Creare ecosistemi digitali aperti, trasparenti e sicuri: la missione di Gaia-X e del Cefriel

Cefriel, Centro di Innovazione digitale fondato dal Politecnico di Milano, ha messo a punto un White paper per valorizzare le risorse di Gaia-X. Il White Paper evidenzia come gli ecosistemi digitali siano modelli utili ad abilitare la collaborazione e la condivisione della conoscenza tra imprese, organizzazioni e Pubbliche amministrazioni attraverso lo scambio di dati, informazioni e servizi.

Pubblicato il 28 Gen 2022

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Gaia-X è un progetto internazionale avviato nel 2019 e promosso in Italia anche dal Cefriel, Centro di Innovazione digitale fondato dal Politecnico di Milano, con l’obiettivo di creare ecosistemi digitali aperti, trasparenti e sicuri.

Come? “Coinvolgendo molti soggetti provenienti dal mondo delle imprese, della ricerca, delle associazioni e delle pubbliche istituzioni”, spiega Alfonso Fuggetta, amministratore delegato e direttore scientifico di Cefriel: “in questo modo, intendiamo creare un ecosistema digitale aperto, trasparente e sicuro all’interno del quale ciascun partecipante possa mettere a disposizione e utilizzare dati e servizi digitali di nuova generazione, secondo linee guida e regole condivise, all’interno dei diversi domini applicativi e di mercato come, ad esempio, manifattura, trasporti e mobilità, agroalimentare e agritech, servizi avanzati e finanza, formazione e cultura”. In pratica, anche con questo progetto il Cefriel “supporta i propri partner nel creare le fondamenta di un ecosistema digitale”.

Esperienze di ecosistemi digitali in linea con il modello Gaia-X sono state realizzate da Cefriel attraverso lo sviluppo di un proprio framework operativo, denominato ‘Digital ecosystem toolkit’.

L’ecosistema digitale E015

Un esempio significativo è l’Ecosistema digitale E015, una iniziativa promossa da Regione Lombardia insieme a Confindustria, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Confcommercio, Assolombarda e Unione del Commercio, con il coordinamento tecnico-scientifico di Cefriel.

I soggetti pubblici e privati “possono entrare a far parte dell’Ecosistema digitale E015 tramite la firma di un contratto gratuito di adesione per valorizzare i propri flussi dati come «API E015» o chiedere le «API E015» di altri partecipanti per estendere le proprie soluzioni digitali”, sottolineano gli operatori del Cefriel.

A oggi hanno aderito all’Ecosistema E015 – utilizzato non solo in Lombardia, ma ad esempio anche in Veneto, a Torino e a Firenze – più di 600 soggetti (in maggior parte privati), “che hanno prodotto oltre 180 flussi informativi, più di 100 applicazioni rese disponibili al pubblico e oltre 480 interconnessioni applicative per veicolare tramite applicazioni E015 contenuti in molteplici ambiti diversificati”. Più della metà delle relazioni digitali dell’Ecosistema E015 riguarda Mobilità e Trasporti, seguiti da Cultura e Turismo, Ambiente, Sanità e Sicurezza.

L’ecosistema digitale ‘Malpensa Smart City delle merci’

L’ecosistema digitale ‘Malpensa Smart City delle merci’, realizzato con il contributo di tutti i protagonisti della filiera dell’import-export, è costituito da una rete di servizi digitali decentralizzati che consente ai diversi attori di utilizzare, integrare e condividere le informazioni di interesse nel ciclo di trattamento delle merci aeree in arrivo e in partenza nell’aeroporto di Malpensa.

La sfida che ha portato alla creazione di questo ecosistema digitale è stata quella di trasformare lo scalo merci dell’aeroporto di Malpensa in una vera e propria Smart City allineata agli standard informativi e comunicativi dei più avanzati e importanti aeroporti cargo europei, senza vincolarsi all’utilizzo di una piattaforma proprietaria centralizzata.

Innovare logistica e trasporti

Si stima che ogni anno oltre mezzo milione di tonnellate di merci transiti dall’area cargo dell’aeroporto di Milano Malpensa. La gestione delle merci coinvolge spedizionieri, responsabili doganali, addetti alla ricezione in aeroporto e molti altri soggetti. In tale contesto, Cefriel (in collaborazione con i promotori dell’iniziativa: Regione Lombardia, Sea e Assohandlers) ha studiato e contribuito a realizzare un ecosistema digitale finalizzato a ottimizzare l’accettazione, lo scarico e la gestione delle merci, rendendo in questo modo più semplice ed efficiente l’utilizzo dell’aeroporto di Malpensa per tutti gli operatori del Cargo aereo.

In particolare, i servizi messi a disposizione all’interno dell’ecosistema consentono di ottimizzare i tempi di accettazione e scarico delle merci, di rendere più efficienti i processi e le modalità di gestione delle spedizioni e di conoscere gli stadi del processo di trattamento dei carichi.

Come sviluppare mercati di prodotti digitali B2B

Il framework operativo messo a punto da Cefriel per la costruzione di ecosistemi digitali è il Digital ecosystem Toolkit, con il quale: “viene favorita una crescita costante dei mercati di prodotti digitali B2B, in termini di progressivo e incrementale popolamento del mercato”, spiegano al Cefriel.

Inoltre: “viene garantita la gestione continuativa del mercato, anche attraverso la definizione di precisi ruoli organizzativi in carico di definire le regole di collaborazione e gli standard di riferimento del mercato, mettere a disposizione gli elementi chiave per abilitarne il funzionamento, gestire i processi propri di funzionamento dell’iniziativa e la relazione con la community, indirizzare l’evoluzione progressiva del mercato”. Viene poi promossa “l’adozione diffusa del mercato di prodotti digitali B2B, attraverso azioni di promozione per ampliare l’insieme dei soggetti coinvolti nel mercato e a favorire l’identificazione di scenari d’uso degli asset che possano sbloccare ulteriore valore per il business”.

Un White paper per valorizzare le risorse di Gaia-X

Ora il Cefriel ha messo a punto e reso disponibile anche un White paper per valorizzare le risorse di Gaia-X. Il White Paper evidenzia come gli Ecosistemi digitali siano modelli utili ad abilitare la collaborazione e la condivisione della conoscenza tra imprese, organizzazioni e Pubbliche amministrazioni attraverso lo scambio di dati, informazioni e servizi.

E anche per “la creazione di mercati business to business di prodotti digitali” rilevano gli operatori, “come, ad esempio, flussi informativi, connettori a servizi digitali o anche funzionalità infrastrutturali, vale a dire le capacità di elaborazione erogate in cloud per citarne una”.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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