Il ministro Di Maio: “E-commerce e blockchain per i prodotti Made in Italy”

Pubblicato il 11 Set 2018

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“Stiamo lavorando allo sviluppo della blockchain per la certificazione dei prodotti Made in Italy”. Lo ha dichiarato il ministro Luigi Di Maio nel suo intervento durante la VII riunione della Cabina di Regia per l’Italia internazionale, che si è svolta in giornata al Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale.

Innovazione, sostegno alle imprese e valorizzazione del marchio Made in Italy sono alcuni dei temi trattati dal ministro nel suo intervento.

Obiettivo: internazionalizzazione

Di Maio ha spiegato: “La riunione della Cabina di Regia per l’Italia internazionale è stata l’occasione per fissare le linee strategiche dell’attività futura e definire gli obiettivi della nostra internazionalizzazione e rendere tutte le imprese, comprese le Pmi che sono oltre il 90% del nostro tessuto imprenditoriale, protagoniste dei mercati in tutto il mondo”.

L’obiettivo è quello “di far conoscere il brand italiano nel mondo ed esportare tutto il meglio che abbiamo da offrire – ha commentato il ministro Di Maio -. Mi riferisco non solo ai prodotti industriali ma anche alla moda, all’agroalimentare, ai prodotti artigianali, al design e all’industria culturale. È una missione nella misura in cui si basa su una concezione di sviluppo e di commercio etico e sostenibile. Non vogliamo, ad esempio, continuare ad esportare armi verso Paesi in guerra o verso altri Paesi che, a loro volta, potrebbero rivenderle a chi è coinvolto in un conflitto bellico”.

E-commerce e blockchain per il Made in Italy

Il ministro ha aggiunto: “È di vitale importanza per lo sviluppo economico del nostro Paese investire in innovazione e tecnologia. È tempo che l’Italia disponga di un portale di e-commerce multilingua, una sorta di Amazon del Made in Italy, che faciliti la vendita dei prodotti italiani e combatta, allo stesso tempo, la contraffazione”.

Sempre in tema di lotta alla contraffazione e sviluppo tecnologico, il ministro ha sottolineato che il Governo sta “lavorando all’utilizzo del blockchain per la certificazione dei prodotti Made in Italy, investimenti importanti che dobbiamo considerare fondamentali per la nostra strategia promozionale. Le infrastrutture del nostro tempo sono la banda ultra larga e il 5G e devono essere il volano di un nuovo miracolo economico”.

Un avanzo commerciale di 47 miliardi di euro

Riguardo agli imprenditori, Di Maio ha manifestato la volontà di aiutarli “in maniera organica, smaltendo la burocrazia che sottrae loro tempo ed energie. Il processo di decertificazione è stato avviato e riguarderà anche, tra gli altri, gli incentivi all’internazionalizzazione. Con la banca pubblica degli investimenti, il cui studio è all’attenzione del Governo, sarà finalmente possibile accedere a finanziamenti per investimenti di lungo periodo, come nel caso dell’internazionalizzazione”.

Di Maio ha aggiunto che “il numero di imprese italiane competitive sui mercati internazionali che esportano stabilmente è ancora relativamente basso, anche se il nostro avanzo commerciale è di oltre 47 miliardi di euro. Una particolare attenzione va dedicata al Sud, area del nostro Paese che deve contribuire sempre di più alla crescita economica nazionale”.

Il ministro ha concluso: “Dobbiamo poi potenziare le azioni che favoriscano l’accesso delle imprese, soprattutto delle Pmi, nei circuiti della grande distribuzione organizzata così da cogliere le opportunità di business offerte dai mercati internazionali e di esplorare i nuovi mercati emergenti. Il nostro obiettivo è di rendere le strategie più efficienti, in modo che gli investimenti in promozione di prodotti Made in Italy abbiano un ritorno sempre maggiore per le imprese. A tal fine, concentreremo i nostri sforzi per accompagnare le Pmi in un processo di internazionalizzazione stabile e proficuo”.

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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