Edge e cloud

Dall’UE 1,2 miliardi di euro in aiuti di Stato per il progetto comune su Cloud ed Edge Computing. Tra i partecipanti anche l’Italia

La Commissione Europea ha approvato finanziamenti per 1,2 miliardi per il progetto Ipcei Next Generation Cloud Infrastructure and Services, che coinvolge sette Stati membri, tra cui l’Italia, per lo sviluppo di tecnologie avanzate di Cloud ed Edge Computing. Il progetto mira a sviluppare capacità di elaborazione dei dati e strumenti di condivisione di software e dati

Pubblicato il 06 Dic 2023

Gaia X

La Commissione Europea ha dato il via libera a finanziamento, tramite lo strumento degli aiuti di Stato, dell’importante progetto di interesse comune europeo (Ipcei) per sostenere la ricerca, lo sviluppo e la prima diffusione industriale di tecnologie avanzate di Cloud ed Edge Computing tra più fornitori in Europa, a cui partecipano sette Stati membri tra cui l’Italia.

Per il progetto, denominato Ipcei Next Generation Cloud Infrastructure and Services (Ipcei Cis), la Commissione ha infatti approvato aiuti per 1,2 miliardi di euro rivolti ai Paesi partecipanti, ovvero: Francia, Germania, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Spagna.

Gli Stati membri forniranno fino a 1,2 miliardi di euro di finanziamenti pubblici, che dovrebbero sbloccare ulteriori 1,4 miliardi di euro di investimenti privati. Nell’ambito di questo Ipcei, 19 aziende, tra cui piccole e medie imprese  intraprenderanno 19 progetti altamente innovativi.

Obiettivi e timeline del progetto

L’Ipcei Cis è il primo Ipcei nel settore del Cloud e dell’Edge Computing. Riguarda lo sviluppo del primo ecosistema europeo di elaborazione dati interoperabile e apertamente accessibile, il continuum multi-provider cloud to edge.

Svilupperà capacità di elaborazione dei dati e strumenti di condivisione di software e dati che consentano tecnologie di elaborazione dei dati federate, efficienti dal punto di vista energetico e affidabili, distribuite su cloud ed edge e servizi correlati. L’innovazione fornita dall’Ipcei Cis consentirà un nuovo spettro di possibilità per le imprese e i cittadini europei, favorendo la transizione digitale e verde in Europa.

Le aziende partecipanti svilupperanno un software open-source che consentirà di fornire servizi in tempo reale e a bassa latenza (cioè pochi millisecondi) da parte di risorse informatiche distribuite vicine all’utente, riducendo così la necessità di trasmettere grandi volumi di dati a server cloud centralizzati. I singoli progetti coprono l’intero continuum del cloud edge, dal livello software di base alle applicazioni specifiche del settore.

Questi progetti mirano a consentire la transizione digitale e verde attraverso:

  • la fornitura di software che svilupperà le capacità infrastrutturali necessarie per costruire i livelli di base dello stack cloud edge
  • lo sviluppo di un’architettura di riferimento comune che serva da modello per la configurazione e il funzionamento di un sistema cloud ed edge
  • lo sviluppo di una serie di servizi cloud ed edge avanzati che possano essere distribuiti senza soluzione di continuità tra le reti di fornitori
  • lo sviluppo di casi specifici per il settore (ad esempio nei settori dell’energia, della salute e marittimo)

Le fasi di ricerca, sviluppo e prima applicazione industriale si svolgeranno tra il 2023 e il 2031, con tempistiche variabili a seconda del progetto e delle aziende coinvolte.

Il primo risultato innovativo dell’Ipcei – un’infrastruttura di riferimento open-source – è previsto per la fine del 2027. Si prevede la creazione di almeno 1.000 posti di lavoro diretti e indiretti altamente qualificati durante queste fasi, e molti altri nella fase di commercializzazione.

Finanziamento, partecipanti e struttura dell’Ipcei

L’Ipcei coinvolge progetti di 19 aziende. Questi partecipanti diretti collaboreranno strettamente per sviluppare insieme il primo continuum multi-provider Cloud Edge in Europa, esteso a tutta l’UE e interoperabile.

Le aziende partecipanti sono divise in 4 gruppi di lavoro tematici, tre dei quali vedono la partecipazione di aziende italiane. Nel dettaglio:

  • Reply e Tim parteciperanno al gruppo di lavoro dedicato a “Cloud-Edge capabilities”
  • Tiscali parteciperà al gruppo di lavoro impegnato sul fronte “Advanced Smart Data, processing tools and services”
  • Fincantieri e Engineering Ingegneria informatica parteciperanno al gruppo di lavoro “Advanced Applications”
  • nessuna azienda italiana è coinvolta nel gruppo di lavoro “Cloud-Edge Continuum Infrastructure” che vedrà impegnati la tedesca Deutsche Telekom e la spagnola Telefonica España
I 19 progetti fanno parte del più ampio ecosistema Ipcei Cis, che coinvolge più di 90 partner indiretti, tra cui grandi, medie e piccole imprese, start-up e organizzazioni di ricerca situate in altri cinque Stati membri dell’UE (Belgio, Croazia, Lettonia, Lussemburgo e Slovenia).

Il sostegno pubblico ai progetti gestiti dagli organismi di ricerca non richiede l’approvazione della Commissione, poiché non si qualifica come aiuto quando sono soddisfatte determinate condizioni tra cui la proporzionalità degli aiuti (che non intacca la concorrenza del libero mercato), i rischi finanziari che comporta il progetto (che lo renderebbero poco “attraente” per imprese private) a fronte delle sue importanti ambizioni in merito allo sviluppo di tecnologie innovative che vanno oltre l’attuale stato dell’arte su scala globale e che consentiranno importanti progressi nelle tecnologie di elaborazione dei dati.

I partner indiretti, che richiedono importi di aiuto limitati, possono ottenere il sostegno pubblico ai sensi del regolamento generale di esenzione per categoria, che non deve essere notificato alla Commissione per l’approvazione. I loro progetti non sono considerati parte dell’Ipcei in quanto tali.

L'ecosistema Ipcei Cis con i partecipanti diretti e i partner indiretti
Diversi Stati membri (Germania, Italia, Polonia e Spagna) hanno incluso la partecipazione all’Ipcei Cis nei loro piani di ripresa e resilienza. Questi Stati membri hanno la possibilità di finanziare i loro progetti attraverso lo strumento di ripresa e resilienza.

I benefici del progetto per l’ecosistema europeo

Questo Ipcei produrrà significative ricadute positive per le aziende non partecipanti, i concorrenti e gli utenti finali in tutta Europa. I risultati e le conoscenze del progetto saranno ampiamente condivisi dalle aziende partecipanti con l’industria e la comunità scientifica europea, al di là delle aziende e dei Paesi che fanno parte dell’Ipcei.

In particolare, i partecipanti:

  • al di là delle pratiche e dei modelli di business abituali del software open-source, concederanno licenze software open-source permissive e non restrittive a qualsiasi parte interessata e si impegneranno attivamente e contribuiranno allo sviluppo di comunità open-source
  • forniranno l’accesso alle parti interessate ad almeno il 20% della capacità dei nodi edge e dei laboratori impiegati nei loro progetti
  • contribuiranno ad espandere le tecnologie sviluppate ad altri settori economici
  • realizzeranno corsi di formazione mirati, materiale tecnico autonomo, conferenze, pubblicazioni, partnership con università e organizzazioni di ricerca
  • concederanno in licenza i diritti di proprietà intellettuale a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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