La Robotica dei ragazzi a salvaguardia dell’ambiente

Pubblicato il 01 Apr 2019

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Sono stati ‘Hydrocarbot’ dell’Istituto d’Istruzione Superiore ‘Fortunio Liceti’ di Rapallo, ‘HeartQuake’ dell’Istituto d’Istruzione Superiore ‘Galileo Galilei’ di Crema e ‘Giorgi’ dell’Istituto Tecnico Tecnologico ‘Giovanni Giorgi’ di Brindisi i tre progetti che si sono aggiudicati il primo premio delle Olimpiadi di Robotica. La competizione, dedicata a studenti selezionati e provenienti da istituti secondari superiori, che è arrivata alla quinta edizione, si pone l’obiettivo di promuovere, incoraggiare e sostenere le potenzialità formative della robotica con particolare riferimento alle materie STEM.

In gara il futuro della robotica a salvaguardia dell’ambiente, visto dai ragazzi che hanno realizzato progetti di grande interesse e, in alcuni casi, particolarmente fantasiosi. A sfidarsi, quindi, 30 progetti e circa 300 studenti. In gara, solo per fare alcuni esempi, un robot dalla forma di albero, che riconosce gli animali, dai cinghiali ai topi e li allontana emettendo ultrasuoni, ma ci anche robot giardinieri, che possono potare gli alberi, o droni in grado di  rilevare l’inquinamento, o intervenire in caso di incidenti gravi nella ricerca persone, e, ancora, rover acquatici che usano bottigliette di plastica per galleggiare e pannelli solari per alimentarsi.

“Il focus di quest’anno – ha sottolineato Sandra Meloni della Scuola di Robotica di Genova che ha organizzato l’evento in collaborazione con il MIUR –  è stato quello di analizzare come potranno i robot aiutare l’ambiente negli ambiti di artisti, terra e cielo. Abbiamo visto un numero maggiore di squadre che hanno sviluppato robot terrestri, che sono meno complessi da realizzare, ma sono stati molti anche i progetti legato agli altri due ambiti. 

Ecco i progetti che hanno vinto le Olimpiadi

A vincere la competizione sono stati tre progetti che sono stati giudicati dalle giurie, secondo numerosi parametri analizzati, come i più meritevoli. Si tratta di: 

Settore Aria: Heartquake  (Istituto d’Istruzione Superiore ‘Galileo Galilei’ di Crema)

Un drone in fibra di carbonio che grazie al visual recognition di Ibm riesce a capire da una foto scattata a una casa quali sono le probabilità di trovare persone ancora sotto le macerie. Un drone che permette di fare ricognizioni della zona e, attraverso questi dati, guidare le squadre di soccorso

Settore Acqua: Hydrocarbot (Istituto d’Istruzione Superiore ‘Fortunio Liceti’ di Rapallo)

Partendo dai disastri ambientali come la mareggiata che ha colpito il golfo di Rapallo hanno realizzato un robot che può ripulire un tratto di mare dagli idrocarburi, in modo di poterli riutilizzare. Per fare questo si utilizza una spugna speciale in gradi di raccogliere gli idrocarburi montata su un catamarano costruito con tubi in Pvc.

Settore Terra: Giorgi (Istituto Tecnico Tecnologico ‘Giovanni Giorgi’ di Brindisi)

Un robot “soccorritore” da utilizzare durante i disastri ambientali per esplorare l’ambiente, captare immagini e suoni, prendere contatto con i superstiti. Il robot, quindi, può operare in ambienti ostili, con alte temperature o forti agenti inquinanti che permette di acquisire voci e immagini ma anche portare messaggi audio da remoto.

I premi speciali

Tre progetti, inoltre, hanno ricevuto il premio speciale del MIUR 

Aria: F.R.I.CO2  (ITST Kennedy Pordenone)

Un drone programmato per intervenire nel caso di un’evacuazione di una zona in un area post incendio attraverso l’uso di un rilevatore di co2. Il drone, che si basa sull’invio di dati in remoto, permette di gestire le operazioni segnalando i punti di maggiore pericolo

Acqua: Specchi d’acqua (IIS Galilei Crema)

L’idea è stata quella di creare un robot, che ha il compito di analizzare l’inquinamento di uno specchio acqueo, utilizzando come galleggianti bottigliette di plastica. Il tutto equipaggiato con sensori di diverso tipo e alimentato anche a energia solare.

Terra: Gli ENT (IIS Game Aulenti Biella)

Il robot chiamato barbalbero, ricoperto di corteccia, è in grado di sfruttare il riconoscimento visivo per  individuare diversi tipi di animali che può allontanare con segnali a ultrasuoni. Inoltre può riconoscere le piante e funzionare come sistema di irrigazione, governato da un programmatore automatico. 

