La formula della fabbrica connessa di Cisco per la manifattura italiana

Il colosso americano studia sistemi per migliorare la produttività: dalla chat per parlare con i macchinari ai sistemi di pervasive computing

Pubblicato il 20 Mar 2017

La formula della fabbrica connessa di Cisco per la manifattura italiana


Immaginate che un operaio conversi in chat con il macchinario con cui lavora tutti i giorni in fabbrica. La macchina si è guastata e spedisce un segnale allo smartwatch che il lavoratore indossa. E se questi non sa come intervenire, invita in chat un collega: un ingegnere, ad esempio, che magari non si trova nello stabilimento, ma attraverso la diagnosi del macchinario e i messaggi in chat, ricostruisce il problema e pianifica un intervento. Se serve, può richiedere dati aggiuntivi, una dashboard, consultare una piantina stile Google Maps per raggiungere l’impianto e agire. È questa l’evoluzione che Cisco studia per la sua piattaforma Spark, un sistema di comunicazione in cloud per telefonate, videochiamate e messaggistica interna che già oggi ha soppiantato le email all’interno del colosso informatico e un domani potrebbe diventare il canale di dialogo tra uomo e macchina. Un tassello della futura industria 4.0.

Esempi di connessione

Le tecnologie Cisco sono già adottate in una serie di progetti che abilitano la cosiddetta “fabbrica connessa”. Negli stabilimenti del gruppo Marcegaglia a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, e Ravenna, sono stati introdotti veicoli a guida autonoma che trasportano bobine di acciaio. Coca Cola e Sub Zero hanno introdotto sistemi per migliorare la mobilità all’interno degli stabilimenti, con reti condivise per la gestione dei codice a barre e un controllo sull’accesso di fornitori e clienti. Con Continental Cisco ha ideato sensori per il controllo delle prestazioni delle automobili.

Matrimonio IT-Operations

“La manifattura digitale può apportare una riduzione dei difetti sul prodotto, accelera l’introduzione di nuovi prodotti, massimizza l’efficienza di un impianto, riduce rischi, consumo di energia e inventario”, spiega Michele Dalmazzoni, Collaboration & Industry 4.0 Sales leader. Ma per ottenere questi risultati, gli uffici IT e Operations devono abbattere i muri che li dividono. “Le reti di una fabbrica si sono sviluppate per addizione – aggiunge Dalmazzoni -, spesso non sono pronte per l’evoluzione della manifattura digitale, sono frammentate e il dato, seppure disponibile, non è accessibile per la frammentazione”. Per questo Cisco lavora a una progettazione delle reti, in cui ogni elemento è connesso e allo stesso tempo segmentato, per proteggersi e proteggere il resto della rete.

Il ritorno dell’hardware

“Nel mondo dell’internet delle cose serve capacità computazionale in campo – incalza Dalmazzoni -. Prima viene il computing field, poi i data center e infine il cloud”.

“Digitalizzare vuol dire introdurre tecnologie digitali nel mondo manifatturiero in modo combinatorio. Il nostro lavoro è capire cosa va introdotto in modo incrementale – osserva Matteo Masi, Digital transformation Sales specialist di Cisco -. Oggi le macchine sono ottimizzate, ma non si parlano tra di loro o lo fanno in modo insicuro”. Per questo l’obiettivo è di creare reti più solide e più sicure. “Le navette della Marcegaglia devono ricevere dati ogni 3 millisecondi”, precisa Masi riferendosi ai mezzi automatizzati.

In questo disegno torna di moda l’hardware. “Non tutto può stare nel cloud – precisa l’ingegnere di Cisco -. Si chiama pervasive computing, ossia fare computing in ogni punto della fabbrica. Pensiamo ai robot collaborative, che devono avere una alta capacità di interazione con l’uomo, facilità operativa e velocità di elaborazione”. E dei dati raccolti, solo i più importanti finiscono nel cloud. Il disegno di queste reti pervasive deve contemplare anche “una profilazione estrema di chi vi accede – precisa Masi -. Il fornitore potrà accedere solo al macchinario di sua competenza, con determinati limiti ai dati che può vedere”.


Guarda anche la nostra video-intervista a Michele Dalmazzoni e Matteo Masi

Cisco e l’Industry 4.0 a un anno dall’avvio del progetto Digitaliani

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Luca Zorloni

Cronaca ed economia mi sono sembrate per anni mondi distanti dal mio futuro. E poi mi sono ritrovato cronista economico. Prima i fatti, poi le opinioni. Collaboro con Il Giorno e Wired e, da qualche mese, con Innovation Post.

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