Industria 4.0, 90 miliardi alle PMI per lo sviluppo di progetti di innovazione

Grazie a un accordo con Confindustria Intesa San Paolo metterà a disposizione delle imprese novanta miliardi di euro per investimenti in competitività e digitalizzazione dei processi

Pubblicato il 16 Nov 2016

Invitalia

Novanta miliardi di euro al servizio della competitività e della trasformazione delle imprese che intendono cogliere le opportunità offerte dalla quarta rivoluzione industriale. È questo l’ammontare del plafond che Intesa San Paolo metterà a disposizione delle imprese, in base all’accordo siglato con Confindustria Piccola Industria.

Si tratta di denaro che sarà a disposizione delle imprese che intendono varcare la porta della digitalizzazione dei processi e devono pertanto sostenere investimenti in capitale fisso e immateriale, in ricerca, innovazione e formazione, nonché trasformazioni organizzative e una continua attenzione alle evoluzioni in corso.

L’accordo avrà una durata triennale e un percorso modulare nel tempo in cui focalizzarsi sui diversi temi e garantire continuità di intervento. Come nelle passate edizioni l’accordo verrà declinato e promosso sul territorio con una serie di iniziative e con il coinvolgimento delle strutture territoriali di Confindustria e di Intesa Sanpaolo.

L’accordo prevede una pluralità di azioni congiunte rivolte all’intero sistema produttivo imperniate su quattro pilastri: ecosistemi di imprese e integrazione di business; finanza per la crescita; capitale umano; nuova imprenditorialità.

Ecosistemi di imprese e integrazione di business

La realtà italiana costituita da una miriade di PMI contraddistinte da produzioni flessibili potenzialmente a “misura di Industria 4.0” e che da sempre fanno rete attraverso un ampio e articolato sistema di filiere. Sulle imprese, su questi insiemi di relazioni e sui nuovi che si andranno a definire si ritiene di poter innestare le opportunità che verranno offerte dal Piano Nazionale Industria 4.0 presentato dal Governo e dalla Legge di Bilancio in fase di approvazione. Attraverso l’accordo, Intesa Sanpaolo e Piccola Industria Confindustria  intendono mettere a disposizione un insieme di soluzioni che permettano alle imprese di trasformarsi, migliorando i processi produttivi, ricorrendo a nuove tecnologie e a nuove metodologie , tra cui i percorsi “Lean 4.0” che abilitano le imprese alle tecnologie digitali. Per la realizzazione dei progetti di sviluppo delle imprese Intesa Sanpaolo si avvarrà anche del proprio Innovation Center, struttura che raccoglie tutte le iniziative avviate dal Gruppo nel campo dell’innovazione.

Finanza per la crescita

L’accordo punta a finanziare la crescita del business valorizzando il patrimonio intangibile delle imprese attraverso un nuovo modello di relazione basato sui fattori qualitativi legati al credito: informazioni economico-finanziarie, settore e posizionamento competitivo, strategie e piani aziendali, struttura proprietaria e management, capacità innovativa e formazione, strategicità della catena fornitore-champion. Sono inoltre previste adeguate soluzioni finanziarie a medio-lungo termine oltre al migliore utilizzo degli strumenti di supporto, a cominciare dal rinnovato Fondo di Garanzia e soluzioni su misura per le singole aziende, destinate anche a prevedere un “allungamento” della durata dei mutui con corrispondente riduzione dell’entità della rata e a valorizzare le garanzie immobiliari che assistono i finanziamenti.

Capitale umano

La crescita del nostro Paese e il suo sviluppo sono fortemente condizionati dalla formazione delle risorse umane. Proprio per questo Intesa Sanpaolo si impegna a sviluppare iniziative formative, in accordo con Piccola Industria Confindustria e anche con partner esterni, con l’obiettivo di offrire proposte concrete alle aziende per il miglioramento dei propri risultati di business.

L’accordo punta inoltre a favorire l’alternanza scuola-lavoro con l’obiettivo di far diventare l’azienda il luogo in cui lo studente consolidi e arricchisca le conoscenze apprese, sviluppando competenze spendibili nel mondo produttivo o acquisendo esperienze funzionali  alla creazione di nuove imprese, in linea con il Piano Nazionale Industria 4.0.

Nuova imprenditorialità e imprenditoria femminile

L’attenzione ai giovani e alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali è al centro degli interventi legislativi e si sviluppa sulle nuove tecnologie che facilitano la diffusione di idee e progetti in tutto il mondo.

Attraverso l’accordo, Intesa Sanpaolo mette a disposizione il suo modello di valutazione delle start-up. E’ un nuovo algoritmo DATS (Due Diligence Assessment Tool Scorecard), già inserito nelle Regole di concessione del credito, a supporto della valutazione creditizia delle Start-up e in futura estensione alle PMI innovative. Si tratta del primo modello di valutazione “forward looking” adottato da una banca per i finanziamenti in debito, basato su logiche derivate dalla valutazione degli investitori in Venture Capital, mutuando le competenze costruite negli ultimi anni all’interno del Gruppo Intesa Sanpaolo. Questo nuovo strumento, profondamente innovativo e distintivo, consente alle imprese e alla banca di cogliere al meglio le opportunità offerte dalle misure governative e le agevolazioni per la crescita, recentemente estese dal Piano Industria 4.0.

L’imprenditoria femminile gioca un ruolo rilevante tra le PMI (una quota pari al 13% sul totale delle imprese) in particolare nel Nord-Ovest. Il profilo strategico di queste imprese mette in luce una maggiore propensione a servire i mercati esteri ed una maggiore attenzione all’attività di marketing e all’innovazione tecnologica. L’obiettivo dell’intesa è supportare le donne imprenditrici nella creazione e nella gestione di aziende di successo, attraverso un percorso di crescita organico che fornisca loro supporto fin dall’avvio e nella gestione della propria attività. Il tema dell’imprenditoria immigrata avrà sempre più peso per uno sviluppo economico e sociale sempre più inclusivo. Le imprese individuali aperte nel 2015 da cittadini nati fuori dell’Unione Europea sono aumentate di quasi 23mila unità, arrivando complessivamente a superare le 350mila unità. Con l’accordo si prevede di collaborare all’identificazione di iniziative da realizzare congiuntamente sul tema.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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