Smart, Lean e Green, ecco l’impresa secondo Porsche Consulting

La fabbrica del futuro, secondo Josef Nierling di Porsche Consulting, dovrà essere smart, lean e green, ma avrà ancora assolutamente bisogno della presenza umana

Pubblicato il 26 Set 2019

Josef Nierling

“Un’azienda che vuole realizzare il manufacturing del futuro dovrà sviluppare simultaneamente 3 capacità chiave: l’essere smart, lean e green. Un’impresa smart guarda alla tecnologia fondamentalmente ai fini della propria strategia aziendale, ad esempio dotandosi di asset in grado di rafforzare la capacità di competere producendo prodotti personalizzati”. È questa l’azienda del futuro secondo Josef Nierling, Managing Director di Porsche Consulting che, durante il suo key note al World Manufacturing Forum, ha delineato la sua idea di azienda del futuro, che sarà basata su Una sinergia perfetta fra uomo e tecnologia.

La “fabbrica vuota” è un’utopia irrealizzabile

Secondo Porsche Consulting, società di consulenza strategica parte del noto gruppo automobilistico, infatti, la “fabbrica deserta”, senza persone, non è affidabile, né economica, né flessibile.

“Non credo che dobbiamo porci come visione una fabbrica vuota, priva di persone – ha spiegato ai microfoni di Innovation Post – e non credo che l’automazione ci possa, realmente, sostituire. Sicuramente abbiamo assistito a una forte introduzione di tecnologia nei processi e, adesso, all’automazione del processo dell’informazione e questo ci porta sempre di più ad avere un una nuova proporzione tra uomini e tecnologia nelle nostre fabbriche. Però la fabbrica deserta, senza persone, è un’utopia, non ci permette di rispondere bene alla variazione del mercato e, sicuramente, non è ancora affidabile e probabilmente non lo sarà mai”.

Serve, quindi, fare leva sulle caratteristiche umane quali la capacità di decidere la direzione strategica, di immaginare il futuro e di motivare le persone al cambiamento. Questo resta l’elemento imprescindibile per ogni impresa di successo, un mix tra intelligenza umana e artificiale che contribuirà a ridisegnare i prossimi passi dell’industria globale. La tecnologia inoltre è un acceleratore della creatività umana e del miglioramento continuo: ad esempio, i “gemelli digitali” dei processi produttivi consentono di creare nuovi concetti e testarli con tempi e costi straordinariamente contenuti, moltiplicando l’opportunità di valutare le idee delle nostre persone.

Una produzione sostenibile a “impatto zero”

“La produzione del futuro deve essere sostenibile per l’umanità, altrimenti nessun futuro sarà possibile» – prosegue Nierling – ma non si può agire solo sulla produzione, bisogna integrare nella propria strategia una visione di economia circolare, partendo dallo sviluppo del prodotto, disegnando un sistema produttivo sostenibile sia nelle proprie fabbriche che presso i fornitori, allungando il ciclo di vita dei prodotti, e, infine, recuperando in maniera sicura i materiali”. Una visione che è già concreta per il gruppo Porsche che ha introdotto il programma green “go to zero” nella propria strategia, e conseguentemente, ha realizzato la sua prima “Zero Impact Factory” per produrre le nuove automobili elettriche senza avere alcun impatto sull’ambiente.

Una nuova cultura del comportamento delle persone

Infine, come leader, dobbiamo lavorare sulla trasformazione della cultura, sul comportamento delle persone, su come facciamo le cose e non su cosa dobbiamo fare. Ad esempio, per innovare, diamo libertà all’individuo di esprimere la propria creatività, creando una cultura che stimoli la sperimentazione e l’errore intelligente. “Nella visione a lungo termine – conclude Nierling – non poniamo troppa enfasi nell ́allineare le competenze future delle persone alle tecnologie entranti: la tecnologia aiuterà la tecnologia, che sarà quindi sempre di più facile utilizzo. Promuoviamo l’agilità di apprendimento e facciamo brillare i potenziali individuali”.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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