Nonostante i ritardi causati dalla pandemia, nel 2020 sono stati consegnati quasi 60.000 robot mobili, con una crescita di oltre il 25% rispetto al 2019. Il dato emerge da una ricerca della società Interact Analysis, che mostra come la prima metà del 2020 abbia registrato un crollo, completamente compensato dall’impennata del secondo semestre.
Alcuni fornitori, in particolare, hanno riferito di aver ricevuto il 50% o più dei loro ordini annuali negli ultimi due mesi dell’anno.
La crescita dei robot mobili autonomi (AMR) è stata significativamente più alta di quella dei veicoli a guida automatica (AGV), perché il segmento AGV ha affrontato ritardi e problemi superiori: il motivo – spiegano gli analisti – sarebbe da individuare nella tendenza degli AGV ad essere relativamente più costosi e meno scalabili, e a richiedere tempi di installazione più lunghi, rispetto agli AMR.
Sempre secondo la ricerca, entro la fine del 2025 verranno consegnati 2,1 milioni di robot mobili (di cui quasi 860.000 proprio nell’anno 2025), che porteranno il settore a registrare ricavi per 18 miliardi di dollari.
Sempre nei prossimi quattro anni, i ricavi degli AMR supereranno quelli degli AGV. Il sorpasso sarebbe da imputare alle maggiori applicazioni che possono essere soddisfatte dagli AMR.
Ash Sharma, amministratore delegato di Interact Analysis, ha commentato: “Alla fine del 2020, i robot mobili erano stati distribuiti in poco più di 9.000 siti, principalmente magazzini e fabbriche. Entro la fine del 2025, la previsione è che si supereranno le 53.000 implementazioni, e saremo comunque sarà ancora lontani dal punto di saturazione del mercato. I robot per le applicazioni di logistica goods-to-person rappresenteranno il 37% del volume delle consegne nei prossimi cinque anni, ma solo il 18% dei ricavi. Tuttavia, i robot person-to-goods stanno crescendo a un ritmo impressionante, e prevediamo un enorme spazio di crescita in tutte le aree del mercato dei robot mobili”.
