Il Condition Monitoring diventa smart

Pubblicato il 02 Feb 2017

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Si chiama Smart Condition Monitoring (SCM) la nuova proposta di Mitsubishi Electric per la manutenzione predittiva: una soluzione che sfrutta nuovi sensori intelligenti per minimizzare i tempi di fermo-impianto imprevisto e massimizzare la disponibilità delle risorse.

Non c’è dubbio che l’introduzione di sensori per l’analisi dei parametri fondamentali di funzionamento delle macchine abbia rivoluzionato il Condition Monitoring. Oggi è infatti possibile ottenere direttamente dalle macchine segnali luminosi che indichino in tempo reale eventuali problemi come aumenti della temperatura di esercizio, eccessivo assorbimento di corrente, cambiamenti nelle caratteristiche delle vibrazioni e variazioni di altri parametri di esercizio.

Con il kit SCM, Mitsubishi Electric propone però un ulteriore passo avanti: grazie ai sensori FAG SmartCheck di ultima generazione, il kit consente di concretizzare un approccio che metta insieme il monitoraggio di singole risorse e una gestione globale per il monitoraggio dello stato di salute dell’intero impianto. I sensori infatti offrono sia il sistema a semaforo per l’indicazione locale di allarme della macchina sia la possibilità di trasferire l’informazione, tramite Ethernet, al PLC per un monitoraggio globale ed analisi ulteriormente dettagliate.

Oltre l’approccio locale

Il kit SCM è plug-and-play: i sensori SmartCheck possono essere aggiunti alle macchine, come e dove richiesto, con una semplice funzione di apprendimento che permette al sensore e al controllore di conoscere il normale stato di funzionamento della macchina, generando una mappatura della memoria dei parametri chiave. Una volta installato, l’SCM fornisce un monitoraggio 24/7 per ogni risorsa, con funzioni che includono il rilevamento di difetti dei cuscinetti, il rilevamento di sbilanciamento, il rilevamento di disallineamento, la mancanza di lubrificante, la misurazione della temperatura, il rilevamento della cavitazione, il riconoscimento della mancanza di fase e il rilevamento della frequenza di risonanza.

Collegare sensori multipli al sistema di controllo consente al controllore di analizzare i modelli di funzionamento che sono fuori dalla norma, con una serie di condizioni di allarme che richiedono una determinata attenzione. L’analisi SCM fornisce una diagnostica dettagliata, offre suggerimenti su ulteriori misurazioni da effettuare e assegna un’identificazione più precisa degli errori agli addetti alla manutenzione. Inoltre dà raccomandazioni sulle azioni correttive da intraprendere, con messaggi chiari presentati al personale. L’informazione può essere infine collegata in rete con sistemi di livello superiore per procedere alle analisi degli andamenti in corso delle risorse legate all’impianto.

In tal modo, SCM offre un’analisi completa della salute delle singole macchine così come una panoramica globale sulla salute dell’impianto. Il risultato migliora la manutenzione predittiva e ottimizza la gestione del ciclo di vita della risorsa. Potendo programmare la manutenzione in anticipo, i tempi di inattività risultano sensibilmente ridotti, così come le interruzioni di servizio impreviste.

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Redazione

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