IBM acquisisce Red Hat per 34 miliardi di dollari

IBM e Red Hat puntano a una piattaforma ibrida multicloud di nuova generazione basata su tecnologie open source, come Linux e Kubernetes

Pubblicato il 09 Lug 2019

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Red Hat è ufficialmente di IBM. Le due aziende hanno annunciato oggi di aver chiuso l’affare: IBM ha acquisito tutte le azioni ordinarie emesse ed in circolazione di Red Hat per 190 dollari per azione in contanti, per un valore totale di circa 34 miliardi di dollari. Si tratta di un’operazione molto importante per il mondo del cloud, con conseguenze di rilevante portata per le imprese. L’acquisizione era stata annunciata a ottobre 2018 (qui l’articolo), dopo quasi vent’anni di collaborazione.

L’impatto sul mondo del cloud

L’acquisizione ridefinisce il mercato del cloud per le imprese. Le tecnologie hybrid cloud aperte di Red Hat sono ora abbinate all’esperienza di IBM nel settore. Insieme, IBM e Red Hat voglio dare un nuovo impulso all’innovazione offrendo una piattaforma ibrida multicloud di nuova generazione. Basata su tecnologie open source, come Linux e Kubernetes, la piattaforma permetterà alle aziende di distribuire, eseguire e gestire in modo sicuro dati e applicazioni on-premises e su cloud privati e pubblici multipli.

“Le imprese stanno iniziando ad affrontare il secondo capitolo della digital reinvention, modernizzando le infrastrutture e spostando i carichi di lavoro strategici attraverso cloud privati e cloud multipli di più fornitori”, ha affermato Ginni Rometty, Presidente e CEO di IBM -. Hanno bisogno di una tecnologia aperta e flessibile per gestire questi ambienti ibridi multicloud e, soprattutto, hanno bisogno di partner di cui potersi fidare per gestire e proteggere questi sistemi. IBM e Red Hat sono particolarmente indicati per indirizzare queste esigenze. In qualità di principale fornitore di hybrid cloud aiuteremo le organizzazioni a creare le basi tecnologiche della loro attività per i decenni a venire”.

“Quando parliamo con i clienti, le loro sfide sono chiare: devono muoversi più velocemente e differenziarsi attraverso la tecnologia. Vogliono costruire culture più collaborative e hanno bisogno di soluzioni che diano loro la flessibilità per sviluppare e distribuire qualsiasi app o carico di lavoro ovunque – ha dichiarato Jim Whitehurst, Presidente e CEO di Red Hat -. Pensiamo che l’open source sia diventato lo standard tecnologico di fatto perché abilita questo tipo di soluzioni. Unire le forze con IBM dà a Red Hat l’opportunità di portare più innovazione open source a una gamma ancora più ampia di organizzazioni, utilizzando soluzioni hybrid cloud agili e concrete”.

Il cloud per le imprese

Red Hat continuerà a essere guidata da Jim Whitehurst e dal suo attuale management team. Whitehurst entra a far parte del senior management team di IBM, riferendo a Ginni Rometty. IBM manterrà la sede centrale di Red Hat a Raleigh, North Carolina, così come le sue sedi, i suoi brand e le sue pratiche. Red Hat opererà come unità distinta all’interno di IBM e sarà considerata come parte della divisione Cloud e Cognitive Software di IBM.

Entrambe le società hanno sviluppato un business cloud per le imprese che le ha portate ad essere leader di settore, con una forte e costante crescita del fatturato, supportando le aziende clienti nella transizione dei loro modelli di business verso il cloud. Il fatturato cloud di IBM è cresciuto dal 4 per cento del fatturato totale nel 2013 al 25 per cento di oggi. Questa crescita avviene attraverso una gamma completa di offerte e software as-a-service, servizi e hardware che consentono a IBM di fornire servizi di consulenza, sviluppo, migrazione e gestione di soluzioni cloud in ambienti pubblici, privati e on-premise dei clienti. Il fatturato IBM Cloud annuale a marzo di quest’anno è cresciuto a oltre 19 miliardi di dollari. L’acquisizione di Red Hat dovrebbe contribuire a una crescita per IBM pari a circa due punti del fatturato annuo composto per un periodo di cinque anni.

Il fatturato di Red Hat per l’anno fiscale 2019 è stato di 3,4 miliardi di dollari, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente. Il fatturato fiscale del primo trimestre 2020, riportato in giugno, è stato di 934 milioni di dollari, in crescita del 15% rispetto all’anno precedente. In quel trimestre, il fatturato da sottoscrizione di licenze è aumentato del 15% rispetto all’anno precedente, compreso il fatturato derivante dallo sviluppo di applicazioni e da altre offerte di tecnologie emergenti, in crescita del 24% rispetto all’anno precedente. Anche i ricavi dei servizi sono cresciuti del 17%.

