Resto al Sud: dal 2019 anche per gli under 46 e i professionisti

La possibilità di fruire delle agevolazioni di Resto al Sud, finora riservate solo agli under 36, viene estesa anche agli under 46. Estesa inoltre la platea dei potenziali beneficiari anche ai liberi professionisti. 

Pubblicato il 03 Gen 2019

sud-italia

La legge di Bilancio 2019 al comma 601 dell’art. 1 modifica le agevolazioni previste da Resto al Sud, la misura pensata per sostenere la nascita di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno. In primo luogo la possibilità di fruire delle agevolazioni, finora riservate solo agli under 36, viene estesa anche agli under 46. Estesa inoltre la platea dei potenziali beneficiari anche ai liberi professionisti. Nel 2018 con Resto al Sud sono nate oltre 2.200 imprese nel Mezzogiorno e sono stati creati più di 8.200 posti di lavoro.

Come funziona

L’incentivo offre contributi per l’avvio di imprese nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo e in un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI.

Le spese ammissibili sono:

  • interventi per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa)
  • impianti, attrezzature, macchinari nuovi
  • programmi informatici e servizi TLC (tecnologie per l’informazione e la telecomunicazione)
  • altre spese utili all’avvio dell’attività (materie prime, materiali di consumo, utenze e canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative nel limite del 20% massimo del programma di spesa)

Non sono, invece, ammissibili le spese di progettazione, le consulenze e quelle relative al costo del personale dipendente.

Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi. L’importo massimo del finanziamento erogabile è di 50 mila euro per ciascun socio, fino ad un ammontare massimo complessivo di 200mila euro.

Le domande, corredate da tutta la documentazione relativa al progetto imprenditoriale, vanno inviate a Invitalia, attraverso la piattaforma dedicata, accessibile dal sito invitalia.it.

L’Agenzia esamina i progetti in base all’ordine cronologico di arrivo e ne valuta la sostenibilità tecnico-economica, dando una prima risposta formale entro 60 giorni dalla presentazione dell’istanza.

E’ possibile seguire l’iter del progetto attraverso l’App dedicata Resto al Sud, totalmente gratuita.

L’allargamento ai professionisti

I liberi professionisti che intendono accedere all’incentivo, nei dodici mesi che precedono la richiesta di agevolazione a Invitalia, non dovranno essere titolari di partita Iva per un’attività analoga a quella proposta per il finanziamento. Inoltre, dovranno mantenere la sede operativa nelle regioni del Mezzogiorno interessate.

A poter beneficiare delle agevolazioni potranno essere, ad esempio, i professionisti, ex dipendenti di uno studio, che vorranno aprirne uno proprio o chiunque voglia uscire da una situazione di precariato o lavoro irregolare. Più in generale si offre una possibilità a chi vuole investire sulle proprie competenze ma ha difficoltà a reinserirsi nel mercato del lavoro.

Tutti i dettagli della misura sul sito di Invitalia.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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