Il settore delle macchine per il tessile è in forte ripresa e guarda a un futuro 4.0 e green

Il settore dei macchinari per l’industria è tornato sui livelli pre-Covid. Sul 2022 incombono però le ombre del conflitto russo-ucraino e del perdurare della pandemia, oltre alla difficoltà nel reperimento delle materie prime e dei componenti e al rincaro delle materie prime. La bussola che il settore userà per orientarsi in questo mare mosso sarà quella della digitalizzazione e della sostenibilità.

Pubblicato il 04 Lug 2022

tessile

I costruttori italiani di macchinari per l’industria tessile possono ritenersi soddisfatti dell’anno lasciato alle spalle: nel 2021 infatti il settore ha recuperato significativamente rispetto al 2020, attestandosi sui livelli pre-Covid.

Più in dettaglio, secondo i dati resi noti da Acimit, la produzione italiana ha raggiunto un valore di 2.388 milioni di euro (+35% sul 2020 e +5% sul 2019), mentre le esportazioni complessive sono state pari a 2.031 milioni di euro (+37% sul 2020 e +9% sul 2019).

Il futuro prossimo, tuttavia, resta dominato dall’incertezza generata, come sottolinea Alessandro Zucchi, presidente dell’associazione: “Il 2022 rimane un anno pieno di incognite. Il conflitto russo-ucraino e il perdurare della pandemia rischiano seriamente di ritardare l’atteso consolidamento della crescita per le imprese del settore. La difficoltà nel reperimento delle materie prime e dei componenti condiziona negativamente la completa evasione degli ordini raccolti già nel 2021. Costi energetici in aumento e una dinamica inflattiva comune a molte commodities deprimono il clima di fiducia delle aziende. Tutto ciò rende il quadro previsivo per il settore nel suo complesso negativo. Saranno soprattutto i margini di redditività a essere erosi nel prossimo futuro”.

Alessandro Zucchi, presidente di Acimit
Alessandro Zucchi, presidente di Acimit

La bussola che il settore userà per orientarsi nel mare mosso sarà quella della digitalizzazione e della sostenibilità.

Indice degli argomenti

Digitalizzazione

Il Digitale avanza a passo deciso nella filiera del meccanotessile, dove sempre più spesso si parla, ad esempio, di Internet of things per connettere l’ecosistema aziendale, di algoritmi di machine learning applicati alla produzione, di manutenzione predittiva, di cloud per la gestione integrata dei vari reparti.

Il percorso di digital transformation ha già portato numerose realtà del settore a una rivisitazione del processo produttivo, rendendolo più efficiente e più economico.

Non a caso Acimit ha puntato con decisione sul progetto Digital Ready, con cui vengono certificate le macchine italiane che adottano un set comune di dati con lo scopo di facilitare l’integrazione con i sistemi operativi (ERP, MES, CRM…) delle aziende clienti.

Sostenibilità

Quanto alla dimensione Green, Acimit promuove il progetto Sustainable Technologies. Avviato già dal 2011 a livello associativo, il progetto evidenzia l’impegno dei costruttori italiani di macchine tessili nel campo della sostenibilità.

Al centro del progetto c’è la Green Label, certificazione verde dedicata ai macchinari tessili italiani di cui evidenzia le prestazioni energetiche e ambientali. Un sigillo tutto italiano sviluppato in collaborazione con RINA, ente di certificazione internazionale.

Con riferimento all’anno 2021, è stato possibile quantificare in 204.598 ton CO2 eq. le emissioni annue evitate grazie all’implementazione delle migliorie sui macchinari. Una riduzione davvero importante che, tanto per dare un termine di paragone, corrisponde alle emissioni di anidride carbonica generate da 36.864 automobili che percorrono mediamente 35.000 km l’anno. Buone performance anche sul fronte del risparmio energetico. L’utilizzo di macchinari green labelled nel meccanotessile ha permesso una riduzione fino all’84% dei consumi.

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Redazione

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