Le opportunità del cloud ibrido

Oggi la reinvenzione digitale è a un punto di inflessione che corrisponde all’inizio del secondo capitolo del percorso di trasformazione verso il cloud. La maggior parte delle imprese sono a circa il 20% della loro transizione. Nella prima fase di questo viaggio, le organizzazioni hanno fatto grandi passi avanti nella riduzione dei costi, aumentando la produttività e rivitalizzando i loro programmi di innovazione rivolti ai clienti. La seconda fase riguarda lo spostamento dei carichi di lavoro strategici verso il cloud e l’ottimizzazione di tutta la catena del valore, sia che si tratti di supply chain che di sistemi bancari core.

Per avere successo nel prossimo capitolo, le aziende devono gestire l’intera infrastruttura IT, on e off premises e multi-cloud – cioè con cloud privati e pubblici – in modo semplice, coerente e integrato. Le aziende sono alla ricerca di un ambiente comune da costruire una volta sola e implementare con uno dei più appropriati foot-print per essere più veloci e più agili. Le offerte IBM si sono evolute per riflettere le nuove esigenze dei clienti e guidare una maggiore crescita. Ora l’acquisizione di Red Hat rafforza ulteriormente IBM come leader nel cloud ibrido per l’impresa.

“Le organizzazioni cercano di aumentare il loro ritmo di innovazione per rimanere competitive e ricorrono ad ambienti open source e a cloud distribuiti per consentire una nuova ondata di innovazione digitale che prima non era possibile. Nei prossimi cinque anni, IDC si aspetta che le imprese investano massicciamente nei loro percorsi evolutivi verso il cloud e nell’innovazione che lo riguarda. Una parte consistente e crescente di questo investimento sarà destinata ad ambienti ibridi e multicloud aperti, che consentano loro di spostare applicazioni, dati e carichi di lavoro tra ambienti diversi – ha dichiarato Frank Gens, Senior Vice President e Chief Analyst, IDC -. Con l’acquisizione di Red Hat e l’impegno di IBM per l’indipendenza di Red Hat, IBM è ben posizionata per aiutare le imprese a differenziarsi nel loro settore, capitalizzando sull’open source in questo mondo emergente ibrido e multicloud”. La capacità congiunta di IBM e Red Hat di valorizzare il cloud ibrido per le imprese sta già risuonando tra le aziende che stanno passando al prossimo capitolo della reinvenzione digitale: “Nel trasformare l’esperienza di viaggio aereo, Delta esplora costantemente le tecnologie attuali ed emergenti – ha affermato Ed Bastian, CEO di Delta – Abbiamo lavorato sia con IBM che con Red Hat per anni per raggiungere questo obiettivo; insieme i due player stanno costruendo la prossima generazione dell’IT e saranno parte essenziale della nostra trasformazione digitale”.

“Come partner di lunga data di Red Hat e IBM, non vediamo l’ora di beneficiare delle capacità che queste due società riuniranno – ha detto Michael Poser, Managing Director e Chief Information Officer, Enterprise Technology & Services, Morgan Stanley -. Sappiamo in prima persona quanto il cloud contribuisca in modo importante a generare valore per ciascuna azienda”.

L’impegno per l’Open Source e la neutralità di Red Hat

IBM e Red Hat hanno una profonda esperienza e valori open source. Le due aziende hanno lavorato insieme per più di 20 anni per fare dell’open source la scelta predefinita per le moderne soluzioni IT. Ciò include l’importanza data a una governance aperta e l’impegno ad aiutare i progetti e le comunità open source  attraverso un contributo continuo. Con Red Hat, IBM ha acquisito una delle più importanti società di software nel settore IT. Il modello di business pionieristico di Red Hat ha contribuito a portare l’open source – incluse tecnologie come Linux, Kubernetes, Ansible, Java, Ceph e molte altre – al centro dell’attenzione delle imprese. Oggi, Linux è la piattaforma di sviluppo più utilizzata. Red Hat Enterprise Linux da solo dovrebbe contribuire con più di 10 trilioni di dollari di fatturato globale nel 2019. Entro il 2023, si prevede che altre 640.000 persone avranno posti di lavoro legati a Red Hat.

IBM è impegnata a scalare e accelerare l’open source e il cloud ibrido per le aziende di tutti i settori industriali, oltre a preservare l’indipendenza e la neutralità del patrimonio open source di Red Hat. Ciò include la leadership della comunità open, i contributi e il modello di sviluppo, il portafoglio prodotti, i servizi e la strategia commerciale, gli ecosistemi di sviluppatori e partner e un’unica cultura. La missione di Red Hat e l’impegno costante verso l’open source rimarranno invariati e Red Hat continuerà a offrire la scelta e la flessibilità inerenti agli ambienti IT open source e ibridi. Red Hat continuerà inoltre a costruire ed espandere le proprie partnership, comprese quelle con i principali fornitori di cloud, come Amazon Web Services, Microsoft Azure, Google Cloud e Alibaba.

IBM e Red Hat condividono anche un forte impegno per la responsabilità sociale e un comune obiettivo volto ad applicare la tecnologia e le competenze per affrontare alcune delle sfide sociali più significative del mondo. Insieme, le due aziende si sono impegnate a espandere questo impegno di lunga data attraverso nuove iniziative congiunte, affrontando le esigenze di istruzione e competenze, quelle civiche e sociali e lo sviluppo della forza lavoro nel campo della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica (STEM).

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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