PNRR, approvate le 4 proposte del Politecnico di Torino per infrastrutture tecnologiche di innovazione

Tra le 39 proposte selezionate dal Mur per infrastrutture tecnologiche di innovazione vi sono anche i quattro progetti del Politecnico di Torino. Le infrastrutture avranno il compito di creare un ecosistema in cui le imprese (sia le grandi aziende che le PMI) possano ricevere servizi per l’innovazione, formazione e supporto nella messa a terra delle nuove tecnologie nel campo dell’energia, smart mobility, automotive e aerospazio.

Pubblicato il 06 Lug 2022

Innovazione

Sono state selezionate tra le 39 proposte pervenute al Ministero dell’Università e della Ricerca le quattro nuove infrastrutture tecnologiche di innovazione proposte dal Politecnico di Torino.

I quattro progetti saranno finanziati complessivamente con 145.596.192 euro, a valere per il 49% sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per quanto riguarda la Missione 4 (Istruzione e Ricerca), nella sua componente dedicata all’accompagnamento delle tecnologie nel passaggio dalla ricerca all’impresa (C2) e per il 51% su fondi provenienti da un partenariato pubblico-privato da costituire.

Per infrastrutture tecnologiche di innovazione si intendono quei centri di ricerca, costituiti spesso come nodi o network anche dislocati fisicamente in luoghi diversi, che essendo interconnessi creano nell’insieme una infrastruttura che ne amplifica l’impatto in termini di produzione di ricerca all’avanguardia e nuove tecnologie, di conoscenza e trasferimento tecnologico.

Queste infrastrutture hanno anche importanti ricadute socio-economiche sui territori in cui vengono insediate, e anche per le quattro infrastrutture proposte dal Politecnico lo scopo è di creare un ecosistema in cui le imprese – sia le grandi aziende che le PMI – possano ricevere servizi per l’innovazione, formazione e supporto nella messa a terra delle nuove tecnologie.

“Per il Politecnico l’ottenimento di ben quattro infrastrutture tecnologiche di innovazione rappresenta un risultato importantissimo. Finanziamenti così consistenti in infrastrutture rappresentano infatti un patrimonio che potrà, grazie a un proficuo rapporto tra pubblico e privato, garantire anche per gli anni a venire un notevole impatto sui territori sui quali insisteranno laboratori e centri finanziati grazie a questo bando”, commenta il Rettore del Politecnico Guido Saracco.

Infrastrutture tecnologiche di innovazione, le proposte del Politecnico di Torino

Le proposte avanzate dal Politecnico e che verranno finanziate in parte dal Mur fanno riferimento al settore automobilistico, al monitoraggio del sistema energetico, alla mobilità sostenibile e all’aerospazio.

Più in dettaglio, l’infrastruttura “Infuturo” è rivolta al settore dell’automotive e punta a sviluppare le competenze e le infrastrutture necessarie alla mobilità del futuro. Una mobilità che sarà sempre più connessa, autonoma, elettrica e condivisa.

L’infrastruttura Infuturo, con un budget di circa 38,49 milioni di euro, si colloca in questo filone di ricerca e innovazione, con il coinvolgimento di due partner pubblici e la manifestazione di interesse di player internazionali del settore.

Le attività saranno distribuite in due siti nella regione Piemonte – Pista prove Trino (Trino Vercellese) e Laboratorio veicoli e powertrain connessi e autonomi (Torino) – e saranno fortemente integrate con le attività del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile e con le altre iniziative dell’ateneo in ambito automotive.

“Infuturo fasce dalla stretta collaborazione fra il Politecnico e le aziende del settore automotive per creare un’infrastruttura per la prova di veicoli a zero emissioni autonomi e connessi e delle infrastrutture per la ‘smart mobility’. Sarà un’infrastruttura aperta alle aziende e ai centri di ricerca che renderà accessibili possibilità di sviluppo uniche a livello internazionale a beneficio delle imprese comprese le PMI”, spiega Andrea Tonoli, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino e coordinatore dell’infrastruttura.

