Produttività del lavoro, Italia in stallo da quindici anni

Nel periodo 2004-2018, l’indice della produttività del lavoro è passato da 100,3 a 102,7. Nel 2018 la produttività del lavoro dell’intera economia è diminuita dello 0,2%

Pubblicato il 05 Set 2019

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Italia sostanzialmente ferma, riguardo alla produttività del lavoro, negli ultimi quindici anni. È il dato che emerge dal nuovo bollettino statistico della Fondazione Ergo.

Il Nord-Est registra un aumento di +1,4%, sensibilmente superiore alla media nazionale, nella produttività del lavoro. Industrie del legno, automotive e tessile tra i settori più performanti, il farmaceutico registra la migliore performance nel periodo 2004-2016.

Italia al palo

Nel periodo 2004-2018, l’indice della produttività del lavoro, espressa come valore aggiunto per ora lavorata con anno di riferimento il 2010 (100), mostra come l’Italia sia sostanzialmente rimasta ferma nell’arco di 15 anni, passando da 100,3 nel 2004 a 102,7 nel 2018 – anno in cui la produttività del lavoro dell’intera economia decresce dello 0,2% rispetto al 2017 (in contrasto con il +0,8% rispetto al 2016).

Dall’analisi dei dati contenuti nel Bollettino Statistico di Fondazione Ergo emerge che:

  • Nel 2018, rispetto al 2017, si evincono segnali di ripresa: il Pil è aumentato dello 0,9%, le ore lavorate aumentano dell’1,1% e gli occupati salgono dello 0,8%. Nel Nord-Ovest e nel Nord-Est d’Italia, la crescita è trainata dall’Agricoltura (rispettivamente +1,6% e +3,6%), settore che registra un aumento (+4,7%) anche nel Centro, mentre nel Mezzogiorno sono le Costruzioni a registrare la migliore performance con una crescita del +4,1;
  • Nel periodo 2004-2016, la migliore performance nel manifatturiero è registrata dal Farmaceutico, comparto che, in termini di numero indice (2010=100), cresce di 42 punti, passando da 78,5 nel 2004 a 120,2 nel 2016;
  • Le migliori performance di crescita nel 2016 rispetto al 2015 sono raggiunte dai settori Industria del legno, della carta, editoria (+30 punti, da 92,4 a 122,9), Automotive (+28, da 94,2 a 122,4), Industrie tessili (+27, da 83,4 a 110,6) e Metallurgico (+21, da 94, 8 del 2004 a 115,5).

Il contesto internazionale

Per quanto riguarda il contesto internazionale, la crescita media annua della produttività del lavoro risulta positiva per Francia (+1,4%), Giappone (+0,5%), Regno Unito (+0,5%) e Grecia (+0,2%), mentre si registra una decrescita per la Spagna (-0,2%).

La media europea si attesta a +0,7%. Infine, a fronte di una decrescita complessiva dell’Unione Europea di 0,1% nel primo trimestre 2019, è prevista, per il 2020, una crescita della produttività dello 0,7% (al primo posto, la Francia, con una previsione di +0,7%, al penultimo l’Italia, con 0,3%), contro la media Ocse dell’1%.

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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