Spot, il cane-robot, si collega anche alla rete 5G grazie a Ericsson e TDC NET

Grazie alla collaborazione Ericsson e TDC (operatore danese), ora il robot Spot della Boston Dynamics è in grado di muoversi su grandi distanze in autonomia, grazie alla dotazione del 5G.

Pubblicato il 09 Mar 2021

Ericsson

Il robot Spot, realizzato dalla Boston Dynamics, dal settembre dello scorso anno in vendita anche in Europa a circa  66.000 euro, estende nuovamente le sue potenzialità. Dopo essere stato dotato di una base di autoricarica a tempo indeterminato e un braccio robotico capace di afferrare, sollevare, trasportare, posizionare e trascinare, ora è stato connesso al 5G.

Grazie alla collaborazione tra Ericsson e TDC (operatore danese), il robot statunitense è stato inserito nella rete commerciale nazionale 5G di TDC NET: una novità che amplia notevolmente il suo raggio d’azione, sinora limitato a soli 30 metri, limite dettato dal collegamento alla rete Wi-Fi.

La grande velocità, la larghezza di banda e la latenza estremamente bassa del 5G forniscono gli strumenti necessari a inviare una grande quantità di dati in maniera sicura, dal robot alla rete e viceversa, in tempo reale e coprendo grandi distanze.

In linea teorica ora, Spot può arrivare ovunque arrivi il 5G, dal momento che il robot può percorrere terreni accidentati, salire le scale e accedere a spazi ridotti. Grazie ai sensori, a videocamere frontali e posteriori e allo spazio per trasportare pacchi e strumentazioni, Spot può operare sul campo all’interno di squadre di risposta alle emergenze, squadre di salvataggio o missioni di ispezione industriale.

Aeroporti, porti e anche cantieri edili richiedono ogni giorno numerosi controlli di sicurezza alle recinzioni perimetrali che devono rispettare criteri di conformità. I metodi attuali si basano generalmente sul coinvolgimento di dipendenti che pattugliano il perimetro alla ricerca di segni di danneggiamento.

Ericsson e TDC hanno collaborato con Lorenz Technology e con l’aeroporto Hans Christian Anderson di Odense, proprio per rispondere a questo genere di necessità, ovvero effettuare più volte al giorno dei controlli di sicurezza sulla recinzione perimetrale, tramite l’impiego di Spot.

Per realizzare il test 5G, sono stati adoperati metodi di deep learning, in modo tale che il robot potesse esaminare il perimetro alla ricerca di danni, in tempo reale. Spot ha potuto muoversi lungo la recinzione grazie alla rete 5G di TDC NET fornita da Ericsson.

Il test, conclusosi alla fine di febbraio, ha confermato che Spot può essere utilizzato per casi d’uso che vanno oltre le potenzialità del WiFi e può essere impiegato per operare in aree molto vaste, mediante l’utilizzo delle reti mobili. Il successo di questa esperienza ha dato il via a nuovi use case per Spot, relativi a monitoraggio, image recognition e a operazioni autonome di analisi video.

“Se si vogliono fare analisi in tempo reale, bisogna essere in grado di processare dati direttamente su Spot o trasferire efficientemente dati verso uno strumento adeguato. I nostri test hanno dimostrato che connettendo Spot al 5G abbiamo l’opportunità di condurre analisi in tempo reale”, ha dichiarato Thomas Hoiberg Giselsson, Senior Specialist presso l’Istituto di tecnologia danese.

Valuta la qualità di questo articolo

E
Beatrice Elerdini

Giornalista di professione, reporter, copywriter, Social Media Manager e autrice di testi per la tv e il web. Da dieci anni lavoro su piattaforma Wordpress e mi nutro di SEO. Ogni giorno mi occupo di cronaca, attualità, economia e nuove tecnologie. Avete storie, notizie e curiosità da raccontare? Scrivetemi a biaraven@libero.it

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 5