La seconda proposta, Irsme – Infrastruttura di innovazione nazionale in rete per la simulazione e il monitoraggio del sistema energetico, è un esempio di infrastruttura multi-sito che coinvolgerà tutte le regioni italiane.

Rappresenterà un Laboratorio Nazionale Multidisciplinare basato su una piattaforma IT che collega, sulla rete nazionale GARR, laboratori nazionali già esistenti o creati appositamente per la simulazione, la prototipazione e il test di sistemi energetici.

La nuova infrastruttura Irsme punta a rispondere alle sfide poste dalla transizione energetica permettendo analisi e simulazioni di modelli di infrastrutture energetiche, tecnologie, componenti sia reali che virtuali e la loro interazione.

Lo scopo dell’infrastruttura è di favorire l’integrazione nel sistema energetico delle fonti rinnovabili e l’uso ottimizzato delle risorse, sia dal punto di vista energetico ambientale che da quello tecnico-economico, e contribuire alla transizione ecologica.

Hanno manifestato il proprio interesse ad aderire all’infrastruttura 13 soggetti pubblici e 46 aziende private. Il budget del progetto – che sarà coordinato da Romano Borchiellini, del Dipartimento Energia “Galileo Ferraris” del Politecnico di Torino –, è di circa 34,71 milioni di euro.

L’infrastruttura ISm4Italy punta invece a rafforzare i settori industriali della mobilità intelligente, elettrica e autonoma in ambito terrestre (automobilistico e ferroviario) e aerospaziale. Settori che beneficeranno in particolare di soluzioni e metodi dalle aree della robotica e dell’Intelligenza Artificiale come “driver” per l’implementazione di veicoli e velivoli autonomi.

Hanno manifestato il proprio interesse ad aderire all’infrastruttura sei soggetti pubblici e 16 aziende private. Il progetto – che ha un budget di circa 40 milioni di euro – prevede un’infrastruttura divisa su più regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Campania, Puglia.

“Il progetto ISM4Italy rappresenta la naturale evoluzione del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, con l’intento di raccordare un’iniziativa di tipo industriale con un progetto di ricerca e sviluppo a TRL più basso. La coesione di intenti ad elevato TRL tra aziende e università e centri di ricerca rappresenta una novità assoluta per il panorama nazionale”, commenta il professor Giorgio Guglieri, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino e coordinatore di ISM4Italy.

Infine, IS4Aerospace – Infrastruttura tecnologica di innovazione per il knowledge transfer nell’ambito delle nuove sfide dell’Aerospazio, sarà dedicata allo sviluppo di attività di trasferimento tecnologico e servizio in campo aeronautico e spaziale, con laboratori integrati e test facilities per coprire tutte le fasi dallo sviluppo alla certificazione di materiali e componenti anche attraverso l’uso di elementi reali e simulati scambiabili tra loro in un processo che permetta il raggiungimento della performance desiderata.

In questo caso, l’infrastruttura si svilupperà in un unico sito: la Città dell’aerospazio a Torino, dove diventerà una componente essenziale del nascente ecosistema di ricerca e trasferimento tecnologico dedicato a questi temi nel capoluogo subalpino.

Si sono dimostrate interessate alle attività dell’infrastruttura, che prevede un budget di 32,4 milioni di euro, grandi aziende multinazionali del settore.

“IS4Aerospace è un progetto fortemente integrato fra il mondo industriale e l’università, in completo raccordo con altre misure del PNRR e con le linee strategiche del territorio. Rappresenta, in definitiva, una reale sfida nella realizzazione di una partnership pubblica privata in un comparto tecnologicamente avanzato quale è l’aerospazio, sottoposto a significative evoluzioni nei prossimi anni verso soluzioni dirompenti che richiedono maturazioni tecnologiche testate e  certificate” dichiara Massimo Sorli, Professore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino e coordinatore di IS4Aerospace.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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