Contributo a fondo perduto a imprese e autonomi, domande dal 15 giugno: ecco modulo e istruzioni

Dal 15 giugno 2020 al 13 agosto 2020 si potrà fare richiesta per il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Rilancio, che prevede la possibilità per imprese e autonomi di ricevere un indennizzo sulla base della perdita di fatturato relativa al mese di aprile. Ecco il modello per l’istanza in PDF e tutte le indicazioni per farne domanda fornite dall’Agenzia delle Entrate.

Pubblicato il 11 Giu 2020

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L’Agenzia delle Entrate ha diffuso le informazioni pratiche per fare richiesta del contributo a fondo perduto disposto dal decreto Rilancio, rivolto ad imprese, autonomi o titolari di reddito agrario in relazione alle perdite di fatturato o dei corrispettivi subite a causa dell’emergenza da Covid-19.

Per farne richiesta occorrerà compilare e inviare un modello per via telematica. Il modulo per la richiesta (si chiama “Istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto”) è disponibile e scaricabile in PDF in fondo all’articolo. Come vedremo, solo chi ha diritto ad un contributo superiore a 150.000 euro dovrà compilare il modulo in formato PDF e inviarlo tramite Pec all’Agenzia delle Entrate. Tutti gli altri dovranno seguire la procedura online.

Ma andiamo con ordine e vediamo requisiti, ammontare, modalità di richiesta e di versamento del contributo a fondo perduto.

Chi può ricevere il contributo

Il contributo a fondo perduto è destinato a “titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa o di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario”. Per poterne beneficiare bisogna rispettare alcuni requisiti.

Innanzitutto bisogna aver conseguito nel 2019 un ammontare di ricavi o compensi non superiore a 5 milioni di euro (per le società con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare, bisogna fare riferimento al periodo d’imposta precedente a quello in corso al 19 maggio 2020). Se il soggetto svolge più attività, il limite riguarda la somma dei ricavi riferiti a tutte le attività, mentre per chi percepisce reddito agrario e attività agricole connesse (come agriturismi, allevamento ecc.) si deve fare riferimento all’ammontare del volume d’affari del modello di dichiarazione Iva 2020 (sul periodo d’imposta 2019). L’Agenzia precisa che “il contributo spetta anche all’erede che prosegue l’attività della persona fisica deceduta” e nell’ammontare dei ricavi andranno utilizzate le dichiarazioni dei redditi del deceduto e dell’erede.

Inoltre, per ricevere il contributo a fondo perduto, è necessario rispettare almeno uno di questi requisiti:

  • fatturato/corrispettivi di aprile 2020 inferiori ai due terzi di quelli di aprile 2019
  • inizio dell’attività a partire dall’1 gennaio 2019
  • domicilio fiscale o sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi (sisma, alluvione, crollo strutturale), i cui stati di emergenza erano in atto alla data del 31 gennaio 2020

Per calcolare il fatturato del mese di aprile bisogna riferirsi alla “data di effettuazione delle operazioni di cessione dei beni e di prestazione dei servizi”, cioè considerare le fatture di aprile (se differite bisogna riferirsi “alla data del DDT o del del documento equipollente”).

Restano invece esclusi dal contributo a fondo perduto le attività cessate alla data di richiesta dello stesso, chi ha iniziato l’attività dopo il 30 aprile 2020, gli enti pubblici (esclusi quelli diversi dalle società “che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali”), “intermediari finanziari e società di partecipazione di cui all’art. 162-bis del Tuir”, i professionisti e i dipendenti iscritti alle casse private, i percettori del bonus professionisti e del bonus lavoratori dello spettacolo del Cura Italia (i 600 euro di marzo per i professionisti con partita Iva e i co.co.co. iscritti alla gestione separata Inps).

A quanto ammonta il contributo

L’importo del contributo a fondo perduto spettante si misura applicando una percentuale alla differenza di fatturato/corrispettivi tra aprile 2020 e aprile 2019. In particolare:

  • Si ha diritto al 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono inferiori o pari a 400.000 euro
  • Si ha diritto al 15% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono superiori a 400.000 euro ma inferiori o pari a 1 milione di euro
  • Si ha diritto al 10% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono superiori a 1 milione di euro ma inferiori o pari a 5 milioni di euro

Ci sono in ogni caso dei valori minimi di contributo che spettano a prescindere, ovvero 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

Per chi ha iniziato l’attività dopo aprile 2019 (cioè chi non può calcolare la differenza di fatturato tra aprile 2020 e 2019) l’importo del contributo a fondo perduto è quello minimo di cui sopra.

Come fare richiesta di contributo

Per fare richiesta del contributo a fondo perduto serve compilare online e trasmettere per via informatica un’istanza (disponibile in fondo all’articolo, insieme alle istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per la sua compilazione), in cui si devono inserire vari dati come il codice fiscale del soggetto richiedente (e del rappresentante legale nei casi di società o minori), l’Iban del conto corrente su cui sarà accreditato l’importo (deve essere intestato o cointestato al soggetto richiedente) e i dati per verificare l’ammontare del contributo (fatturato di aprile 2019 e aprile 2020).

Soltanto per chi ha diritto ad un contributo superiore a 150.000 euro sarà necessario compilare anche il “quadro A” del modulo, contenente alcune dichiarazioni in tema di antimafia, condizioni ostative ecc.

L’istanza andrà compilata e inviata (esclusivamente in modalità informatica) all’Agenzia delle Entrate dal 15 giugno 2020 al 13 agosto 2020 (dal 25 giugno al 24 agosto per gli eredi che continuano l’attività per conto del soggetto deceduto). Potrà occuparsi dell’invio anche un intermediario.

Per inviare l’istanza si potrà utilizzare il canale telematico Entrate/Fisconline (quello delle dichiarazioni dei redditi) o la procedura web del portale “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia.

Per la seconda modalità, i passaggi sono:

  1. accedere nella propria area riservata dei servizi telematici dell’Agenzia delle Wntrate mediante le credenziali dell’identità digitale SPID, o le credenziali Entratel/Fisconline, o mediante la Carta Nazionale dei Servizi (CNS)
  2. cliccare sul link “Fatture e Corrispettivi” presente nella homepage della propria scrivania
  3. cliccare sul link “Contributo a Fondo Perduto” presente nella homepage del portale “Fatture e Corrispettivi”
  4. cliccare sul link “Predisponi e invia istanza (o Rinuncia)”
  5. inserire le informazioni dell’istanza, controllare il riepilogo e cliccare sul tasto “Invia istanza”

Come detto, chi ha diritto ad un contributo superiore a 150.000 euro dovrà invece compilare il modulo in formato PDF (disponibile in fondo all’articolo) e inviarlo tramite PEC all’indirizzo IstanzaCFP150milaeuro@pec.agenziaentrate.it.

Se la richiesta verrà accolta, il contributo sarà erogato tramite accredito sul conto corrente corrispondente all’Iban indicato.

L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione una guida con tutte le informazioni sulla richiesta del contributo a fondo perduto. Ulteriori chiarimenti sono stati forniti con la Circolare 15/E del 13 giugno.

Qui di seguito è possibile consultare e scaricare in PDF il modello “Istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto”, oltre alle istruzioni per la sua compilazione.

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Francesco Bruno

Giornalista professionista, laureato in Lettere all'Università Cattolica di Milano, dove ha completato gli studi con un master in giornalismo. Appassionato di sport e tecnologia, compie i primi passi presso AdnKronos e Mediaset. Oggi collabora con Dazn e Innovation Post.

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