Legge di Bilancio 2021, ecco le misure per imprese, innovazione e occupazione

La legge di bilancio prevede il rifinanziamento di misure esistenti, la proroga del termine di altri provvedimenti, il rinvio di alcune misure (carbon tax e plastic tax),  l’istituzione di nuovi fondi che vanno sostanzialmente a riordinare quelli esistenti. C’è inoltre l’istituzione di un fondo per il Piano di Ripresa e Resilienza che consentirà di anticipare una parte delle risorse del Revocery Fund. Con questo fondo sarà finanziato il nuovo piano Transizione 4.0. 

Pubblicato il 14 Nov 2020

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Articolo aggiornato sulla base del testo finale del Disegno di Legge di Bilancio presentato dal Governo alle Camere

Con molto ritardo rispetto ai tempi (il termine per la presentazione alle Camere è scaduto il 20 ottobre) la legge di bilancio per il 2021 si appresta ad andare all’esame del Parlamento.

La legge di bilancio, il cui valore sfiora i 40 miliardi, prevede il rifinanziamento di misure esistenti, la proroga del termine di altri provvedimenti, il rinvio di alcune misure (carbon tax e plastic tax), l’istituzione di nuovi fondi che vanno sostanzialmente a riordinare quelli esistenti. C’è inoltre l’istituzione di un fondo per il Piano di Ripresa e Resilienza (circa 120 miliardi in tre anni, di cui quasi 35 per il 2021) che consentirà di anticipare una parte delle risorse del Revocery Fund. Con questo fondo sarà finanziato il nuovo piano Transizione 4.0.

Il fisco

Di riforma del fisco si inizierà a parlare solo dal 2022 e il 2023: a carico di quelle annualità infatti il Ministero dell’Economia ha imputato 8.000 milioni di euro per l’anno 2022 e 7.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2023 con i quali si andranno a finanziare i primi interventi per una riforma complessiva del sistema tributario finalizzata alla sua semplificazione e alla riduzione della pressione fiscale.

Confermate le misure a sostegno della liquidità delle imprese, con le garanzie sui prestiti che vengono prorogate al 30 giugno 2021. “Garanzia Italia” potrà essere sfruttata anche per rinegoziare finanziamenti già in essere (con un aumento del credito di almeno il 25%), mentre anche le imprese di medie dimensioni (tra 250 e 499 dipendenti), potranno ricevere la garanzia a titolo gratuito e fino alla copertura del 90 per cento dell’investimento fino a 5 milioni. Il provvedimento riguarda  imprese con un numero di dipendenti non inferiore a 250 e non superiore a 499, sulla base delle unità di lavoro-anno rilevate per l’anno 2019, per un importo massimo garantito fino a 5 milioni di euro, o inferiore tenuto conto dell’ammontare in quota capitale non rimborsato di eventuali finanziamenti assistiti dalla garanzia. Infine prosegue automaticamente fino al 30 giugno 2021 la moratoria sui mutui per le PMI. Queste ultime si vedono riconoscere anche per tutto il 2021 il credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla loro quotazione.

Incentivi fiscali anche per le operazioni di aggregazione aziendale (il soggetto risultante da fusione o incorporante potrà trasformare in credito d’imposta parte delle imposte anticipate su perdite fiscali maturate in precedenza) e proroga  delle misure di sostegno alle micro, piccole (fino al 30 giugno 2021) e medie imprese (fino al 28 febbraio 2021): la dotazione del Fondo di garanzia di cui all’articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662 è incrementata di 500 milioni di euro per l’annualità 2022 e di un miliardo di euro per l’annualità 2023.

Vengono prorogate per tutto il 2021 le detrazioni del bonus facciate e per le spese in riqualificazione energetica, ristrutturazione edilizia, acquisto di mobili di arredo e grandi elettrodomestici a basso consumo energetico per l’arredo di immobili ristrutturati. Rinnovato anche il cosiddetto “bonus verde”.

Il credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro non sarà più utilizzabile fino al 31 dicembre 2021, ma solo fino al 30 giugno 2021. Questo credito d’imposta, entro la stessa data, potrà anche essere ceduto.

Gli enti non commerciali (come enti non profit, onlus e fondazioni) che svolgono attività principalmente in alcuni ambiti (famiglia, sicurezza, ricerca, ambiente, arte, beni culturali ecc.) si vedono riconoscere una riduzione del reddito imponibile del 50% a partire dal primo gennaio 2021. L’imposta non dovuta dovrà però essere destinata a finanziare le stesse attività di interesse generale (con un accantonamento ad hoc).