Vincitori premio comunicazione Web Marketing Festival

  • Aria: Air Force 5 (I.S.S.S. Firpo Buonarroti Genova)
  • Terra: ToioRobot (IIS Vittorio Veneto – “Città della Vittoria” Vittorio Veneto)
  • Acqua: Human Droid (IIS Cobianchi Verbania)

Vincitori premio speciale Omron 3i: integrated interactive e intelligent

  • Terra: SaettaVTQueen (IIS ‘Verona Trento” Messina)
  • Aria: Rainerum Robotics (Istituto Salesiani Rainerum Bolzano)
  • Acqua: Team Rosa 5 ragazze eco-friendly (Liceo scientifico Luigi Siciliani Catanzaro) 

Studiare robotica per formare le competenze del futuro

“Complimenti ai vincitori e a tutti i ragazzi che hanno partecipato a una competizione così bella che guarda al futuro – ha detto in un messaggio il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti – la creatività, quando e’ accompagnata dall’impegno e dallo studio, realizza risultati importanti”. Il MIUR, infatti, ha puntato molto su questa competizione che incarna perfettamente lo spirito su cui si sta lavorando per formare nuove competenze.

“Come Ministero stiamo puntando molti sull’innovazione digitale – spiega Anna Brancaccio, dirigente del MIUR – e la robotica educativa è un ambito in cui gli studenti possono migliorare le competenze interdisciplinari. I robot, infatti, riescono ad aiutare i giovani studenti nella soluzione dei problemi e questo ci permette di sviluppare quella cultura del problem solving che stiamo introducendo già a partire dalle scuole primarie”. 

Noi pensiamo che l’inserimento dei robot nella vita sociale e  lavorativa sia auspicabile – prosegue – perché riesce ad aiutare l’uomo nella soluzione di problemi in modo veloce e affidabile, ottimizzando così i risultati. I docenti, nella loro didattica, stanno inserendo, proprio il concetto di problem solving che significa risolvere un problema ma anche vedere il risultato della soluzione adottata e la robotica permette di vedere, immediatamente la soluzione al problema”.

Omron, un premio alle 3i: integrated interactive e intelligent

Robot che siano sempre più integrati, interattivi e intelligenti, quindi, grazie alle idee dei più giovani che si stanno avvicinando con grande interesse al mondo della robotica. È stato proprio nel “segno” delle tre i che Omron, uno dei leader mondiali nel campo dell’automazione, ha scelto di istituire un premio speciale assegnato nel corso delle Olimpiadi della Robotica. Un’occasione per sostenere i giovani nel loro approccio con il mondo digitale e sviluppare competenze che saranno fondamentali nel panorama industriale dei prossimi anni.

“Noi abbiamo un protocollo con il Miur per sviluppare una serie di seminari formativi con in docenti in tutta italia – spiega Michele Di Benedetto Market Manager Italia di Omron – e questo ci permettere molto vicini al mondo della scuola per formare i formatori. In questa occasione abbiamo trovato studenti molto preparati. Il nostro premio si ispira ai concetti di industria 4.0 che sono Intelligenza, interazione e interconnessione e abbiamo trovato diverse applicazioni che avevano al centro questi tre concetti.

I giovani immaginano il mondo con i robot

“Le Olimpiadi servono anche a stimolare i giovani a immaginare un futuro – sottolinea Meloni – di cui i robot faranno parte. Quale ruolo avranno nella nostra vita non è ancora così chiaro. In campo industriale, ad esempio, c’è già un utilizzo massivo ma, in altri ambiti, non sappiamo ancora come saranno utilizzati. Con questa iniziativa chiediamo ai giovani di immaginare come potranno venite impiegati i robot”.

A questo si aggiunge un’altro tema di grande importanza, che è quello didattico. “I ragazzi devono pensare a un progetto – prosegue – sia dal punto di vista meccanico, tecnico e costruttivo che dal punto di vista della programmazione. È questo richiede tutta una serie di saperi multidisciplinari che consentono di stimolare nei ragazzi la voglia di apprendere una serie di competenze fondamentali per la vita, oltre che dal punto di vista scolastico”.

Il ruolo della Scuola di Robotica di Genova

Si tratta di un’associazione no profit fondata nel 2000 da un gruppo di robotici e studiosi di scienze umane. Il principale obiettivo di Scuola di Robotica è la promozione della cultura mediante attività di istruzione, formazione, educazione e divulgazione delle arti e delle scienze coinvolte nel processo di sviluppo della robotica e delle nuove tecnologie. 

Nel corso degli anni Scuola di Robotica è diventata un punto di riferimento nazionale e internazionale per molte attività di ricerca e applicazione della robotica nei settori più vari della società come la didattica, l’ecologia, le disabilità e molti altri. Scuola di Robotica è partner di moltissimi progetti europei e dal 2009 è stata certificata come ente formatore dal Ministero dell’istruzione, l’Università e la ricerca per l’aggiornamento del personale docente.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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