzazione del Vitruvian Game 1.0 ha deciso di trasformarlo da prototipo a prodotto vendibile con l’aggiunta di nuove funzionalità, e Busnet, software house che ha messo a punto uno strato software sviluppato con protocollo OPC-UA, che serve per velocizzare la comunicazione tra macchine e cloud. 

A SPS il Vitruvian game diventa 2.0

“Il primo prototipo era stato realizzato in nove mesi, in modo abbastanza goliardico, dalla nostra community – continua Moro – nella logica dell’open source, sia per quanto riguarda il software che l’hardware. Un’azienda, ora, ha deciso di rendere questo prototipo un prodotto vendibile e, quindi, a Parma abbiamo portato un vitruvian game 2.0, dotato di alcune features in più, come l’aggiunta di un motore e di un altro asse, o applicazioni di realtà aumentata”.  Nella realizzazione del vitruvian game, inoltre, c’è una forte componente artigianale di qualità. Tutta la parte della struttura metallica è stata, infatti, realizzata su misura da una carpenteria così come gli ingranaggi dei motori, che sono stati prima disegnati su carta e poi fresati, con torni che usano la tecnologia cnc ad alta precisione. E la macchina diventa, così, laboratorio per le imprese che possono avvicinarsi alle nuove tecnologie. 

Lo stato dell’arte dell’artigianato digitale

“L’artigianato moderno ormai è quello digitale – sottolinea Moro – e il percorso, è tracciato. Oggi è come quando siamo passati dal cacciavite all’avvitatore. Il produttore di sedie o di porte continua a fare il suo lavoro, ma con strumenti moderni, come la stampante 3d o i torni CNC che permettono di fare pezzi con precisione al micron. Non si tratta di sostituire l’artigiano ma di dare strumenti moderni che rendono la qualità dei prodotti più alta e aumentano l’efficienza produttiva”. 

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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