Con Argo il Friuli Venezia Giulia diventa un laboratorio d’innovazione per ricerca e industria

Pubblicato il 03 Mar 2018

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Per i prossimi tre anni il Friuli Venezia Giulia diventerà un laboratorio d’innovazione di processi e prodotti in grado di aumentare la produttività economica e generare nuovi posti di lavoro. Un laboratorio chiamato Argo, oggetto di un protocollo d’intesa fra la Regione Friuli Venezia Giulia, il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Miur) e il Ministero dello Sviluppo economico (Mise). Area Science Park sarà il coordinatore di tutte le attività attraverso l’interazione tra ricerca e industria.

Per la prima volta un’intera classe dirigente regionale, quella del Friuli Venezia Giulia, due ministeri, il Miur e il Mise, insieme, trovano un’intesa e collaborano per investire nella formazione e nel trasferimento della ricerca all’impresa. Un’intera regione diventa così laboratorio sperimentale di innovazione, sul modello hub & spoke (un nodo centrale dal quale si diramano diversi raggi) che diventi punto di riferimento nazionale e internazionale.

Gli obiettivi del protocollo d’intesa

Area Science Park è il soggetto attuatore dell’intesa e sovrintende un comitato strategico di tre membri (la Regione e i due Ministeri) che si riunirà almeno due volte all’anno per verificare il pieno raggiungimento degli obiettivi, indicando le integrazioni e le riprogrammazioni necessarie.

“Argo mette in rete competenze e infrastrutture in un’ottica di ottimizzazione delle risorse, soprattutto economiche, con l’obiettivo comune di aumentare la competitività e la produttività del territorio. Siamo partiti dalle risorse presenti in Friuli Venezia Giulia – racconta Stefano Casaleggi, direttore generale di Area Science Park – nella logica di valorizzarle ed evitare duplicazioni, per poi creare un sistema unico, virtuoso e qualificato. Essere riusciti a costruirlo assieme alla Regione, al Miur e al Mise ci rende orgogliosi, ma allo stesso tempo ci responsabilizza. Abbiamo davanti a noi una sfida: tre anni per trasformare Argo in realtà, renderlo un sistema aperto, inclusivo e accessibile a tutti”.

Le risorse disponibili per Argo

Per realizzare il nuovo sistema industriale, il protocollo prevede un budget di circa 9 milioni di euro da investire tra il 2018 e il 2020. In particolare quattro milioni sono stati stanziati della Regione Friuli Venezia Giulia nella legge di stabilità, altri quattro del Miur e 800 mila euro di dotazione di Area Science Park. Il Mise si impegna a integrare le risorse con fondi complementari che possono essere oggetto di successivi accordi o integrazioni dell’intesa.

I quattro progetti

Argo punta a sviluppare quattro progetti complessi: il primo è la creazione nel Porto di Trieste, in collaborazione con l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale e l’operatore privato leader della logistica portuale, Samer&Co Shipping, del Porto dell’Innovazione industriale per poter attrarre investimenti ad alta tecnologia.

Il secondo è l’attivazione, attraverso una Rete degli incubatori, di un polo di attrazione di start up ad alto tasso di innovazione che abiliti alla trasformazione digitale (Industria 4.0) e alla valorizzazione della ricerca legata alle piattaforme tecnologiche della regione per abilitare la trasformazione digitale del manifatturiero, delle piccole e medie imprese, e l’aggiornamento tecnologico dei settori It (software house, integratori di sistema, sviluppatori di tecnologie).

La terza linea del protocollo d’intesa mira alla realizzazione di una piattaforma digitale per le imprese regionale estensibile a livello nazionale a quattro nodi di specializzazione tematica (Big data Integration&Analysis, Internet of Things, Advanced Manufacturing Solutions, Data Optimization & Simulation) in grado di offrire alle pmi l’accesso a strumenti, servizi e infrastrutture per la trasformazione digitale.

Infine il quarto asset dell’accordo risiede nella realizzazione di Piattaforme tecnologiche per  l’accesso per le imprese a laboratori di ricerca con alte competenze scientifiche e l’applicazione del modello degli Open Lab per l’incontro di competenze servizi e la costruzione della Piattaforma Innovation Intelligence, al fine di mette a punto una struttura informativa, strumento di business analytics a disposizione delle imprese.

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Stefania Paxhia
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