Un sistema di movimentazione veloce e intelligente, AcoposTrak, il concept di un sistema di visione integrato con l’automazione, una soluzione per portare l’Industrial IoT a bordo delle macchine esistenti e, infine, il supporto agli standard OPC UA e a OPC UA TSN. Sono questi i quattro principali argomenti sui quali B&R ha costruito il suo Innovations Day che giovedì 22 febbraio ha saputo attirare l’attenzione di oltre 300 tecnici e progettisti, curiosi di conoscere in dettaglio le novità 2018 della Casa austriaca. Un evento che abbiamo documentato con un video nel quale i tecnici B&R raccontano le caratteristiche di queste soluzioni.
Indice degli argomenti
AcoposTrak
Presentato in anteprima assoluta alla scorsa fiera di Norimberga, ma già adottato in alcuni progetti pilota tra cui quello dell’italiana Makro Labelling, AcoposTrak è un sistema di movimentazione che si propone di unire flessibilità e velocità, che nasce per rispondere all’esigenza di rendere economicamente conveniente la produzione di lotti piccoli, con linee in grado di cambiare il formato delle confezioni. Si tratta di una soluzione di trasporto a carrelli indipendenti che è modulare sia dal punto di vista elettronico che meccanico, permettendo così di progettare delle “piste” per la movimentazione dei materiali lungo le linee produttive con la massima flessibilità delle forme. I moduli elettronici di base, ospitati nel ventre del modulo, contengono tutta la componentistica elettronica – motori lineari, azionamenti e magneti – in grado di spostare gli shuttle a una velocità di 4 m/s e di trasportare carichi fino a 2 kg su percorsi lunghi fino a 100 metri. La tecnologia adottata, inoltre, consente di far viaggiare i carrelli a una distanza di soli 50 mm l’uno dall’altro, consentendo quindi di poter montare fino a 250 carrelli in un unico sistema. Particolarmente innovativo il sistema di scambi (diverter) che consentono di indirizzare i prodotti su piste diverse alla massima velocità. Ce ne parla nel video Nicoletta Ghironi.
Integrated Machine Vision
L’Integrated Machine Vision diventerà un prodotto commercialmente disponibile alla fine del 2018. A Parma però abbiamo potuto apprezzarne forme e concetto. Si tratta di un sistema smart basato su telecamere intelligenti (saranno disponibili diversi modelli per rispondere alle esigenze di applicazioni diverse) accompagnate da sistemi di illuminazione smart integrati nella camera (ma sarà possibile anche accoppiarli con illuminatori esterni). La vera rivoluzione sta però nell’integrazione: basato su Ethernet Powerlink, questo sistema si integrerà in maniera sincrona con l’automazione, rendendo possibili applicazioni di ispezione e controllo qualità alla massima velocità. Grazie ai componenti software pronti all’uso, inoltre, sarà possibile integrare applicazioni di visione nei progetti di automazione con uno sforzo contenuto. Ce ne parla nel video Dario Rovelli.
Orange Box
Portare in rete i dati anche delle macchine più vetuste. È questa la missione dell’Orange Box, una soluzione hardware-software pensata, appunto, per il cosiddetto brownfield. L’Orange Box è una sorta di “scatola nera” – vestita però di arancione, il colore che rappresenta l’offerta B&R – che ha la funzione di abilitare la connessione immediata in rete di asset industriali non ancora interconnessi senza intervenire sulle apparecchiature esistenti, ivi comprese macchine governate da sistemi proprietari, consentendo così alle aziende manifatturiere di fruire di vantaggi derivanti dall’adozione di tecnologie IoT. Nel video che abbiamo realizzato a Parma ce ne parla Fabio Melegazzi.
OPC UA e OPC UA TSN
Industria 4.0 ha bisogno di standard interoperabili. OPC UA si sta affermando come il protocollo di elezione per connettere i sistemi OT ai sistemi SCADA, MES e ERP, ma anche per collegare PLC di marchi diversi. OPC UA non è però una soluzione real-time. A questo invece serve OPC UA TSN, uno standard ancora in via di definizione che promette di connettere in maniera deterministica sistemi governati da controllori di diversi brand. OPC UA TSN sfrutta l’infrastruttura Ethernet esistente ma richiede l’inserimento di alcuni componenti hardware aggiuntivi (in genere un router). Di queste due soluzioni ci parla Davide Poli.