Agricoltura 4.0: SDF lancia una piattaforma per far “parlare” tra loro le macchine agricole

SDF, azienda produttrice di trattori, macchine da raccolta e motori diesel, ha annunciato lo sviluppo di una piattaforma, in collaborazione con Cefriel, che sfrutterà l’intelligenza artificiale IBM Watson e la tecnologia IBM Cloud per raccogliere dati e connettere tra loro le macchine agricole. I dati raccolti potranno essere utilizzati sia per l’ottimizzazione dei processi produttivi delle aziende agricole, che per la manutenzione predittiva dei veicoli.

Pubblicato il 29 Ott 2020

trattori 4.0

SDF, azienda produttrice di trattori, macchine da raccolta e motori diesel, ha annunciato l’introduzione della sua nuova SDF Data Platform, un’innovativa piattaforma sviluppata da Cefriel (società consortile partecipata da università, imprese e pubbliche amministrazioni che opera nell’ambito di innovazione, ricerca e formazione), con l’intelligenza artificiale IBM Watson e la tecnologia IBM Cloud.

La piattaforma SDF Data, basata sulle funzionalità avanzate dell’intelligenza artificiale della piattaforma IBM Watson IoT Platform e la flessibilità di IBM Cloud, è in grado di raccogliere, memorizzare, elaborare e condividere i dati provenienti dai veicoli connessi.

Trattori e macchine da raccolta, oltre a fornire potenza meccanica, idraulica ed elettrica, forniranno anche la connessione digitale alla SDF Data Platform, diventando un hub per la raccolta dei dati. Questi dati, opportunamente elaborati, aggregati e memorizzati sulla piattaforma, consentiranno di migliorare l’efficienza operativa, la pianificazione e la gestione dei processi delle aziende agricole. Permetteranno, inoltre, agli agricoltori di avere visibilità tempestiva sull’utilizzo del veicolo e sul suo stato di funzionamento, al fine di anticipare guasti o malfunzionamenti che potrebbero causare una riduzione di produttività.

Inoltre, attraverso i dati raccolti, la piattaforma sarà in grado di offrire nuovi servizi a valore aggiunto quali manutenzione predittiva, gestione delle flotte di veicoli e servizi a supporto dell’agricoltura di precisione.

La piattaforma verrà istallata sui mezzi di nuova produzione, dotati nativamente di centralina con connettività, ma sarà anche disponibile per i mezzi già in circolazione, attraverso soluzioni disponibili aftermarket. Inoltre, grazie a un ecosistema aperto, sarà possibile condividere i dati raccolti con applicazioni di digital farming sviluppate da altri produttori.

“Grazie al supporto di Cefriel e ai prodotti cloud IBM – sottolinea Massimo Ribaldone, SDF R&D Executive Director – stiamo lavorando per creare nuovi servizi digitali dedicati al cliente finale, nell’ottica dello Smart Farming, Agricoltura 4.0, Fleet Management e Predictive Maintenance. L’obiettivo è affiancare ai nostri prodotti ‘core’, trattrici e macchine da raccolta, un insieme di servizi e funzionalità integrate che permettano di migliorare la gestione e le performance delle aziende dei nostri clienti.”

Agricoltura 4.0, si punta su sostenibilità e innovazione

“La sfida principale su cui concentrare buona parte delle nostre risorse, ce lo ha insegnato la pandemia, è quella dell’innovazione sostenibile sia essa economica, sociale, sanitaria o ambientale. Le leve con cui affrontare e vincere questa sfida sono indubbiamente quelle offerte dalla tecnologia e da un capitale umano adeguatamente formato. Anche un settore dalla tradizione millenaria come quello dell’agricoltura può oggi essere migliorato e reso più efficiente grazie a queste due leve”, commenta Stefano Rebattoni, Vice President Enterprise Sector IBM Italia.

Anche Alfonso Fuggetta, CEO di Cefriel, sottolinea che la piattaforma sviluppata promuoverà innovazione e sostenibilità del settore: “La soluzione digitale sviluppata per SDF rappresenta uno step importante per introdurre, in un settore tradizionale come quello agricolo, un percorso di innovazione lungo la catena di valore del dato, introducendo le innovazioni necessarie sia per offrire nuovi servizi di business sia per favorire uno sviluppo sempre più sostenibile delle colture con minori sprechi ed inefficienze”.

Sono sempre di più le aziende e le start-up che in Italia si dedicano a sviluppare e utilizzare nuovi strumenti tecnologici nel settore agricolo: il mercato Agri-Tech italiano ha infatti raggiunto nel 2019 un valore di 450 milioni di euro, con una crescita del 22% rispetto all’anno precedente.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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