I tre profili più ricercati nel settore ingegneristico e manifatturiero (e quanto guadagnano)

Page Group ha rilevato le nuove tendenze del settore ingegneristico e manifatturiero evidenziando le figure più richieste dal mercato del lavoro italiano, con retribuzioni fino a 150 mila euro all’anno

Pubblicato il 06 Nov 2019

produzione

I nuovi trend spingono gli ingegneri a sviluppare nuove capacità e a non focalizzarsi solo sulle conoscenze tecniche. Lo rivela PageGroup, società di recruitment che ha i brand Page Executive, Michael Page e Page Personnel, che grazie agli Studi di retribuzione proprietari ha rilevato le nuove tendenze del settore ingegneristico e manifatturiero e alle figure più richieste dal mercato del lavoro italiano.

La richiesta di soft skills

La digitalizzazione ha permesso di vivere una vera e propria rivoluzione nel mondo industriale di oggi. Gli incrementi di produttività vengono raggiunti sempre più spesso attraverso progetti digitali, processi gestiti da automazioni ed intelligenza artificiale e strumenti di supervisione. Questo ha reso i processi produttivi più flessibili, ha permesso la creazione di prodotti personalizzabili con più facilità e controlli di qualità ancora più dettagliati. I talenti e la formazione devono ora adattarsi ed evolvere per allinearsi a queste trasformazioni che il mercato ha introdotto negli ultimi anni.

Anche le soft skills stanno assumendo una rilevanza sempre maggiore nel settore: i valori nelle collaborazioni professionali, il lavoro in team, la proattività sono competenze trasversali essenziali per il successo aziendale, anche se spesso gli stessi ingegneri non le riconoscono come capacità “core”, incentrandosi maggiormente sulle competenze tecniche. È in questa prospettiva che, oggi, molti percorsi di studio in ingegneria pongono l’accento sulle materie umanistiche nei propri programmi di formazione, con l’obiettivo di preparare professionisti tecnici con delle comprovate doti relazionali.

La trasformazione del settore ingegneristico manifatturiero

Come molti altri settori, anche quello ingegneristico manifatturiero sta quindi attraversando un periodo di cambiamenti, nel quale spiccano tre figure alla guida dell’innovazione:

  • Responsabile produzione: si occupa principalmente del coordinamento di tutte le attività tecnico-produttive ed organizzative locali, della gestione delle linee di produzione e delle risorse umane assegnate, del controllo qualità delle materie prime, dei semilavorati e del prodotto finito. Il suo stipendio va dai 50 ai 100 mila euro lordi all’anno in funzione degli anni di esperienza nel ruolo, delle dimensioni aziendali e del fatturato generato.
  • Responsabile automazione: è responsabile della programmazione PLC e HMI per le macchine di stampaggio ad iniezione, della supervisione allo start-up e avviamento delle nuove macchine (per le quali segue il collaudo e l’affinamento del processo produttivo). La retribuzione parte da una RAL di 40 mila euro, fino ad arrivare a 80 mila per i professionisti con maggior esperienza.
  • Responsabile tecnico: collabora con la Direzione Generale per il raggiungimento degli obiettivi generali e tecnici. Gestisce inoltre il processo tecnico e tecnologico dell’azienda, coordinando il team tecnico e pianificandone i lavori. Si occupa anche dei rapporti con gli enti esterni. La retribuzione lorda parte da 50 mila euro all’anno, fino ad arrivare a 150 mila euro.

Le ristrutturazioni nel settore, ma anche i progetti di sviluppo, uniti ad una fondamentale tendenza a ricorrere a dirigenti su temi critici, hanno portato il settore ingegneristico ad adottare sempre di più la gestione ad interim, in particolare in aziende strutturate.

Il lavoro ad interim

Professionisti a tempo e responsabili di progetto ad interim sono sempre più coinvolte dalle aziende; grazie alla flessibilità di queste tipologie contrattuali, aziende del settore ingegneristico e manifatturiero riescono a coinvolgere esperti principalmente per aumentare le competenze dei team e dei centri direzionali, per il trasferimento di attività da una sede verso l’estero, per la gestione delle crisi (fornitori/qualità/clienti) e per la creazione/ampliamento di siti industriali.

“Un elemento interessante, trasversale in molteplici settori, è la continua attenzione ed importanza legata alle soft skills. Anche in un settore prevalentemente tecnico, come quello ingegneristico manifatturiero, è oggi essenziale essere dei professionisti completi e sviluppare capacità a 360 gradi. Le conoscenze tecniche vengono esplorate e dettagliate durante il processo di selezione. Per distinguersi è utile quindi puntare ad esempio sulle capacità di relazionarsi in contesti complessi, di adattarsi e/o guidare il cambiamento, sulle abilità comunicative, creative e di problem solving”, Marco La Valle, Senior Executive Director PageGroup Italy.

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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