Cybersecurity, le quattro sfide delle imprese per il 2019 secondo Kaspersky

Per Kaspersky le organizzazioni industriali sono, per il momento, ancora fuori dal raggio di azione della maggior parte dei cybercriminali

Pubblicato il 24 Dic 2018

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Sono quattro le sfide che le industrie affronteranno nel 2019 in ambito cybersecurity, secondo gli esperti di Kaspersky. Lo scenario delle minacce per questo settore si articola in modo più lento e rigido rispetto a quanto succede, in generale, con le cyberminacce in campo IT. Gli attacchi rivolti agli ICS (Industrial Control Systems) infatti sono ancora difficili da far fruttare in modo economico. Le organizzazioni industriali sono, per il momento, ancora fuori dal raggio di azione della maggior parte dei cybercriminali. Si tratta, infatti, di un target relativamente nuovo per i malintenzionati che hanno sì cominciato ad attaccarli, ma sfruttando strumenti e tattiche già esistenti

L’ampliamento del raggio d’azione degli attacchi

Le industrie di oggi sono caratterizzate da una quantità sempre maggiore di sistemi automatizzati, dalla varietà degli strumenti impiegati, dal numero di organizzazioni e di persone che possono avere accesso – diretto o da remoto – ai sistemi di automazione, dall’emergere di nuovi canali di comunicazione per il monitoraggio e il controllo da remoto tra oggetti che prima si articolavano in modo indipendente. Tutti questi fattori diventeranno delle nuove opportunità, per i cybercriminali, per pianificare e mettere in atto i loro attacchi, ampliando così le possibilità di incidenti.

La nascita di nuovi interessi da parte dei cybercriminali e dei servizi speciali

La minore profittabilità e la crescita dei possibili rischi derivanti dai cyberattacchi mirati, sferrati verso vittime tradizionali, stanno spingendo i criminali informatici a cercare nuovi obiettivi, come, ad esempio, quelli all’interno delle organizzazioni industriali.

Allo stesso tempo, i servizi speciali di diversi paesi, così come anche altri gruppi organizzati, spinti da motivi finanziari o da ragioni politiche, interne ed esterne, sono attivamente impegnati nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecniche per implementare attacchi terroristici o di spionaggio che hanno come obiettivo proprio le imprese industriali.

Prendendo in considerazione anche altri fattori, tra cui il contesto geopolitico di oggi, lo sviluppo dei sistemi di automazione all’interno delle organizzazioni industriali e il passaggio a nuovi processi di gestione, a nuovi modelli di produzione e di attività economica, è facile prevedere che questa situazione continuerà ad evolversi nei prossimi anni, incidendo in modo negativo proprio sulle industrie.

La sottovalutazione dei livelli di pericolosità delle minacce

Riservatezza sulle questioni relative alla sicurezza informatica all’interno delle imprese industriali; numero limitato di attacchi mirati ai sistemi di automazione; eccessiva fiducia riposta nei sistemi di protezione in caso di emergenza; negazione della realtà oggettiva. Tutti questi fattori insieme stanno avendo un effetto negativo sulla valutazione dei livelli di pericolosità delle minacce da parte di proprietari, operatori e dipendenti delle organizzazioni industriali.

La scarsa comprensione delle minacce e la scelta di soluzioni non all’altezza

Nell’ambito della cybersecurity industriale ci sono stati alcuni incidenti di alto profilo, provocati tramite attacchi mirati che avevano come obiettivo un numero molto limitato di vittime. Questi avvenimenti hanno consolidato l’idea di una minaccia potenziale incombente, sia tra i ricercatori e gli sviluppatori di information security, sia tra gli utenti di questi strumenti. Tuttavia, la reportistica professionale relativa a questi incidenti è spesso di difficile comprensione per la maggior parte delle persone e sprovvista di importanti dettagli legati all’ambito OT. L’insieme di informazioni sviluppatosi a partire da questo scenario, insieme all’assenza di necessità di rispondere quotidianamente ad attacchi mirati ai sistemi di controllo automatico, ha dato modo agli sviluppatori di creare soluzioni di sicurezza in grado di proteggere più dagli scenari ipotetici, immaginati dai ricercatori stessi, piuttosto che dalle minacce reali. Questa tendenza potrebbe lasciare i sistemi di automazione delle imprese industriali vulnerabili rispetto a possibili attacchi concreti, ad esempio, le campagne di attacco, mirate o casuali, messe in atto dai cybercriminali.

“Negli ultimi anni gli esperti di Kaspersky Lab hanno investigato lo scenario delle minacce rivolte alle organizzazioni industriali e hanno cercato di mettere la loro expertise e le loro soluzioni tecnologiche a disposizione, anche per gli ambienti OT (Operational Technology)”, ha commentato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab. “C’è ancora molta strada da fare, diverse difficoltà da affrontare e problemi da risolvere. Collaborando costantemente con molti ricercatori di altre organizzazioni di sicurezza e alcuni pionieri della ICS security di realtà industriali, siamo arrivati alla conclusione che alcune delle difficoltà riscontrate sono comuni a tutta l’industria. Risolvere alcune di esse è fondamentale per rendere il mondo più sicuro”.

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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