A Genova la sede del Comitato permanente di studio su Etica e sviluppo tecnologico

Avrà sede a Genova il Comitato permanente di studio su etica e sviluppo tecnologico che riunirà scienziati, giuristi, religiosi e imprenditori

Pubblicato il 19 Nov 2019

Convegno etica e sviluppo tecnologico. Genova

Un think tank internazionale dove confrontarsi a 360 gradi sui temi delle nuove tecnologie e dell’etica, mettendo a confronto scienziati, giuristi, antropologi e imprenditori impegnati ad analizzare le nuove domande che le macchine intelligenti ci pongono, sopratutto su materie sensibili come le scienze della vita, e a trovare soluzioni. Temi che fanno ormai parte della vita di tutti i giorni, dal dibattito sul fine vita alla robotica medica, dalle criptovalute alle auto senza pilota.

È questa la sfida accolta da Genova che ospiterà il Comitato permanente di studio su etica e sviluppo tecnologico. L’annuncio è stato dato nel corso del convegno Alle soglie del mondo nuovo, etica e sviluppo tecnologico nelle scienze della vita, organizzato da Bio4Dreams, uno dei tre incubatori italiani certificati nella scienza della vita, che è stata l’occasione per riunire nel capoluogo ligure alcune delle personalità più interessanti tra quelle che animano il dibattito su queste tematiche. Il ruolo del comitato sarà quello di produrre documenti, chiavi di interpretazione ma anche, ogni anno, di organizzare un convegno internazionale per analizzare i temi di maggiore attualità.

Un comitato inclusivo che avrà culture e sensibilità differenti

“È un impegno enorme, che Genova ha accolto con grande entusiasmo – spiega Crisitina Biasizzo, responsabile della sede genovese di Bio4Dreams – per la sua grande cultura che si è via via sviluppata sia attraverso le eccellenze di ricerca universitaria che con l’Istituto Italiano di Tecnologia. Ogni giorno lavoriamo accanto agli scienziati, alle università e quindi abbiamo ben chiaro che la ricerca deve essere orientata verso i valori umani e pensiamo che alla base della ricerca debba esserci l’etica”. Un progetto ambizioso che ben si integra con il percorso di eccellenza del capoluogo ligure che, il prossimo anno, ospiterà anche il Meet in Italy for Life Sciences 2020, il maggiore evento europeo e uno dei più importanti a livello internazionale per questo settore.

L’idea di far diventare il capoluogo ligure la sede internazionale del comitato è stata condivisa dall’Arcidiocesi di Genova, dalle istituzioni, Comune e Regione, dall’Università, dall’Istituto Superiore di Sanità, dagli IRCSS S. Martino e Gaslini. Tutte realtà che hanno accolto con entusiasmo e che ne faranno parte da subito. “Qui nascerà il comitato di studio permanente sull’etica rapportata allo sviluppo tecnologico, in tutte le sue declinazioni – prosegue Biasizzo – un centro di studio che sarà comprensivo di tutte le sensibilità che il mondo culturale e scientifico internazionale accoglie, e che vedrà rappresentati tutti gli aspetti, il pensiero laico, quello cattolico, quello delle altre confessioni religiose”.

Galván: “Non bisogna aver paura della tecnologia ma serve prudenza”

Il convegno è stato il punto di partenza per approfondire il dibattito su questi argomenti. “Mi dedico a questi temi dal 2001 – spiega José María Galván, della Pontificia Università di Santa Croce – ma questo discorso non è ancora troppo diffuso nell’ambito scientifico e neanche in quello culturale e sociale. Le nuove tecnologie, però, stanno ponendo seri problemi che bisogna affrontare. Dobbiamo arrivare a una visione etica della tecnica che diventi un completamento della persona”.

Per Galván, però, non bisogna temere le nuove tecnologie anche se è necessaria molta cautela e prudenza. “Se la paura vuole dire prudenza, allora, ne dobbiamo avere dobbiamo essere attenti e prendere le misure necessarie. Se paura vuole dire fuggire dalle tecnologie, invece, questo è sbagliato perché la tecnologia serve al completamento della persona, e deve essere usata. Io sono contrario, però, a fissare delle regole che sono necessarie solo se i problemi sono urgenti”.

La biologia è la fisica del nuovo millennio, serve un dibattito pubblico

Un percorso di discussione condiviso, quindi, che mette insieme cultura, religione e scienza. “La biologia nei prossimi anni rappresenterà quello che è stata la fisica nel secolo scorso – sottolinea Stefano Gustincich direttore del Central Rna Lab dell’IIT – e la conoscenza degli organismi viventi, la capacità di intervenire modificando alcuni aspetti biologici, sono temi assolutamente importanti e abbiamo bisogno di fare un percorso tutti assieme per indirizzarli al meglio. I dubbi sono tantissimi ma l’importante è parlarne perché in questo modo diventano problemi politici, legislativi, come altri problemi”.

“La tecnologia è conoscenza, e non ci deve essere timore – prosegue – ma l’importante è saperla utilizzare al meglio, e per il bene di tutti creando progresso, cioè tecnologia e innovazione nella vita di tutti i giorni. Serve, però, anche un’adeguata divulgazione e, sopratutto, informazione, anche perché dobbiamo ancora convincere una parte della popolazione che la terra non è piatta, e quindi c’è ancora molta strada da fare. Questo comitato è molto importante perché bisogna anticipare e poi essere capaci di incanalare il dibattito pubblico sui binari giusti”.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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