Il filosofo Andy Clark contesta la visione pessimistica secondo la quale l'uso dell'IA porterà l'uomo a peggiorare le proprie capacità cognitive, sostenendo al contrario che l'uomo è un "cyborg naturale", da sempre abituato a espandere la propria mente sfruttando le opportunità offerte da strumenti esterni. L'intelligenza artificiale, secondo Clark, è il next step di questa evoluzione: agisce come un partner cognitivo che, se usato con competenza, permette di esternalizzare compiti e liberare risorse mentali per la creatività e il pensiero critico. La chiave? Diventano le meta-competenze... |