MT-REX, il robot che “mangia” le maxi gomme dei camion da miniera

Pubblicato il 28 Feb 2018

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Arriva dall’Italia e, precisamente dalla Salvadori, azienda insediata in Trentino, nel Polo Meccatronica di Rovereto, il robot MT-REX la prima macchina robotizzata che permetterà la lavorazione, il trasporto e il riutilizzo dei mega pneumatici utilizzati dai camion da miniera. Gomme che misurano anche 4 metri di diametro per 1,80 metri di larghezza e 5,7 tonnellate di peso e che, a causa delle loro dimensioni, prima d’oggi venivano abbandonate, creando immense discariche a cielo aperto.

Come funziona MT-REX

Il robot MT-REX, appena lanciato sul mercato dopo tre anni di ricerca e sviluppo, è un gigantesco macchinario interamente programmabile, capace di funzionare in maniera autonoma. “La gomma trasportata da un muletto – spiega Samuel Salvadori, co-fondatore della società e inventore di MT-REX – viene deposta in una specie di culla meccanica che la aggancia e le permette di stare in piedi”.

“La gomma, quindi, viene inforcata da un mandrino che la orienta in posizione orizzontale su un perno che la fa girare. A questo punto delle grandi cesoie iniziano a tagliarla in un numero di spicchi che può essere programmato a seconda della grandezza del pneumatico e delle esigenze del cliente, spicchi destinati a un nastro trasportatore che li farà arrivare sul camion diretto verso gli impianti di riciclo”.

Una risorsa per ambiente ed economia

L’arrivo di MT-REX rappresenta una buona notizia sia per il profilo ambientale, perché permetterà di smantellare le discariche, che dal punto di vista dell’economia circolare. Uno pneumatico di un camion da miniera costa tra 30mila e 60mila euro, ma in caso di particolari picchi di richiesta può raggiungere anche i 120mila euro, e un pit-stop, che si svolge di solito una volta ogni 10 o 12 mesi può costare fino a 720mila euro e, grazie a MT-REX, è possibile recuperare parte di quella spesa.

“Inizialmente producevamo macchine per tagliare pneumatici che finivano in discarica – spiega Juri Salvadori, direttore vendite dell’azienda – ma, a partire dal 2000, abbiamo iniziato a occuparci del loro riciclo. In questi anni abbiamo recuperato gomme di ogni tipo di mezzo, dalle automobil agli aeroplani. Il problema delle miniere però non era mai stato affrontato in maniera definitiva proprio per le difficoltà legate alla grandezza dei pneumatici dei camion”.

Prima di MT-REX si era, infatti, tentato di tagliarli con metodi improvvisati, come l’utilizzo di enormi cesoie da demolizione, che però oltre che inefficaci e lenti sono anche poco sicuri. “Uno spicchio di gomma tagliato – conclude Juri Salvatori – può pesare diverse centinaia di chili e, in caso di problemi, ferire anche gravemente gli operai impegnati nella lavorazione.

Le strategie del business model

Dalla vendita del robot al riciclo dei materiali il business model di Salvadori prevede tre strategie:

la vendita del macchinario ai gestori delle miniere che, rispondendo alle richieste sempre più pressanti degli Stati da cui spesso hanno ricevuto la concessione per lo sfruttamento, così possono smaltire i rifiuti, oppure alle società che forniscono servizi alle miniere stesse o ancora infine alle case produttrici di pneumatici, in grado così di fornire ai gestori non solo le gomme per i loro camion ma anche il servizio per riciclarle.

La riduzione volumetrica dei mega-pneumatici prevede la triturazione degli spicchi, attraverso cui è possibile ottenere separatamente i tre materiali che li compongono, ovvero acciaio, destinato alle fonderie, materiale tessile, in parte recuperabile, e granulo di gomma, che può essere anche colorato.

Quest’ultimo viene utilizzato, sempre su macchine realizzate da Salvadori, per ottenere una vasta gamma di prodotti di recupero. Le applicazioni sono molte e comprendono, da l’altro, materiali e oggetti per l’arredo urbano, come pavimentazioni di parchi giochi morbide che attutiscono l’impatto in caso di cadute, sedute o fioriere, “panettoni” da segnaletica stradale.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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