Le misure per la crescita e l’innovazione

Proroga e rafforzamento per il piano Transizione 4.0 (in questo articolo tutti i dettagli) che prevede un credito d’imposta (utilizzabile in compensazione) per l’acquisti di beni strumentali nuovi a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione. Sono agevolabili, tranne alcune eccezioni, gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa. Tra le novità l’introduzione di un incentivo per il software.

Rinnovata con miglioramenti delle aliquote anche il credit0 d’imposta per Ricerca, Sviluppo e Innovazione e quello per la Formazione 4.0.

Il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno in macchinari, impianti e attrezzature varie (dal 10% al 45% a seconda della dimensione d’impresa e della zona in cui è ubicata) è prorogato al 31 dicembre 2021.

Una semplificazione importante è prevista per la “Nuova Sabatini”: il finanziamento verrà erogato in un’unica soluzione (e non in diverse tranches come avvenuto finora) anche per le richieste di importo superiore a 200.000 euro.

Infine è previsto il rinvio della “plastic tax” e della “sugar tax”: il disegno di legge di bilancio differisce al 1° luglio 2021 la data di decorrenza dell’efficacia delle disposizioni della normativa relativa ai due provvedimenti. Si chiarisce anche che tra i soggetti obbligati al pagamento delle imposte vi sono anche coloro per conto dei quali i MACSI (gli oggetti in plastica ideati per non essere riutilizzati) o le bevande edulcorate sono fabbricati. Si alza poi da 10 euro a 25 euro la soglia trimestrale al di sotto della quale la plastic tax non sarà dovuta. Si abbassano infine le sanzioni per chi non pagherà o pagherà in ritardo le due tasse.

Nascono poi dei fondi dedicati a imprenditoria femminile, imprenditoria creativa e imprenditoria nelle filiere dell’aerospazio e green. Tutti i dettagli in questo articolo. Qui di seguito ve li riassumiamo in breve.

Il “Fondo a sostegno dell’impresa femminile” (20 milioni di euro per gli anni 2021 e 2022) sosterrà con contributi, finanziamenti agevolati, incentivi, percorsi di assistenza tecnica, investimenti nel capitale ecc. interventi per avviare le attività e gli investimenti delle donne imprenditrici, ma anche programmi di diffusione della cultura imprenditoriale tra le donne e di formazione e orientamento verso materie e professioni “in cui la presenza femminile va adeguata alle indicazioni di livello comunitario e nazionale”. Sul fondo vigilerà un nuovo istituto: il Comitato Impresa Donna.

Il Fondo Imprese Creative (quelle che sviluppano, creano, producono e conservano beni e servizi negli ambiti dell’architettura, biblioteche, musei, cinema, tv, software, videogiochi, design, musica, letteratura, editoria, radio, comunicazione, pubblicità ecc.) dovrà invece promuovere nuove imprenditorialità e lo sviluppo delle imprese del settore (con contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati); promuoverne la collaborazione con le imprese di altri settori, università, centri di ricerca; investire nelle start up e PMI innovative del settore. I codici Ateco dei settori coinvolti saranno comunicati in un decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Arriva anche un Fondo d’investimento per lo sviluppo delle PMI del settore aeronautico nazionale, della chimica verde e della componentistica per la mobilità elettrica e per la produzione di energia da fonti rinnovabili (100 milioni di euro per l’anno 2021, 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023 e 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026). Anche le filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura beneficeranno di un apposito fondo da 150 milioni di euro.

Il “fondo per la crescita sostenibile” viene incrementato di 150 milioni di euro per il 2021, 110 milioni per il 2022 e 20 milioni per ogni anno dal 2023 al 2026. Il Ministro dello Sviluppo Economico destinerà con appositi decreti le risorse ad interventi nei casi di crisi industriali complesse o di gravi crisi di specifici settori industriali con impatto significativo sullo sviluppo dei territori e dell’occupazione. Lo stesso fondo riceve 100 milioni annui dal 2025 al 2035 per gli Accordi per l’Innovazione introdotti nel 2015. Fanno parte della stessa misura anche l’agevolazione nata lo scorso anno per i progetti di ricerca e sviluppo promossi nell’ambito delle aree tecnologiche “Fabbrica intelligente”, “Agrifood”, “Scienze della vita” e “Calcolo ad alte prestazioni”, che ha portato nel 2020 ad 85 Accordi per l’Innovazioni, per un totale di circa 808 milioni di euro di investimenti attivabili in R&S.

Sul fronte dell’export, il Fondo 394 per l’internazionalizzazione delle imprese (gestito da Simest), che eroga tra gli altri contributi anche quelli per la partecipazione a fiere internazionali, riceve un miliardo circa aggiuntivo per il 2021 e 140 milioni annui per il 2022 e il 2023.

