Stampanti 3D: le consegne crescono dell’1% nel 2019, ma l’emergenza Covid-19 cambia le previsioni per il 2020

Secondo l’analisi di Context, nel 2019 le consegne globali di stampanti 3D industriali sono cresciute solo dell’1%, mentre nel quarto trimestre dello stesso anno, la variazione è stata del -23%. Se per il 2020 ci si aspettava una ripresa nel settore, l’emergenza Covid-19 ha ridimensionato le aspettative dei produttori globali, che ora si aspettano per quest’anno un calo delle consegne del 4%.

Pubblicato il 14 Apr 2020

Additive Manufacturing

Nel 2019 le consegne mondiali di stampanti 3D industriali sono cresciute solo dell’1%. Un dato, questo, che risente soprattutto della forte flessione registrata nel quarto trimestre dello scorso anno, in cui la variazione anno su anno è stata del -23%. Secondo il report di Context, società britannica specializzata nelle analisi di mercato, se per il 2020 ci si aspettava una ripresa nel settore, l’emergenza Covid-19 ha ridimensionato le aspettative dei produttori globali di stampanti 3D, che ora si aspettano per il 2020 un calo delle spedizioni del 4% rispetto allo scorso anno, anche nell’ipotesi di una ripresa dell’economia a partire da giugno.

Molte aziende produttrici negli Stati Uniti, in Europa e in Cina hanno infatti deciso di spostare la propria attenzione dalla produzione di stampanti a quella di materiali necessari a combattere il Coronavirus (qui un esempio proveniente dal nostro Paese).

“Avendo concentrato i propri sforzi sulla produzione di materiali medicali, necessari in questo periodo, le imprese si sono spostate dalla produzione e vendita di stampanti 3D alla fornitura di servizi e infrastrutture da centri di servizio”, dichiara Chris Connery, Vicepresidente dell’area Global Analysis di Context. “Dopo il calo di consegne registrato nel quarto trimestre del 2019, questo riorientamento (unito ai cali di domanda e offerta previsti per le prossime settimane) sembrano indicare nel 2020 un anno difficile per le vendite di stampanti 3D. Quando non era ancora scoppiata l’emergenza Covid-19, infatti, nel quarto trimestre del 2019 le consegne erano già deboli. Per molti produttori, soprattutto nelle categorie Industrial e Design, questo rallentamento è da ricondurre alla debolezza del mercato automobilistico e manifatturiero, oltre a un’economia in flessione sia in Europa che in Asia”.

I dati del 2019

Considerando le 4 categorie di stampanti 3D, il quarto trimestre del 2019 ha visto un aumento delle consegne solo nel settore Professional (+26%) rispetto allo stesso periodo del 2018, mentre sono calate quelle del Personal (-11%), Design (-22%) e Industrial (-23%).

Considerando l’intero 2019, oltre alla crescita del solo 1% delle spedizioni di stampanti Industrial, di cui si è detto, i dati sono in linea con i valori relativi al quarto trimestre: cresce il segmento Professional (+16%), mentre calano le consegne di Design (-6%) e Personal (-11%).

Quest’ultima categoria ha in particolare sofferto la ripresa del mercato dei kit: le consegne di stampanti che si assemblano autonomamente sono quasi raddoppiate nel 2019. Aziende fornitrici come la XYZPrinting, Prusa Research, Monoprice, Anycubic e Flashforge hanno mantenuto una solida posizione nel settore, ma a fare da protagonista sono state le aziende fornitrici di kit come la cinese Creality 3D che, considerando anche la produzione di macchinari assemblati, è la società leader nel mercato globale delle stampanti. Come rileva Context, la domanda di kit per l’autoassemblaggio, dedicati soprattutto agli amatori, non ha ceduto il passo al mercato dei prodotti finiti, tornando decisamente in voga negli ultimi anni. Hanno contribuito a questa crescita diversi fattori, come i prezzi inferiori e le misure protezionistiche di diversi Paesi, che favoriscono l’importazione di pezzi assemblabili sul posto piuttosto che di prodotti finiti.

Nei segmenti Design e Industrial (che insieme rappresentano il 78% delle vendite del 2019) le consegne aggregate nello scorso anno sono diminuite del 3%. Crescono le vendite di stampanti 3D in metallo (+4%), mentre calano quelle di stampanti a fusione tradizionali (-10%) e di stampanti polimeriche (-5% rispetto al 2018).

Le stime per il 2020

L’emergenza Covid-19 ha modificato profondamente le aspettative dei produttori di stampanti 3D, sia per quanto riguarda i mercati di destinazione che per la capacità produttiva. Da un lato infatti i principali mercati finali (come i dentisti, l’aerospazio, l’Automotive, i beni di consumo, l’ortopedia e l’istruzione) stanno subendo le chiusure e i rallentamenti produttivi imposti dall’emergenza epidemiologica. Sul fronte dell’offerta invece, va segnalato che gran parte dei componenti chiave per le stampanti proviene dalla Cina, uno dei Paesi maggiormente colpiti dalla crisi. Alla luce di queste considerazioni, si stima un calo di spedizioni del 2% per l’intero settore nel 2020, che aumenta al -4% per i segmenti Design e Industrial, anche tenendo conto di una parziale ripresa nella seconda parte dell’anno.

In particolare, si stima per il primo trimestre una diminuzione del 17%, seguita da un -21%. Le consegne rimarranno stabili nel terzo trimestre, mentre per gli ultimi tre mesi dell’anno ci si aspetta una ripresa, stimata in un +29%.

Considerato il solo mercato Industrial, per il 2020 ci si aspetta che le consegne (già in flessione nella seconda metà del 2019, che di solito è un periodo di crescita) diminuiscano solo del 2%.

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Francesco Bruno

Giornalista professionista, laureato in Lettere all'Università Cattolica di Milano, dove ha completato gli studi con un master in giornalismo. Appassionato di sport e tecnologia, compie i primi passi presso AdnKronos e Mediaset. Oggi collabora con Dazn e Innovation Post.

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