L’Europa lancia la sfida per le batterie del futuro

Il Ministero dello Sviluppo Economico chiama a raccolta le imprese italiane per partecipare a un grande progetto europeo dedicato alla realizzazione di batterie innovative ed ecologiche

Pubblicato il 28 Gen 2019

Batterie telefonino

In un mondo sempre più connesso in tutti i suoi aspetti, dai telefonini ai mezzi di trasporto, che vive una sorta di transizione energetica, la vera sfida sembra essere ormai giocata principalmente sullo strumento necessario per aggiudicarsi questa “rivoluzione digitale”, ovvero le batterie, sia quelle per la mobilità, necessarie all’elettrificazione dei veicoli, che quelle stazionarie. 

Un concetto ben chiaro al Ministero dello Sviluppo Economico che considera prioritaria l’affermazione di un’offerta industriale nel settore. Per questo motivo, in parallelo con diversi altri Paesi europei, il Ministero lancia alle aziende un invito a manifestare un interesse verso questa tematica, valido fino al 28 febbraio, con l’obiettivo di identificare gli attori che potrebbero partecipare a un primo grande progetto riguardante la progettazione e la produzione in Europa di celle e moduli batteria innovativi e rispettosi dell’ambiente. 

Un grande progetto europeo per batterie innovative

“Nell’ambito del piano d’azione adottato dalla Commissione europea per fare dell’Europa un leader nella produzione sostenibile e competitiva di batterie – spiega il Ministero nel documento che accompagna la richiesta di manifestazione di interesse – l’Italia ha dichiarato che nei prossimi mesi lavorerà per sviluppare un approccio comune per stabilire una produzione industriale innovativa e rispettosa dell’ambiente delle batterie in Europa”. 

Per raggiungere questi obiettivi, quindi, si sta valutando la possibilità di sostenere un grande progetto su scala europea, che potrebbe essere qualificato come un “Importante Progetto Comune di Interesse europeo (IPCEI). L’invito a manifestare interesse ha, quindi, lo scopo di individuare gli attori che potrebbero partecipare, sul territorio italiano, a questo primo grande progetto su larga scala riguardante la progettazione e la produzione in Europa di celle e moduli innovativi ed ecologici, in collaborazione con partner di altri Stati membri.

Le condizioni per partecipare al progetto 

L’invito a manifestare interesse, sottolinea il Ministero, non è accompagnato da alcun sostegno finanziario. Il progetto proposto dall’impresa può, invece, essere finanziato dalle autorità italiane, fino al 100% delle spese ammissibili, se verrà selezionato nell’ambito di un IPCEI che potrebbe essere lanciato nell’ambito di questa iniziativa, così come è già accaduto per la microelettronica. Le condizioni di partecipazione sono le seguenti:

  • L’azienda deve far parte della catena del valore (dalla produzione delle materie prime necessarie per la fabbricazione dei vari componenti della cella al riciclaggio delle batterie) per una produzione industriale innovativa e rispettosa dell’ambiente di celle e moduli di batterie in Europa.
  • Deve avere un progetto d’investimento in Italia come parte del progetto; in particolare, il progetto tecnico dell’impresa riguarderà congiuntamente la R&S e la prima fase di sviluppo industriale (il primo sviluppo industriale si riferisce alla transizione da impianti pilota a impianti su larga scala o alle prime attrezzature e impianti del loro genere che coprono le fasi successive alla linea pilota, compresa la fase sperimentale, ma le fasi di produzione di massa e le attività commerciali non sono ammissibili) di nuove tecnologie sviluppate nell’ambito dell’IPCEI che sono integrate nella produzione di celle e moduli di batterie, e più in particolare di batterie agli ioni di litio;
  • Il progetto tecnico proposto dall’azienda deve presentare forti innovazioni rispetto allo stato dell’arte mondiale nel settore;
  • L’azienda deve fare parte di una partnership dinamica;
  • L’impresa deve impegnarsi a diffondere le nuove conoscenze acquisite nell’ambito dell’opera finanziata al di là dei suoi clienti e fornitori; l’IPCEI deve consentire un’ampia diffusione delle conoscenze acquisite, protette o meno da un titolo o da un diritto di proprietà intellettuale. La diffusione avverrà al di fuori dei partner del progetto in tutta l’Unione europea. I meccanismi di diffusione delle conoscenze devono essere dettagliati. I risultati protetti da titoli o diritti di proprietà intellettuale saranno diffusi a condizioni di mercato ed eque, ragionevoli e non discriminatorie;
  • Le nuove società sono potenzialmente ammissibili, nel qual caso la domanda deve essere presentata dai futuri azionisti;
  • L’impresa non deve essere oggetto di un’ingiunzione di recupero di aiuti di Stato giudicati illegittimi e incompatibili nell’ambito di una decisione della Commissione europea;
  • L’impresa non deve essere in difficoltà secondo la definizione degli orientamenti della Commissione europea sugli aiuti per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà ((2014/C 249/01) articolo 2, paragrafo 2, punto 2);
  • Il progetto tecnico dell’impresa deve essere cofinanziato dall’impresa beneficiaria e può anche essere cofinanziato con fondi europei

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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