L’industria italiana sembra ripartire e, dopo due mesi di segno negativo, a maggio la produttività guadagna uno 0,9% che la riporta ai livelli di marzo.
A renderlo noto è l’Istat che, per maggio 2019, stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti rispetto ad aprile. Anche se, nella media del trimestre marzo-maggio, il livello destagionalizzato della produzione diminuisce comunque dello 0,1% rispetto al trimestre precedente.
A far crescere l’indice mensile è l’aumento congiunturale sostenuto per i beni strumentali (+1,9%) mentre resta più modesto l’incremento per i beni di consumo (+0,9%) e per i beni intermedi (+0,6%), mentre diminuisce il comparto dell’energia (-2,1%).
Corretto per gli effetti di calendario, invece, a maggio 2019 l’indice complessivo è diminuito in termini tendenziali dello 0,7% (i giorni lavorativi sono stati 22, come a maggio 2018). In questo caso gli indici registrano una moderata crescita tendenziale esclusivamente per i beni di consumo (+0,7%); al contrario, diminuzioni contraddistinguono i beni intermedi (-1,7%) e in misura più contenuta i beni strumentali (-0,8%) e l’energia (-0,5%).
Crescono alimentari e tabacco ma crolla l’abbigliamento
I settori di attività economica che registrano variazioni tendenziali positive sono le industrie alimentari, bevande e tabacco e le altre industrie (+2,8% per entrambi i settori), la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+1,4%). Le flessioni più ampie si registrano nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-4,9%), nell’industria del legno, carta e stampa (-3,7%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-3,1%).
Maggio non salva il trimestre, che resta in lieve flessione
“A maggio 2019 torna a crescere in termini congiunturali la produzione industriale dopo due mesi di cali”, spiega Istat commentando la nota, “riportandosi sui livelli destagionalizzati di marzo”.
A fronte della variabilità riscontrata nell’evoluzione congiunturale mensile da inizio anno, “il trimestre mobile rileva una lieve flessione congiunturale. La dinamica tendenziale corretta per i giorni lavorativi è in flessione per il terzo mese consecutivo. La crescita mensile di maggio è estesa a tutti i settori, con l’esclusione dell’energia, ed è più accentuata per i beni strumentali. In termini tendenziali, invece, sia l’indice generale sia quelli settoriali mostrano flessioni (al netto degli effetti di calendario), con l’unica eccezione dei beni di consumo, in crescita moderata”.