La strada di Ericsson verso il 5G: fondamentale avere una strategia progressiva ed evolutiva

Dal porto di Livorno alla smart factory 5G di Ericsson in Texas, le linee di sviluppo delle nuove reti mobili super-veloci

Pubblicato il 10 Dic 2021

tecnologia 5G


Le reti 5G promettono di mettere il turbo alla Manifattura e alla digital transformation delle aziende: chi è più attento e dinamico lo ha già capito bene e si sta attrezzando, chi è più scettico e refrattario al cambiamento rischia di restare indietro e pagare un prezzo molto alto.

Ma ci sono molti modi di fare innovazione, e “ci sono molti modi anche per sviluppare gli strumenti e le opportunità del 5G all’interno della propria impresa: per questo, è fondamentale avere una strategia di crescita che sia progressiva e anche evolutiva, una vera e propria Roadmap per la connettività evoluta, che passa anche attraverso reti private e dedicate”, rimarca Riccardo Mascolo, Head of strategy and 5G for Industries di Ericsson Italy and south east mediterranean, che a Innovation Post traccia le linee di sviluppo delle nuove reti mobili super-veloci.

“La tecnologia 5G è ormai una realtà a tutti gli effetti, è disponibile con i suoi vantaggi e opportunità, e può scalare verso il basso, fino a comprendere le medie e piccole aziende”, sottolinea il manager di Ericsson, che spiega: “non è necessario né indispensabile fare tutto subito, perché un approccio molto adeguato e funzionale – adatto alle imprese di ogni dimensione e settore –, è quello di prima tracciare e poi seguire un percorso di evoluzione verso il 5G, che va visto in un contesto complessivo per i benefici che può portare”.

Con la sua bassa latenza e alta capacità di connessione digitale, il 5G “è una piattaforma d’innovazione senza precedenti per aumentare l’efficienza operativa e ridurre significativamente i costi e l’impatto ambientale”, fa notare Mascolo.

E osserva: la connettività 5G “può far evolvere i tradizionali modelli di business e i modelli operativi, ottenendo un migliore rapporto costi-benefici e una maggiore sostenibilità. Il 5G e le tecnologie digitali stanno razionalizzando il modo in cui le aziende e le fabbriche gestiscono i loro processi e flussi, a favore di modalità più produttive, efficienti, flessibili e anche ecologiche. L’innovazione e la tecnologia possono produrre un reale valore economico e di sostenibilità”.

Secondo gli specialisti di Ericsson, nei prossimi 5 anni sarà molto importante seguire e valorizzare due nuovi paradigmi di sviluppo, vale a dire “Internet of skills” (quindi, non solo Internet of things) e “sistemi cyber-fisici”. Nel primo caso, si tratta di creare e avere a disposizione una nuova forza lavoro molto qualificata – e spesso ancora rara –, tecnici e addetti in grado di interagire a distanza con macchine e tecnologie digitali, lavorare con le ‘remote operations’, gestendo le attività in maniera innovativa, veloce, flessibile. Per sistemi cyber-fisici s’intendono invece impianti disseminati di sensori che producono un’immagine digitale della fabbrica e dei suoi processi, secondo la dottrina dei digital twin, un modo evoluto di fare impresa che appunto prima di ‘fare’, analizza, calcola, simula, sperimenta, migliora.

Questi sistemi cyber-fisici, queste aziende per metà macchinari e per l’altra metà digitali, poggiano e si sviluppano “su tre pilastri”, rileva Mascolo, “che sono, appunto, 5G, cloud e intelligenza artificiale”. Tre pilastri della nuova Manifattura e dell’Industria 4.0 strettamente intrecciati tra loro, dove ognuno ha bisogno anche degli altri perché la digital transformation è un puzzle composto da diverse tecnologie abilitanti.

