Accelera la contrazione del manifatturiero europeo, in Italia ottavo mese negativo

A maggio, per il quarto mese consecutivo, l’indice PMI dell’eurozona è in territorio negativo, con i primi segnali negativi anche sull’occupazione. Anche in Italia condizioni non positive, ma l’occupazione regge.

Pubblicato il 05 Giu 2019

produzione

L’indice composito dell’attività manifatturiera (PMI) elaborato da IHS Markit Group, che riflette la capacità di un’area economica di acquistare beni e servizi tenendo conto di nuovi ordini, produzione, occupazione, consegne e scorte nel settore manifatturiero, ha registrato anche a maggio, per il quarto mese consecutivo, un valore al di sotto della soglia “neutra” di 50 punti. Il valore dell’indice è pari a 47.7, in ulteriore diminuzione rispetto a quello di aprile di 47.9 e vicino al livello più basso in quasi sei anni registrato lo scorso marzo.

“Il quarto mese consecutivo di crollo della produzione e l’ulteriore declino dei nuovi ordini ha sottolineato come il settore rimane nel suo momento più difficile dal 2013”, ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di IHS Markit. “Le imprese del settore sono più caute circa le loro spese, tagliando quindi i costi e le assunzioni. Gli acquisti, le giacenze e i livelli occupazionali sono in contrazione a causa delle preoccupazioni delle imprese manifatturiere su una possibile riduzione della domanda”.

L’Italia ancora in territorio negativo

L’Italia ancora in territorio negativo: anche se di poco, il PMI dell’Italia è rimasto al di sotto della soglia neutra dei 50 punti. L’indice a maggio ha toccato i 49.7, un valore che indica un leggero peggioramento delle condizioni operative del settore. Si tratta di un miglioramento rispetto ad aprile, ma comunque dell’ottavo mese consecutivo di peggioramento del settore manifatturiero italiano.

Nonostante la riduzione di produzione e nuovi ordini, le imprese manifatturiere italiane hanno aumentato a maggio, seppur di poco, la loro forza lavoro grazie alle aspettative di sviluppo della domanda. Migliora infatti al livello più alto in otto mesi l’ottimismo delle aziende manifatturiere italiane per l’anno prossimo. Secondo le aziende campione, tra i fattori che hanno contribuito al miglioramento sono stati citati gli investimenti sullo sviluppo di prodotti e la speranza di ripresa delle condizioni della domanda.

Prosegue il calo delle attività in Germania

Tra i Paesi che hanno fatto registrare i dati meno incoraggianti la Germania, che ha continuato a fare i conti con il peggiore deterioramento delle condizioni operative manifatturiere: l’indice di maggio è pari a 44.3. L’Austria ha osservato il peggioramento dello stato di salute dell’economia manifatturiera più elevato in più di quattro anni (indice PMI 47.8). Bene la Francia, che è al suo massimo su tre mesi (50.6). Ma è la Grecia la nazione a riportare le migliori prestazioni in termini di espansione manifatturiera (54.5).

Classifica PMI Manifatturiero per paese di maggio

Grecia54.5minimo su 3 mesi
Paesi Bassi52.2massimo su 2 mesi
Francia50.6massimo su 3 mesi
Spagna50.2minimo su 3 mesi
Austria47.8minimo su 50 mesi
Germania44.3minimo su 2 mesi

Primi impatti sull’occupazione

La scarsa performance manifatturiera del settore è stata ancora strettamente collegata al peggioramento del livello dei nuovi ordini. Per l’ottavo mese consecutivo gli ultimi dati hanno ancora una volta mostrato una contrazione dei nuovi ordini. Le aziende campione hanno riportato il crollo della domanda interna e, così come sottolineato dell’ennesimo, forte ma più lento, crollo delle esportazioni, anche di quella estera.

L’ultima contrazione dei nuovi ordini ha inevitabilmente avuto un impatto sulla produzione, che è diminuita a maggio per il quarto mese consecutivo. L’indagine di maggio ha segnalato anche la nona contrazione consecutiva degli ordini in fase di lavorazione.

La continua presenza di eccesso di capacità produttiva ha avuto un impatto sul livello occupazionale. Dopo 56 mesi di continua espansione, a maggio è stato riportato un netto crollo del personale. La contrazione marginale è stata prettamente centrata in Germania, dove tagli del personale sono stati segnalati per il terzo mese consecutivo. Anche in Spagna è stata registrata una contrazione del numero dei dipendenti e nelle altre nazioni la crescita occupazione ha avuto una tendenza di crescita marginale ad eccezione della Grecia, dove una forte crescita occupazione è stata registrata di nuovo.

L’indagine di maggio ha mostrato ulteriori segnali di allentamento delle pressioni sulla catena di fornitura, infatti i tempi medi di consegna dei fornitori si sono accorciati al tasso maggiore da metà 2009. I tempi delle consegne sono ormai migliorati per tre mesi consecutivi, in linea con la contrazione dell’attività di acquisto tra le imprese manifatturiere. L’ultima indagine ha mostrato come l’attività’ di acquisto sia diminuita per il sesto mese consecutivo in quanto le aziende campione, laddove possibile, hanno preferito utilizzare le giacenze esistenti.

Per concludere, pur rimanendo ben al di sotto della media a lungo termine, migliora al livello maggiore in tre mesi l’ottimismo delle imprese campione. Inoltre, totale pessimismo è stato osservato in Austria e Germania, mentre Francia e Spagna hanno registrato un livello di ottimismo più basso rispetto al mese precedente. In contrasto, l’Italia ha riportato un livello di ottimismo particolarmente elevato rispetto ad aprile.

Valuta la qualità di questo articolo

Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 4