Nel Nordest nasce l’Osservatorio della trasformazione digitale: processi più efficienti con il 4.0

Trasformazione digitale: i numeri della prima edizione di ‘Trasformazione digitale nelle imprese del Nordest: tra filiere ed ecosistemi’, analisi realizzata dall’Osservatorio 4.0 di Smact Competence center insieme alla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo

Pubblicato il 15 Dic 2021

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Un’azienda su cinque utilizza sistemi di robotica per la propria produzione, e una percentuale analoga pone grande attenzione ai sistemi di raccolta dati da remoto.

Un’impresa su due adotta tecnologie 4.0, con punte del 75% tra le imprese più grandi. Le tecnologie più adottate sono robotica (50% delle imprese 4.0), sistemi di raccolta dati in remoto (33% del totale), sistemi di integrazione delle informazioni (27%) e le stampanti 3D (18%).

Agli ultimi posti per livello di adozione la realtà aumentata, i sistemi di elaborazione dati e le nano tecnologie. Il 53% delle imprese che adotta tecnologie 4.0 ne impiega una sola. Sono adottate due tecnologie dal 24% e 3 tecnologie dal 7%. Invece una fetta pari all’8% delle imprese adottanti ne impiega almeno 5.

Lo scenario su come si stanno diffondendo le più moderne tecnologie nel sistema produttivo del Triveneto, nei settori meccanica, legno-arredo e agroalimentare, è tratteggiato dalla prima edizione di ‘Trasformazione digitale nelle imprese del Nordest: tra filiere ed ecosistemi’, analisi realizzata dall’Osservatorio 4.0 di Smact Competence center insieme alla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo.

Obiettivo dell’indagine – a cui hanno aderito 262 imprese del Triveneto – è indagare l’ecosistema dentro il quale si sviluppa l’innovazione digitale, ovvero la rete di relazioni e attori su cui le imprese fanno leva nel processo di trasformazione 4.0, per comprenderne caratteristiche, dinamiche e interazioni.

“Indaghiamo dinamiche fondamentali per comprendere il cambiamento del nostro tessuto imprenditoriale”, spiega Fabrizio Dughiero, presidente di Smact Competence center, e più in particolare “indagare le dinamiche con le quali avviene la trasformazione 4.0 all’interno di aziende appartenenti a settori cruciali per il territorio, come meccanica, legno-arredo e agroalimentare, è fondamentale per comprendere al meglio come le nostre imprese stanno affrontando il cambiamento portato dalle nuove tecnologie”.

Si tratta di un fenomeno recente, che ha avuto un’accelerazione a partire dal 2017, soprattutto in seguito agli interventi dedicati di politica industriale (Piano Industria 4.0 e seguenti), e ha favorito lo sviluppo di smart factory, con l’impiego cioè di tecnologie 4.0 soprattutto nei processi di produzione e di ricerca e sviluppo.

Come si fa trasformazione digitale nel Triveneto

Ecco altri dati e numeri di scenario: i soggetti più determinanti nell’adozione delle tecnologie 4.0 sono i fornitori di impianti e di macchinari (nel 78% dei casi) e i fornitori di tecnologie (70%). Al terzo posto i clienti che pesano per il 14% del totale, seguiti dalle Università (8%). Più lontani gli altri partner, come i fornitori di materie prime con il 4%, le startup innovative (3%) e i Competence Center (3%).

Le imprese 4.0 più evolute attivano però con maggiore frequenza le Università (24%) e i Competence center (10%). In genere, le imprese che adottano tecnologie 4.0 non effettuano un mero processo di acquisto di soluzioni tecnologiche ma, soprattutto quando interagiscono con clienti e Università, attivano processi di co-creazione tra l’impresa e gli altri attori coinvolti.

L’esordio dell’Osservatorio 4.0 di Smact

Quello dell’Osservatorio 4.0 di Smact Competence center e Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo è un lavoro di approfondimento che rappresenta l’esordio dell’Osservatorio 4.0, ovvero il coordinamento dei ricercatori delle Università del Nordest sui processi di trasformazione digitale nato all’interno di Smact, centro di eccellenza che ha l’obiettivo di favorire la diffusione delle tecnologie 4.0, creato da 40 partner tra cui le Università e centri di ricerca del Triveneto, Intesa Sanpaolo e alcune tra le aziende più innovative del territorio.

“La transizione digitale è un tema centrale per il futuro delle nostre imprese, e Intesa Sanpaolo è in campo per sostenerla, in coerenza con quanto previsto dal Pnrr”, sottolinea Roberto Gabrielli, direttore regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige di Intesa Sanpaolo. Che rileva: “già oggi vediamo imprese che lavorano su progetti innovativi per attivare le più moderne tecnologie digitali e favorire l’efficienza dei processi produttivi. Queste aziende hanno capito anche l’importanza di rielaborare modalità lavorative e produttive in chiave di sostenibilità, grazie al contenimento dell’impatto ambientale e a un impulso alla buona occupazione”.

Più efficienza dei processi e produttività

L’indagine “restituisce la cifra del lavoro che l’Osservatorio Smact andrà a fare: monitorare, con dati e risultati precisi, come si muove il tessuto imprenditoriale non solo per capire fenomeni attuali, ma anche prospettive e programmi di evoluzione in chiave 4.0 per il futuro”, anticipa Eleonora di Maria, coordinatrice dell’Osservatorio Smact 4.0.

Ecco altre evidenze che emergono dalla ricerca sul territorio: gli obiettivi raggiunti grazie all’adozione di tecnologie 4.0 sono relativi all’efficientamento dei processi e alla produttività, in particolare sono collegati all’automazione dei processi, il loro monitoraggio anche in ottica di tracciabilità, e l’aumento della velocità di produzione e della produttività. Le tecnologie 4.0 hanno consentito anche una riduzione dei costi e miglioramenti nella gestione del magazzino, nei processi di innovazione e nella sicurezza. In più, in genere l’adozione del 4.0 è stata accompagnata da formazione degli addetti in produzione o Ricerca e sviluppo o da impiego di personale esterno specializzato.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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