EuroHPC, l’Italia sarà tra i Paesi UE ad ospitare i primi computer quantistici europei

L’Italia è stata scelta come uno dei sei siti che ospiteranno i primi computer quantistici europei, nell’ambito dell’EuroHPC, l’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo. I nuovi computer quantistici, che dovranno essere disponibili entro la seconda metà del 2023, supporteranno ricercatori accademici e operatori dell’industria nel rispondere alla crescente domanda di risorse per il calcolo quantistico e di potenziali nuovi servizi rivolti sia al mondo accademico che all’industria europea.

Pubblicato il 04 Ott 2022

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L’Italia è tra i Paesi UE che ospiteranno i primi computer quantistici europei: lo comunica l’EuroHPC, l’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo, che ha comunicato la selezione dei sei siti che ospiteranno i primi computer quantistici europei, scelti tra i 17 partner che partecipano all’iniziativa.

Oltre al nostro Paese, sono stati selezionati Repubblica Ceca, Germania, Spagna, Francia e Polonia. I computer quantistici verranno integrati in loco nei supercomputer esistenti – sono otto quelli finora acquisiti dall’iniziativa, tra cui l’italiano Leonardo (situato presso il Technopole di Bologna) – e formeranno così un’ampia rete che si estenderà su tutta l’Europa.

L’investimento totale previsto ammonta a oltre 100 milioni di euro per metà finanziati dall’UE, attraverso il programma Digital Europe, mentre l’altra metà sarà finanziata dai 17 Paesi che partecipano all’EuroHPC, ossia: Belgio, Cechia, Danimarca, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Finlandia, Svezia e Norvegia.

L’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo, ricordiamo, è un’entità giuridica e finanziaria creata nel 2018 per permettere all’UE e ai Paesi partecipanti alla EuroHPC di coordinare i loro sforzi e mettere in comune le risorse con l’obiettivo di fare dell’Europa un leader mondiale del supercalcolo.

EuroHPC, i primi computer quantistici disponibili entro metà 2023

Ricercatori accademici e operatori dell’industria, ovunque si trovino in Europa, saranno in grado di accedere a questi sei computer quantistici basati su tecnologie europee all’avanguardia.

I nuovi computer quantistici risponderanno inoltre alla crescente domanda di risorse per il calcolo quantistico e di potenziali nuovi servizi da parte dell’industria e del mondo accademico europei. Nel giro di poche ore saranno in grado di risolvere problemi complessi relativi a settori quali la salute, il cambiamento climatico, la logistica o il consumo di energia, rispetto ai mesi e agli anni richiesti dai sistemi attuali e lo faranno consumando molta meno energia.

Si prevede che i nuovi computer quantistici saranno disponibili nei sei siti indicati entro la seconda metà del 2023. Sosterranno un’ampia gamma di applicazioni di rilevanza industriale, scientifica e sociale per l’Europa, tra cui:

  • lo sviluppo molto più rapido ed efficiente di nuove medicine, grazie alla creazione di un “gemello digitale” di un corpo umano su cui ad esempio condurre sperimentazioni virtuali di farmaci
  • la risoluzione di complessi problemi di logistica e di programmazione per aiutare le imprese a risparmiare tempo e carburante
  • lo sviluppo e la possibilità di testare in un ambiente virtuale nuovi materiali come polimeri per aerei, convertitori catalitici per automobili, celle solari o superconduttori a temperatura ambiente in grado di immagazzinare energia a tempo indeterminato

Questi nuovi computer quantistici avvicineranno l’UE al raggiungimento degli obiettivi per il decennio digitale, vale a dire disporre del primo computer con accelerazione quantistica entro il 2025 ed essere all’avanguardia in termini di capacità quantistiche entro il 2030.

Un’iniziativa “Made in Europe”

Una vera e propria iniziativa “Made in Europe”: le macchine saranno costituite interamente da hardware e software europei per sfruttare la tecnologia europea sviluppata nell’ambito delle iniziative quantistiche finanziate dall’UE, dei programmi di ricerca nazionali e degli investimenti privati.

L’annuncio odierno si inserisce in un impegno di più ampio respiro dell’UE, che si sta adoperando per integrare i computer e i simulatori quantistici europei come acceleratori nell’infrastruttura di supercalcolo. In futuro saranno inoltre acquistati più computer quantistici.

Per sviluppare ulteriormente il calcolo quantistico e più specificamente il software quantistico, la Commissione prevede di istituire centri di eccellenza per la scienza e l’industria incentrati su casi di utilizzo, sia accademico che industriale, di computer e simulatori quantistici.

Questi centri, rivolti a tutti gli appartenenti al settore dell’industria e al mondo accademico, come pure alla più ampia comunità di utenti della tecnologia quantistica, saranno un punto di riferimento per le applicazioni quantistiche accademiche e industriali e forniranno alle organizzazioni europee servizi, sostegno e librerie con modalità simili a quelle impiegate attualmente per i centri di eccellenza per il calcolo ad alte prestazioni.

“Mettendo in comune le nostre risorse e il nostro know-how possiamo assumere un ruolo guida in un settore essenziale per il futuro della nostra società digitale, contribuendo così alla nostra lotta contro i cambiamenti climatici. Quello odierno è un passo fondamentale verso la realizzazione della visione che intende creare in Europa un’infrastruttura di supercalcolo e calcolo quantistico di livello mondiale accessibile in tutta l’UE”, commenta Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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