Supercomputer, in fase di collaudo il centro calcolo genovese di Leonardo

In fase di collaudo a Genova il supercomputer di Leonardo, che sarà uno tra i primi in Europa, e il primo in Italia, ad essere dotato degli acceleratori di ultima generazione NVidia A100. Conterà su una batteria di oltre cento unità di supercalcolo, per una potenza complessiva superiore a 5PFlops

Pubblicato il 23 Nov 2020

Supercomputer

Sarà pronto nelle prossime settimane, dopo una delicata fase di collaudo che è già stata avviata, il supercomputer che Leonardo, azienda globale ad alta tecnologia, tra le prime dieci società al mondo nell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza, ha realizzato nei Leonardo Labs, all’interno di un grattacielo nella zona di Fiumara, nel ponente genovese.

Ad annunciarlo, nel corso del suo intervento alla Smart Week 2020, il Chief Technology & Innovation Officer di Leonardo, Roberto Cingolani, che ha fatto il punto sul percorso che sta facendo l’azienda nella direzione della sostenibilità attraverso la digitalizzazione.

Potenza di calcolo e storage elevatissimo, ecco i segreti del supercomputer

Il centro di calcolo, che sarà uno tra i primi in Europa, e il primo in Italia, ad essere dotato degli acceleratori di ultima generazione NVidia A100, conterà su una batteria di oltre cento unità di supercalcolo, per una potenza complessiva superiore a 5PFlops (5 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo), collegate da una rete ad alte prestazioni e a un sistema di archiviazione dotato delle più recenti tecnologie hardware e software, per una capacità di memorizzazione dell’ordine dei 20Pbyte (20 milioni di Gigabyte).

Il supercomputer di Leonardo sarà il centro nevralgico della sede genovese dei Leonardo Labs, i nuovi laboratori di ricerca e sviluppo corporate dedicati all’innovazione nei settori tradizionali di Leonardo e allo sviluppo di nuove tecnologie per il lungo periodo, ma sarà anche un valore aggiunto per la città.

“Questa cosa riguarda Genova – ha sottolineato Cingolani – perché, in meno 15 mesi, Leonardo ha creato la sua facility di cloud computing, di storage e di supercalcolo proprio nel capoluogo ligure”.

Una macchina tra le più grandi al mondo: “Secondo le graduatorie elaborate da top500.org, terza nel settore aerospazio (davanti a noi solo la Nasa e Jasper Aerospace) e decima per potenza dopo quelle realizzate dai big dell’Oil&Gas”, sottolinea Cingolani. “La ricaduta su Genova sarà notevole perché da un lato si potranno aprire un sacco di prospettive per i più giovani e dall’altro metterà a sistema una forte capacità sia di calcolo che di storage che possono essere messi a disposizione del territorio. Collaborazioni che possono interessare aspetti fondamentali della vita di ogni cittadino,  in comparti come la sanità, ma anche la pubblica amministrazione. Anche perché il sistema complesso di un aeroplano non è molto diverso da quello di una città: servono un sistema di calcolo dalla potenza elevatissima e un posto dove si possano racchiudere tutte le informazioni per fare calcoli e statistiche. Ecco perché è così importante il super computer costruito a Genova”, conclude Cingolani.

Dai robot di Ponte S. Giorgio un esempio di smart city

“Genova sta lavorando per diventare un esempio assoluto di Smart City – ha sottolineato il sindaco Marco Bucci intervenendo ai lavori – una città ad altissima qualità di vita, l’oasi ideale dove poter vivere, lavorare e trascorrere il tempo libero. Stiamo lavorando per creare i giusti servizi e le giuste opportunità per sfruttare al meglio le nostre condizioni climatiche e ambientali che sono una risorsa naturale quasi unica al mondo. Davanti a noi abbiamo l’obiettivo di una grande città che usi sistemi intelligenti e su questo Genova si sta muovendo molto bene: oggi è una realtà conosciuta e apprezzata a livello europeo e non solo. Lo vediamo dal ritorno degli investimenti e dal desiderio dei cittadini stessi di partecipare”.

Bucci ha concluso citando uno degli esempi più alti della direzione che ormai ha intrapreso Genova nel vero significato della Smart City: il sistema di manutenzione del Ponte San Giorgio con robot.

Un ecosistema 5G per una città sempre più smart

Nel corso della prima giornata di lavori della Smart Week 2020 si sono anche analizzati gli standard del futuro offrendo una panoramica delle applicazioni che grazie all’utilizzo della rete 5G possono abilitare una moltitudine di servizi per la Smart City.

TIM  mette a disposizione servizi e infrastrutture che consentono di realizzare una rivoluzione digitale e rendere le città sempre più smart”, ha sottolineato Claudio Pellegrini, Responsabile Sales & Marketing Public Sector TIM. “Lo facciamo integrando sulle reti fisse e mobili le tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, l’internet delle cose e le blockchain. A Genova, in particolare, stiamo lavorando insieme a centri di ricerca, grandi aziende e startup per creare un  vero e proprio ecosistema di asset abilitanti e competenze a supporto dello sviluppo dell’innovazione sul territorio”.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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