Al via i nuovi incentivi per favorire l’innovazione attraverso marchi, brevetti e proprietà industriale

Il Ministero dello Sviluppo economico ha varato e presentato a Milano, insieme a Unioncamere, il nuovo pacchetto di misure e bandi per sviluppare la proprietà intellettuale, le invenzioni e la creatività di aziende, Università e centri di ricerca. Con una dotazione finanziaria di 55 milioni di euro

Pubblicato il 13 Gen 2020

leonardo

Valorizzare e tutelare brevetti, invenzioni, marchi e proprietà industriali significa promuovere l’innovazione di un Paese, e delle sue imprese. Con questo obiettivo, il Ministero dello Sviluppo economico (Mise) ha varato e presentato oggi, insieme a Unioncamere, presso la Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, i nuovi incentivi e le misure dedicati al settore.

Si tratta di un ‘pacchetto’ di finanziamenti e bandi per un valore complessivo di 55 milioni di euro, che comprende vari bandi tra cui Brevetti+, Voucher 3i, Marchi+3, Disegni+4 (descritti in particolare più avanti nell’articolo). Sono in pratica le misure previste dal Decreto Crescita, dell’aprile 2019, che ora hanno attuazione operativa. Interventi di questo tipo, a favore di aziende, centri di ricerca e ‘inventori’, non sono certo una novità, quello che è nuovo è il carattere strutturale e integrato delle misure di sostegno.

In sostanza, si tratta di risorse finanziarie, messe a disposizione dal Ministero dello Sviluppo economico, che vanno a incrementare la ‘benzina’ a disposizione del motore innovativo del Paese.

“Fare crescere la cultura dell’innovazione e della tutela della proprietà intellettuale, e industriale, è fondamentale per consentire al nostro sistema produttivo di essere e rimanere competitivo sui mercati internazionali”, rimarca il viceministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni.

Sono misure sulle quali le Camere di commercio, attraverso Unioncamere, sono impegnate dal 2009, in collaborazione con l’Ufficio italiano brevetti e marchi, al fianco delle imprese: sono già oltre 56 milioni di euro le risorse del Ministero dello Sviluppo economico che, negli anni scorsi, hanno consentito a quasi 4 mila imprese di effettuare la registrazione di oltre 4 mila marchi all’estero, la valorizzazione di 643 disegni industriali e modelli, e il riconoscimento di 44 marchi storici.

Le imprese che richiedono brevetti, marchi o disegni hanno il 21% di possibilità in più, rispetto alle altre, di aumentare il proprio fatturato. A dimostrarlo è un recente studio dell’Ufficio europeo dei brevetti (Epo) e dell’Ufficio Europeo per la Proprietà Intellettuale (Euipo). L’Italia si piazza bene nella tutela dei marchi e dei disegni europei, aggiudicandosi la medaglia d’argento tra i Paesi Ue alle spalle della Germania, e la quarta posizione tra i 25 Big mondiali.

Brevettare le invenzioni

Sul fronte dei brevetti, l’Italia è decima per numero di brevetti e invenzioni depositati nel 2018 all’Epo (Ufficio europeo brevetti), con Milano e Lombardia che trainano il settore a livello nazionale. Malgrado un buon recupero rispetto al 2016 (+5%), i 4.400 brevetti depositati da imprese, fondazioni, enti pubblici e inventori italiani rappresentano il 2,5% delle 174 mila domande pervenute.

A guidare saldamente la classifica internazionale sono gli Stati Uniti che, nel 2018, hanno depositato oltre 43 mila domande (un quarto del totale). Alle spalle degli Usa, la Germania, con quasi 27 mila domande (il 15% del totale), quindi il Giappone (oltre 22 mila domande, pari al 13% del totale).

Il motore dell’innovazione

A livello nazionale, invece, Milano si afferma come prima provincia per il deposito di brevetti (seguita da Torino e Roma), marchi (seguita da Roma e Torino) e disegni industriali (seguita da Roma e Firenze). Il capoluogo lombardo rappresenta da solo il 25% dei depositi nazionali e l’80% dei depositi regionali di brevetto.

Carlo Sangalli, presidente di Unioncamere e della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, sottolinea: “brevetti, marchi e disegni sono asset immateriali che costituiscono per le aziende un fattore determinante per un vantaggio competitivo di lungo termine, con effetti importanti sulle economie territoriali. In Italia un posto di lavoro su 3, cioè quasi 7 milioni di posti di lavoro, si trova nelle aziende che fanno un uso intensivo di marchi e brevetti. Queste aziende contribuiscono da sole al 47% del nostro Pil”.

E il presidente di Unioncamere e della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi rileva: “Sostenibilità e innovazione, in particolare l’innovazione digitale, sono sfide epocali strettamente legate e intrecciate tra loro, e procedono di pari passo. Compito delle Istituzioni è quello di agevolare il più possibile questa evoluzione, e di diffonderla sul territorio, nei territori”.

Ecco più in particolare le varie misure previste dai bandi del nuovo ‘pacchetto’ di incentivi per l’innovazione, i brevetti, i marchi, la proprietà industriale, per un ammontare complessivo di 55 milioni di euro messi sul piatto dal Mise.

