Ambiente, Europa a impatto zero entro il 2050: il Green Deal “nuova strategia per la crescita”

Entro il 2050 l’Unione europea sarà il primo continente a impatto zero. In 100 giorni la legge europea sul clima. Per la Presidente Ursula von der Leyen il Green Deal europeo dovrà rappresentare una nuova strategia per la crescita

Pubblicato il 12 Dic 2019

New Green deal

Entro il 2050 l’Europa potrebbe diventare il primo continente al mondo a impatto climatico zero dando un nuovo impulso all’economia, migliorando la salute e la qualità della vita delle persone e tutelando la natura. È questo l’obiettivo del Green Deal presentato dalla Commissione europea, un cronprogramma per trasformare i problemi ambientali e climatici in opportunità e rendere sostenibile l’economia dell’UE.

La roadmap: entro 100 giorni prima legge europea sul clima

Il Green Deal europeo, che riguarda tutti i settori dell’economia, prevede una tabella di marcia con azioni per stimolare l’uso efficiente delle risorse, grazie al passaggio a un’economia circolare e pulita, arrestare i cambiamenti climatici, mettere fine alla perdita di biodiversità e ridurre l’inquinamento. Il Green Deal, quindi, illustra gli investimenti necessari e gli strumenti di finanziamento disponibili e spiega come garantire una transizione giusta e inclusiva.

Per tradurre il Green Deal in atti legislativi la Commissione presenterà, entro 100 giorni, la prima “legge europea sul clima“. La Commissione presenterà, inoltre, la strategia sulla biodiversità per il 2030, la nuova strategia industriale, il piano d’azione sull’economia circolare, la strategia “Dal produttore al consumatore” per una politica alimentare sostenibile e proposte per un’Europa senza inquinamento. La Commissione si metterà subito al lavoro per rendere più ambiziosi gli obiettivi di emissione dell’Europa per il 2030 e fissare un percorso realistico per conseguire gli obiettivi per il 2050.

Il piano di investimenti: il 25% del bilancio UE per il clima

Per conseguire gli obiettivi in materia di clima ed energia attualmente previsti per il 2030 si stima che occorreranno investimenti supplementari annui dell’ammontare di 260 miliardi, pari a circa l’1,5 % del PIL del 2018, per i quali sarà necessaria la mobilitazione dei settori pubblico e privato. All’inizio del 2020 la Commissione presenterà un piano di investimenti per un’Europa sostenibile per contribuire a soddisfare le esigenze di investimento.

Almeno il 25 % del bilancio a lungo termine dell’UE dovrebbe essere destinato all’azione per il clima e la Banca europea per gli investimenti, la banca europea per il clima, fornirà ulteriore sostegno. Per fare sì che il settore privato contribuisca al finanziamento della transizione ecologica, nel 2020 la Commissione presenterà una strategia di finanziamento verde.

A marzo il lancio del “patto per il clima”

Nel marzo 2020 la Commissione lancerà un “patto per il clima” per dare ai cittadini voce in capitolo e un ruolo nella formulazione di nuove azioni, nella condivisione delle informazioni e nell’illustrazione di soluzioni di base che gli altri possano seguire. Poiché la lotta contro i cambiamenti climatici e il degrado ambientale ha dimensioni globali, anche la risposta deve essere globale.

L’UE continuerà a promuovere i suoi obiettivi e le sue norme ambientali nell’ambito delle convenzioni dell’ONU sulla biodiversità e il clima e a rafforzare la sua diplomazia “verde”. Il G7, il G20, le convenzioni internazionali e le relazioni bilaterali saranno utilizzati per persuadere altri soggetti ad intensificare i loro sforzi. L’UE utilizzerà inoltre la politica commerciale per garantire la sostenibilità e costituirà partenariati con i paesi vicini dei Balcani e dell’Africa per aiutarli nelle rispettive transizioni.

Von der Leyen: “Una nuova strategia di crescita”

Per la Presidente Ursula von der Leyen, quindi, il Green Deal europeo dovrà rappresentare una nuova strategia per la crescita che “restituisce più di quanto prende, mostra come trasformare il nostro modo di vivere e lavorare, di produrre e consumare, per rendere più sano il nostro stile di vita e più innovative le nostre imprese. Tutti noi possiamo partecipare alla transizione e beneficiare delle opportunità che offre. Muovendoci per primi e rapidamente aiuteremo la nostra economia ad assumere la leadership a livello mondiale”.

La scelta dell’Unione Europea, quindi, è di partire per primi con iniziative mirate che potranno essere da guida anche per il resto del mondo. “Siamo determinati a fare sì che questa strategia abbia successo per il bene del pianeta e delle sue forme di vita – conclude – per il patrimonio naturale europeo, la biodiversità, le nostre foreste e i nostri mari. Mostrando al resto del mondo la nostra capacità di essere sostenibili e competitivi, possiamo convincere altri paesi a muoversi con noi”.

“Stiamo vivendo un’emergenza climatica e ambientale e il Green Deal europeo costituisce un’opportunità per migliorare la salute e il benessere dei nostri concittadini – aggiunge il Vicepresidente esecutivo Frans Timmermans – trasformando il nostro modello economico. Tutti noi abbiamo un ruolo importante da svolgere e ogni settore industriale e paese saranno interessati da questa trasformazione. Inoltre, è nostra responsabilità fare sì che la transizione sia un processo giusto e che nessuno resti escluso dalla realizzazione del Green Deal”.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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