Onewheel, lo skateboard a motore che cresce con la virtualizzazione

Lo sviluppo iniziale di Onewheel, skateboard motorizzato a batteria, è stato un processo lento e manuale, focalizzato sulla realizzazione e test di prototipi fisici. Oggi, il team di Future Motion si avvale della simulazione per modificare rapidamente il design, prevedere come l’oggetto si comporterà nel mondo reale e apportare miglioramenti a questo innovativo prodotto.

Pubblicato il 10 Lug 2017

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Kyle Doerksen era un felice sviluppatore di prodotti per il mondo tecnico e consumer presso IDEO, nota azienda di design della Silicon Valley. Ma era sempre a caccia di un’idea che fosse solo sua, un prodotto che incarnasse la sua passione ed energia. Nel percorso di quasi due chilometri tra casa e lavoro, Doerksen ha iniziato a immaginare modi per rendere il suo tragitto più rapido ma anche divertente.

L’idea di Onewheel

Anche se nativo delle Rockies canadesi, Doerksen era stato un appassionato snowboarder, e nonostante fossero diversi anni che abitava in California, gli mancava ancora la sensazione di poter scivolare facilmente sui pendii. Ha quindi iniziato a domandarsi: è possibile combinare l’esigenza pratica di spostarsi in un ambiente urbano con l’emozione degli sport su tavola?

Questa domanda è stata la genesi di Onewheel, uno skateboard motorizzato dotato di un’unica ruota da 11,5″, alimentato da un motore da 2 hp. Il concetto di Doerksen era quello di avvicinare il mondo del trasporto con quello dello sport rendendo divertenti gli spostamenti. Sin dall’inizio ha progettato Onewheel affinché funzionasse su asfalto, prato, sporcizia e sabbia — creato per divertimento e praticità.

La sfida della complessità

Le sfide ingegneristiche non sono state insignificanti. Per esempio, permettere ai rider di controllare il movimento della tavola con il peso. Doerksen ha dovuto integrare sensori auto-bilancianti pressure-sensitive nel footpad.

Con due lauree di Stanford University e diversi anni di esperienza nel design, Doerksen era all’altezza della sfida. Nel 2013 si è licenziato e si è dedicato alla sua startup, Future Motion, con sede a Santa Cruz. “Lasciare la sicurezza del posto di lavoro è stata dura perché non esisteva nessun prodotto simile a Onewheel”, afferma Doerksen. “Non stavo solo lanciando un prodotto, ma creando una nuova categoria. Ma la reazione iniziale a Onewheel è stata positiva e mi ha spronato a proseguire”.

Il crowdfunding

Una campagna per la raccolta di fondi a gennaio 2014 ha confermato che l’idea di Doerksen poteva funzionare. Gli investimenti arrivavano da tutto il mondo, permettendo a Future Motion di raggiungere l’obiettivo di $100.000 in soli 4 giorni. Entra la fine delle tre settimane della raccolta fondi, l’azienda aveva raccolto oltre $630.000 da oltre 1.000 sostenitori.

“Il successo della campagna ha segnato un traguardo importante perché confermava l’interesse nel concept del mio prodotto”, ricorda Doerksen. “Ma al tempo stesso generava pressioni sul tema di ingegneri perché dovevamo passare dal prototipo alla produzione in pochissimo tempo”.

Migliorare il prodotto

Da allora, Future Motion ha venduto oltre 10.000 prodotti e ottenuto ottime recensioni sui media, tra cui The Wall Street Journal, Sports Illustrated, Popular Mechanics e NBC. Mentre lo sviluppo iniziale di Onewheel, skateboard motorizzato a batteria, è stato un processo lento e manuale, focalizzato sulla realizzazione e test di prototipi fisici, oggi, il team di Future Motion si avvale della simulazione per raffinare e ottimizzare il design.

Per esempio, oggi Onewheel ha un’autonomia di circa 10 km, ma il team Future Motion sta lavorando per estendere la durata della batteria. Una delle strategie chiave è quella di ridurre il peso complessivo dell’oggetto di oltre 11 kg utilizzando materiali più leggeri e una nuova geometria dello chassis.

Meno prototipi fisici

Secondo Doerksen, la simulazione con il software Ansys sta impattando in modo significativo tempi e costi legati alle iterazioni del progetto. “Stimiamo che costi circa 10.000 dollari progettare, realizzare e testare un prototipo fisico”, spiega Doerksen. “Con il software Ansys, possiamo prevedere meglio le performance nel mondo reale — il che significa che realizziamo un numero inferiore di prototipi. E poi lavoriamo più rapidamente. Adesso che abbiamo creato questa categoria ci aspettiamo l’arrivo di svariati competitor e dobbiamo accelerare il lancio di nuovi design”.

“Il software Ansys ci permette di fare modifiche rapidamente e prevedere le prestazioni”, conclude Doerksen. “E questo fa tutta la differenza rispetto a quando realizzavo le tavole a casa mia nel weekend. Il team Future Motion è molto soddisfatto degli avanzamenti che questo tool di simulazione ci permette. Finora è stato veramente un giro in giostra e può solamente migliorare”.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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