La nuova edizione del bando Brevetti+

La nuova e terza edizione del bando Brevetti+ si va ad aggiungere alle prime due del 2010 e del 2015, e il suo ente gestore è Invitalia, sul cui sito web (invitalia.it) si possono trovare tutte ke informazioni per accedervi.

È rivolto alle PMI e Startup innovative con sede in Italia (il 15% dei fondi disponibili è dedicato alle Startup innovative), e le spese ammissibili riguardano attività e progetti di industrializzazione, trasferimento tecnologico, organizzazione e sviluppo dell’impresa.

Ogni azienda può aggiudicarsi un finanziamento fino a un massimo di 140 mila euro. In particolare, le PMI possono chiedere un reintegro fino all’80% delle spese ammissibili sostenute, mentre gli Spin-off universitari e le PMI delle 5 regioni italiane meno sviluppate (Campania, Calabria, Puglia, Basilicata e Sicilia) possono accedere a un finanziamento fino al 100% delle spese compatibili con il bando. Sul sito web di Invitalia è possibile trovare il format della domanda di adesione per compilarla, e le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12,00 del prossimo 30 gennaio.

Il Voucher 3i

Una novità assoluta introdotta dal Decreto Crescita è il Voucher 3i (dove le ‘3 i’ stanno per ‘investire in innovazione’). Una misura, con una dotazione di 6,5 milioni di euro l’anno per 3 anni, per sostenere le Startup innovative nel processo di brevettizzazione e per i relativi costi di consulenza. Le spese ammissibili comprendono, ad esempio, le verifiche necessarie prima del deposito del brevetto, le ricerche di anteriorità di brevetti precedenti, la realizzazione della documentazione necessaria alle operazioni di brevetto, e la sua estensione all’estero.

Accedendo al Voucher 3i la Startup innovativa non dovrà anticipare alcune somma per i costi ammissibili, ma il pagamento, ad esempio del consulente specializzato, avverrà direttamente con il Voucher, e il pagamento verrà saldato dall’ente gestore del bando, ovvero da Invitalia (anche in questo caso, con altre informazioni disponibili sul sito web).

Il bando Marchi+3

Per quanto riguarda i bandi di finanziamento dedicati a marchi e disegni (industriali), la loro gestione è affidata a Unioncamere. Sono 4 mila le imprese affiancate finora dalle Camere di commercio, in tutto il Paese, con i precedenti bandi Marchi+ e Disegni+.

In particolare, il bando Marchi+3 è una riapertura del bando rimasto fermo dal marzo scorso per l’esaurimento delle risorse disponibili (la prima edizione di questo bando risale al 2012). Riprende quindi dal prossimo 30 marzo, compilando il protocollo online (sul sito www.marchipiu3.it) con nuove coperture finanziarie, per un totale di 3,5 milioni di euro. È incentrato sullo sviluppo del marchio aziendale e di prodotto all’estero, ad esempio con la registrazione del marchio a livello europeo presso l’Ufficio Europeo per la Proprietà Intellettuale (Euipo), che ha sede in Spagna ad Alicante.

Nei bandi analoghi precedenti finora la media degli incentivi è ammontata a circa 3.500 euro per ogni richiesta accolta. I servizi finanziabili, per spese sostenute dal primo giugno 2016, comprendono la progettazione del marchio, assistenza per il suo deposito, ricerche di anteriorità, tasse di deposito e registrazione.

Il bando Disegni+4

Il bando per i disegni industriali Disegni+4 prevede agevolazioni in conto capitale, e sarà aperto a partire dal prossimo 27 febbraio. Le coperture finanziarie sono dedicate ai servizi specializzati necessari per la registrazione dei disegni e modelli industriali.

Nei bandi analoghi precedenti sono state presentate finora circa 1.100 domande l’anno di registrazione di disegni industriali, per un totale di circa 30 mila disegni totali, attraverso la presentazione di disegni multipli all’interno di un singolo progetto.

La dotazione finanziaria totale del bando Disegni+4 ammonta a 13 milioni di euro, e l’obiettivo è quello di sostenere le micro e le piccole e medie imprese nel registrare i propri disegni e modelli industriali. Le agevolazioni in conto capitale previste arrivano a coprire fino all’80% dei costi compatibili, e fino a un massimo di 75 mila euro per ogni domanda (è ammessa una sola domanda di partecipazione per impresa). Il bando è rivolto ai disegni o modelli industriali registrati a partire dal primo gennaio 2018.

I servizi agevolabili comprendono le attività di ricerca sull’utilizzo di nuovi materiali, la realizzazione di prototipi e stampi, la consulenza tecnica, specialistica e legale. Si può partecipare al bando prenotando il relativo protocollo online, a partire dal 27 febbraio, sul sito web www.disegnipiu4.it, e la valutazione della domanda sarà completata entro 120 giorni. Per i due bandi dedicati a marchi e disegni è anche disponibile un servizio di assistenza telefonica (al numero 06.77.71.38.10) e via email (agli indirizzi info@marchipiu3.it e info@disegnipiu4.it).

Chi gestisce i vari bandi raccomanda poi alle aziende e agli ‘inventori’ che presentano domanda di finanziamento di fare molta attenzione alle regole e indicazioni previste, dato che una grande quantità di domande vengono rigettate perché incomplete o per vizi di forma.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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