Salvini (Lega): una tassa sui robot per governare il cambiamento

Pubblicato il 08 Feb 2018

rischi robot

Quando da più parti si è invocata una campagna elettorale che parlasse di più di innovazione, a partire dalla proposta Calenda-Bentivogli, probabilmente non ci si aspettava che a raccogliere l’invito sarebbe stato il segretario della Lega Matteo Salvini. Che lo ha fatto, naturalmente, nel suo stile, in un’intervista rilasciata a Luca Telese e Oscar Giannino durante la trasmissione 24 Mattino (Radio 24).

La questione Amazon

Salvini ha iniziato parlando di Amazon, sottolineando che “finalmente paga le tasse in Italia”. Poi ha detto: “Mi interessa che cresca questa realtà. Mi interessa che garantisca la salute e i diritti dei lavoratori, quindi braccialetti elettronici non ce ne sono e non ce ne saranno. Mi interessa che impatti sul territorio italiano il meno possibile perché ogni pacco che parte da Amazon è un problema per i nostri commercianti e negozianti, quindi voglio quantomeno parità di diritti”.

L’affondo sui robot

“Sono per uno sviluppo organizzato, coordinato, armonico – ha proseguito Salvini – non con un governo che assiste”. Poi l’affondo sui robot. “Stiamo parlando di robotizzazione? Va benissimo, io non voglio fermare la meccanizzazione e lo sviluppo – ha detto – ma se ci sono tre milioni di posti di lavoro a rischio, la vogliamo governare, organizzare, regolamentare? Il robot deve essere un aiuto allo sforzo umano, non deve essere meramente la sostituzione dell’essere umano, altrimenti tra trent’anni in Italia manteniamo ristoranti, le radio e poco altro”.

“Pensa alla tassa sui robot?” chiede Telese. “Assolutamente sì”, risponde Salvini. “L’Italia è all’avanguardia per i brevetti – in Italia ci sono geni e ingegni incredibili – però il futuro va accompagnato, la globalizzazione lasciata libera diventa anarchia”.

Poi arriva anche la spiegazione economica: “Se con la flat tax riduciamo le tasse sulle famiglie e sulle imprese, per le grandi imprese sarebbe opportuno che una parte di questi maggiori utili fossero reinvestiti in formazione, tutele e stipendio per i lavoratori”.

Quando Telese fa notare che la tassa sui robot non è però nei dieci punti del programma del Centrodestra Salvini risponde che “il programma di coalizione sono dei punti in comune, poi Salvini è Salvini e Berlusconi è Berlusconi”.

Insomma, la caccia ai voti degli operai spaventati è aperta.

Bentivogli: Salvini vuole tesaurizzare l’odio

In giornata è arrivato il commento di Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl: “Per non fermare il futuro e governarlo non serve un tassa sui robot, ma l’esatto contrario e cioè favorire chi investe in tecnologia, innovazione e formazione, diminuendo le tasse sul lavoro. L’esatto contrario della ricetta di Salvini, che con questa proposta vuole tassare le imprese penalizzando soprattutto quelle Piccole e medie, quelle cioè, che grazie agli investimenti tecnologici si avvantaggerebbero di quella tecnologia necessaria, per essere competitivi perché il costo del lavoro per unità di prodotto è tanto più alto quanto è più piccola è l’impresa“.

Poi l’analisi politica: “Capisco che visti i dati, lo sgomento che si vada esaurendo il dibattito sul migrante come oggetto di paura faccia nascere in Salvini la necessità di trovare altri simboli per seminare paura e tesaurizzare l’odio nelle urne. Ma la tecnologia può essere un gran alleato per l’umanizzazione del lavoro e il rientro di molte produzioni delocalizzate“.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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