Il 5G è sbarcato nel porto di Livorno

Diventare più efficienti, competitivi e sostenibili, nello scenario globale, è una sfida irrinunciabile non solo per la Manifattura e le sue aziende, ma per chiunque faccia business in modo innovativo, anche per i porti della Penisola.

È il caso, ad esempio, del porto di Livorno, dove Ericsson – insieme al Consorzio nazionale interuniversitario delle telecomunicazioni (Cnit) e all’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale – ha sviluppato il progetto ‘5G Port of the future’, che unisce Internet of things, realtà virtuale, realtà aumentata e intelligenza artificiale, con risultati positivi in termini di sostenibilità, aumento di efficienza e riduzione dell’impatto ambientale delle operazioni di logistica all’interno del porto toscano.

Risparmi per 2 milioni e mezzo di euro l’anno

Più nel dettaglio, il 5G ha permesso di migliorare lo scambio di informazioni in tempo reale all’interno del terminal portuale, portando alla riduzione dei movimenti non necessari durante la movimentazione delle merci. “Questo aspetto può ottimizzare i processi in modo significativo, diminuendo il consumo di carburante e l’anidride carbonica associata”, sottolinea lo specialista di Ericsson. Che spiega: “attraverso un modello elaborato insieme ai partner di progetto e alla Fondazione Eni Enrico Mattei, si calcola che in questo modo ogni anno sia possibile ridurre le emissioni dell’8% per terminal portuale, pari a quasi 148 tonnellate di CO2”.

In termini economici, le stime indicano un risparmio di 2,5 milioni di euro l’anno, attraverso l’ottimizzazione dei tempi di ormeggio delle navi e un miglioramento del 25% della produttività attraverso l’utilizzo di gru controllate da remoto in 5G. Queste cifre da sole evidenziano gli enormi potenziali benefici abilitati dal 5G se implementato su vasta scala nei porti d’Europa.

La smart factory ha un motore 5G

Ericsson non solo contribuisce a sviluppare le nuove reti 5G, ma le usa anche all’interno dei propri impianti per coglierne i vantaggi. È il caso, ad esempio, della smart factory 5G a Lewisville, in Texas, che è stata riconosciuta dal World Economic Forum (Wef) come stabilimento all’avanguardia a livello mondiale nell’ambito della quarta rivoluzione industriale, e premiata con il ‘Global Lighthouse’.

La struttura si estende su un’area di circa 30mila metri quadrati, sta contribuendo ad accelerare la diffusione del 5G negli Stati Uniti, e al suo interno è stata realizzata una piattaforma IoT industriale che ha permesso di impiegare le reti mobili super-veloci in 25 diversi casi d’uso nell’arco dell’ultimo anno. In questa smart factory vengono prodotte le stazioni radio base per il 5G e i sistemi di antenna avanzati (advanced antenna systems), e oltre alle linee di produzione, l’automazione riguarda anche il magazzino (warehouse automation), la logistica interna dei materiali e dei semilavorati e il packaging finale.

Vola la produttività per singolo dipendente

Emerge un dato su tutti: “con i miglioramenti introdotti dall’automazione, abbiamo registrato un incremento del 120% della produttività per singolo dipendente”, fa notare Mascolo, in più “il sito sfrutta sistemi ambientali integrati progettati per ridurre il consumo di energia del 24%, e l’utilizzo di acqua interna del 75%, e funziona con elettricità rinnovabile al 100%”. Ecco perché “la smart factory va incontro all’obiettivo di Ericsson di avere operazioni carbon neutral entro il 2030”.

C’è un altro numero che è importante rimarcare: gli analisti e ricercatori di Ericsson, che ogni anno realizzano Report sulla nuova Manifattura digitale, hanno visto che il ritorno degli investimenti (Roi) “in cinque anni è pari al 116% del capitale investito”. Cifre e vantaggi concreti che dovrebbero smuovere anche i più refrattari al cambiamento, il nuovo mondo 5G ha le carte in regola per farli uscire una volta per tutte dalla loro comfort zone.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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