Dati Istat, ad ottobre cresce ancora la fiducia delle imprese, ma diminuisce quella dei consumatori

I dati Istat relativi ad ottobre registrano una crescita, per il quinto mese consecutivo, dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese, che passa da 91,3 a 92,9. Battuta di arresto invece per la fiducia dei consumatori, con l’indice che scende da 103,3 a 102, a causa delle attese negative per la situazione economica del Paese e dalle attese sulla disoccupazione.

Pubblicato il 29 Ott 2020

Ad ottobre continua la ripresa della fiducia delle imprese, mentre scende quella dei consumatori, preoccupati per la situazione economica del Paese.

Cala la fiducia dei consumatori italiani, preoccupati per la situazione economica del Paese e per la disoccupazione, mentre quella delle imprese continua, se pur a un ritmo più lento, il trend di crescita avviato ormai cinque mesi fa: questa la fotografia dell’Italia secondo i dati Istat relativi alla fiducia dei consumatori e delle imprese per il mese di ottobre.

Come dicevamo, prosegue la crescita dell’indice composito della fiducia delle imprese, che passa da 91,3 a 92,9. Una ripresa che si registra soprattutto per l’industria e per il settore del commercio al dettaglio.

In particolare, nel settore manifatturiero l’indice sale da 92,6 a 95,6, trainato dal miglioramento dei giudizi sugli ordini e sulle scorte di prodotti finiti, che sono giudicate in decumulo rispetto al mese scorso. Tuttavia, le attese relative alla produzione sono in lieve peggioramento.

I livelli raggiunti dagli indici evidenziano che il recupero, rispetto ai livelli precedenti l’emergenza sanitaria, è completo solo per il settore delle costruzioni, che a ottobre registra un valore leggermente superiore a quello dello scorso febbraio (da 138,6 a 142,5).

Nel commercio al dettaglio, invece, la crescita è più contenuta, con l’indice che passa da 97,5 a 99,3. Recuperano anche i giudizi e le attese sulle vendite; il saldo delle scorte di magazzino è in aumento. A livello di circuito distributivo, la fiducia diminuisce nella grande distribuzione, mentre è in marcata risalita nella distribuzione tradizionale.

Diminuisce la fiducia nel settore dei servizi, con l’indice che scende da 88,7 a 88,1. Un peggioramento che è trainato soprattutto dal settore turistico, dove l’indice del clima di fiducia scende da 85,7 a 67,7.

In calo anche la fiducia dei consumatori (da 103,3 a 102,0), dopo il forte rimbalzo dei mesi precedenti. Tutte le componenti registrano una flessione, ma a pesare sulla diminuzione della fiducia sono il clima economico (giudizi e attese sulla situazione economica del Paese) e il clima futuro, che passano rispettivamente da 94,5 a 87,8 e da 109,3 a 104,5.

Particolarmente negative le attese sulla disoccupazione (da +73,3 a +92,5), mentre meno marcata è la flessione relativa alle valutazioni riguardo la situazione personale, con l’indice che scende da 107,1 a 106,4.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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