UL mette alla prova l’Internet of things: a Carugate il nuovo laboratorio italiano per la compatibilità elettromagnetica

Il nuovo laboratorio IoT della multinazionale UL è il più grande nel suo genere in tutto il Sud Europa. Effettuerà test e certificazioni di prodotti come l’elettronica di consumo, gli strumenti informatici, i sistemi di telecomunicazione, i dispositivi medici, le attrezzature industriali, le apparecchiature di illuminazione e i piccoli e grandi elettrodomestici

Pubblicato il 06 Ott 2021

Un interno dei nuovi laboratori UL a Carugate, alle porte di Milano

L’Internet of things sta trasformando il modo di produrre e di lavorare, ma prima di arrivare sul mercato i suoi dispositivi e sistemi devono essere messi alla prova, devono superare standard e test di sicurezza e conformità.

La multinazionale UL è specializzata in questo settore di attività per la digital transformation, aiuta le aziende a innovare in sicurezza, supportandole nell’intero processo di sviluppo e go-to-market, aiutandole anche a migliorare l’affidabilità dei prodotti. Per questo, ora apre un nuovo laboratorio all’avanguardia a Carugate, alle porte di Milano, che diventerà un centro e un punto di riferimento per le aziende del mondo IoT.

Industria, vita quotidiana e lavoro, case e uffici, tutto è ormai costellato di apparecchi e applicazioni collegati o collegabili attraverso l’Internet of things, ma “tutti questi sistemi devono rispondere a precise norme di sicurezza e di conformità, perché i sistemi non a norma possono essere dannosi per la salute e possono interferire e provocare malfunzionamenti con altri apparecchi collegati”, rimarca Morten Claudi Lassen, regional vice president di UL per l’Europa.

E fa notare: “con le potenzialità dell’IoT possiamo trasformare il mondo in meglio, e visto il suo ormai vastissimo utilizzo, eventuali disservizi e inefficienze vanno individuate e risolte all’origine, prima di arrivare sul mercato e prima di essere impiegate dai loro utenti finali”.

Per testare e valutare l’IoT, quindi, UL apre ufficialmente in Italia il suo rinnovato laboratorio per la compatibilità elettromagnetica (Electro magnetic compatibility – Emc) e wireless, secondo i vari standard mondiali: è il più grande nel suo genere in tutto il Sud Europa, fornirà un’offerta completa e personalizzabile di servizi per testare la compatibilità elettromagnetica e wireless di un’ampia gamma di prodotti in diversi settori. Effettuerà test e certificazioni di prodotti come l’elettronica di consumo, gli strumenti informatici, i sistemi di telecomunicazione, i dispositivi medici, le attrezzature industriali, le apparecchiature di illuminazione e i piccoli e grandi elettrodomestici.

Il laboratorio UL per la compatibilità elettromagnetica e wireless è parte della rete globale di laboratori UL per i test Emc e wireless con sede in Cina, Germania, Corea, Regno Unito e Stati Uniti. Nel complesso, queste strutture hanno la capacità di aiutare i produttori a rispettare le tempistiche, i costi di sviluppo dei prodotti e a ridurre le inefficienze dei processi, mitigando i rischi per la sicurezza e le prestazioni durante l’intero ciclo di vita del prodotto.

“Con questo laboratorio aiutiamo i nostri clienti ad accelerare la realizzazione dei loro progetti di sviluppo di prodotti connessi, semplificare l’accesso a nuovi mercati e innovare in sicurezza”, rileva Francesco Marenoni, sales director area Consumer, medical and information technology di UL Europe: “la struttura fornirà inoltre servizi di testing di conformità alle regolamentazioni in vigore nei mercati di destinazione in materia di sicurezza, verifica della compatibilità elettromagnetica e wireless”.

Gli investimenti nel nuovo laboratorio di Carugate

Gli investimenti di UL nel nuovo laboratorio di Carugate “confermano il nostro impegno nel voler offrire servizi ad alte prestazioni ai produttori a livello locale, fornendo loro test e certificazioni da un’unica fonte e in un’unica sede”, osserva Marenoni, ““è una ulteriore dimostrazione del nostro impegno a voler fornire cicli di sviluppo più brevi, un time-to-market più rapido e la capacità di essere più competitivi sul mercato globale“.

“La nostra strategia di crescita in Italia e nel mondo rispecchia le strategie globali messe in atto dai nostri clienti del Sud Europa”, aggiunge Lassen. Che spiega: “sappiamo che muoversi nel panorama normativo globale è molto complesso, ecco perché siamo pronti ad affrontare le sfide di accesso ai mercati internazionali al fianco delle aziende di quest’area geografica facendo leva sui nostri esperti e sulle nostre strutture dislocate in tutto il mondo, con l’obiettivo finale di consentire l’ingresso nel mercato di destinazione senza problemi. La combinazione del nostro know-how con la consolidata expertise consente ai clienti di ridurre i cicli di sviluppo, velocizzare il time-to-market, essere più competitivi e continuare a crescere rapidamente”.

Il mondo IoT richiede sicurezza e conformità

Il mondo dell’Internet of Things richiede connessioni intelligenti, sicurezza dei dati e solide infrastrutture. Le aziende devono dimostrare l’affidabilità e la conformità dei prodotti, offrire qualità e proteggere la reputazione dei propri marchi. Il mondo IoT è in pieno fermento, i fornitori di tecnologie studiano, sperimentano e mettono sul mercato nuove soluzioni e sistemi che aprono a nuove opportunità, a una velocità a volte tale che gli utenti finali fanno fatica a stare al passo delle novità.

Per esempio, una quota significativa del mercato IoT in Italia “è generata dagli obblighi normativi che riguardano Smart metering di gas ed elettrico”, sottolinea Giulio Salvadori, direttore degli Osservatori Internet of Things e Connected Car and Mobility della School of Management del Politecnico Milano.

L’IoT si espande con smart metering e smart car

Nel 2020 sono stati installati altri 2,7 milioni di contatori gas connessi presso utenze domestiche, portando la diffusione al 69% del parco complessivo, e ben 4,8 milioni di smart meter elettrici di seconda generazione, raggiungendo il 50% del totale dei contatori elettrici.

La smart car si conferma al secondo posto in termini di fatturato in Italia, “con poco meno di 1,2 miliardi di euro come giro d’affari, circa il 20% del mercato IoT complessivo, e con un lieve tasso di calo, pari al -2%, in linea con l’andamento del mercato IoT nel suo complesso”, ricorda Salvadori, “in termini di diffusione, sono 17,3 milioni i veicoli connessi a fine 2020, quasi il 45% del parco circolante in Italia”.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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