Saltata invece nella versione finale del disegno di legge di bilancio sia l’istituzione del Comitato per la produttività sia quella dell’Istituto italiano di cybersicurezza.

Le misure di sostegno ai redditi e occupazione

Per le assunzioni di giovani under 36 effettuate nel triennio 2021-2023 è previsto l’esonero contributivo nella misura del 100%, per un periodo massimo di trentasei mesi e nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro. L’esonero, che vale anche per i contratti di apprendistato, dura invece 4 anni  per le assunzioni che avvengono in una sede o unità produttiva ubicata nelle seguenti regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Vi è però una condizione: il datore di lavoro non deve aver proceduto, nei 6 mesi precedenti l’assunzione e nei 9 mesi successivi, a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o a licenziamenti collettivi “nei confronti di lavoratori inquadrati con la medesima qualifica nella stessa unità produttiva”.

Con 5,3 miliardi per il 2021 viene prorogata di altre 12 settimane la Cassa Covid, da usufruire nel periodo tra il primo gennaio 2021 e il 31 marzo 2021 (fino al 30 giugno 2021 per Assegno ordinario e Cassa Integrazione in deroga). Come è già avvenuto nelle precedenti proroghe, i periodi già autorizzati che rientrano in questa fascia temporale saranno già conteggiati nelle nuove 12 settimane. I datori di lavoro (esclusi quelli del settore agricolo) che invece non richiedono questi trattamenti possono ottenere l’esonero dal pagamento dei contributi previdenziali per altre 8 settimane fino al 31 marzo 2021, “nei limiti delle ore fruite nei mesi di maggio e di giugno 2020”.

Viene prorogata inoltre la Cassa integrazione Straordinaria per le imprese che cessano l’attività, per gli anni 2021 e 2022 e per un periodo massimo complessivo di autorizzazione del trattamento straordinario di integrazione salariale di dodici mesi e nel limite di spesa di 200 milioni di euro per l’anno 2021 e di 50 milioni di euro per l’anno 2022. Anche le imprese con rilevanza economica strategia che hanno esaurito la Cassa Integrazione Straordinaria potranno chiedere un ulteriore periodo fino al 2023 in caso di processi di riorganizzazione complessi, di risanamento aziendale o di gestione degli esuberi occupazionali. Sarà anche possibile rinnovati anche i contratti a tempo determinato fino al 31 marzo 2021 in deroga al “decreto Dignità”: in conseguenza dell’emergenza epidemiologica fino al 31 marzo 2021, ferma restando la durata massima complessiva di ventiquattro mesi, è possibile rinnovare o prorogare per un periodo massimo di dodici mesi e per una sola volta (in deroga al limite massimo di proroghe) i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato.

Sul fronte della previdenza, prorogate per un anno “Opzione Donna” e “Ape Sociale”. Anche l’assegno per la natalità viene prorogato a tutto il 2021, così come il congedi di paternità di 7 giorni.

Rinnovato anche il Reddito di cittadinanza, con autorizzazione di spesa  incrementate di 196,3 milioni di euro per l’anno 2021, 473,7 milioni di euro per l’anno 2022, 474,1 milioni di euro per l’anno 2023, 474,6 milioni di euro per l’anno 2024, 475,5 milioni di euro per l’anno 2025, 476,2 milioni di euro per l’anno 2026, 476,7 milioni per l’anno 2027, 477,5 milioni di euro per l’anno 2028 e 477,3 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2029.

Rifinanziati anche i bonus per l’acquisto di motorini elettrici e il “buono mobilità” (valido per l’acquisto, ad esempio, di biciclette, e-bike, monopattini, hoverboard ecc.).

Il testo del DDL di bilancio

Qui di seguito il testo ufficiale del Disegno di Legge di Bilancio in PDF così come pubblicato sul sito della Camera dei deputati. L’articolo del Transizione 4.0 è il 185.

Si tratta di un documento di 5 MB, se fate fatica a visualizzarlo potete scaricarlo qui. A questo indirizzo potete invece scaricare la relazione tecnica e illustrativa (31 MB).

Ddl Bilancio 2021 CAMERA

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Diego Buonocore

Laureato in Giurisprudenza, giornalista professionista dal 1996. E’ stato per molti anni caporedattore di importanti emittenti televisive del NordEst d’Italia. Inviato, collaboratore di televisioni nazionali, autore di documentari e reportage. Collaboratore di molte testate giornalistiche, tra cui “NordEst Europa”, “Il Sole 24 Ore”, “Pagina 99”, è consulente in materia di welfare aziendale e di incentivi ed agevolazioni per enti ed imprese.

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