Fatturato e ordinativi in aumento nel mese di maggio che, valutando gli indici destagionalizzati, raggiungono in questo mese i livelli più alti da inizio anno, sia per il fatturato interno sia per quello estero. Un incremento congiunturale che coinvolge tutti i principali settori, con una spinta ulteriore che proviene dalla vivace dinamica dei prodotti energetici.
È questa l’analisi di Istat che ha distribuito l’aggiornamento “flash” dedicato a fatturato e ordinativi dell’industria, relativo al mese di maggio 2018. Mese in cui, in volume, il comparto manifatturiero registra un incremento congiunturale dell’1,5%, rimanendo sostanzialmente stabile nella media degli ultimi tre mesi.
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I dati aggiornati di fatturato ordinativi
A maggio l’Istat stima che il fatturato dell’industria cresca su base congiunturale dell’1,7%, registrando un aumento per il terzo mese consecutivo; nella media degli ultimi tre mesi, l’indice complessivo cresce dello 0,4% sui tre mesi precedenti.
Anche gli ordinativi registrano una variazione congiunturale positiva (+3,6%), che segue la flessione del mese precedente (-0,6%). Nella media degli ultimi tre mesi sui tre mesi precedenti si registra, tuttavia, una riduzione pari all’1,1%.
La dinamica congiunturale del fatturato a maggio mostra andamenti simili su entrambi i mercati, con una crescita dell’1,6% sul mercato interno e dell’1,8% su quello estero. Invece, l’incremento congiunturale degli ordinativi è più rilevante per le commesse raccolte sul mercato estero (+5,5%) rispetto a quelle provenienti dal mercato interno (+2,2%).
Segnali positivi per l’energia, crescita “record” per il petrolio
Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano aumenti congiunturali diffusi a tutti i raggruppamenti principali di industrie; la variazione positiva maggiore è quella relativa all’energia (+5,8%). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 come a maggio 2017), il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 5,0%, con incrementi del 4,5% sul mercato interno e del 5,8% su quello estero.
I settori che registrano le variazioni tendenziali più rilevanti sono quelli dei prodotti petroliferi raffinati (+24,4%) e dei prodotti farmaceutici (+13,2%), mentre il settore dei prodotti elettronici e ottici mostra la flessione maggiore (-4,4%). L’indice grezzo degli ordinativi segna un aumento tendenziale del 4,9%, con un incremento maggiore per il mercato estero (+8,1%) rispetto a quanto rilevato per il mercato interno (+2,8%). Il settore che registra il maggiore incremento è quello dei prodotti elettronici e ottici (+18,3%), mentre l’unica flessione si rileva per il settore del legno e della carta (-0,5%) .
La nota metodologica per calcolare l’indice Istat
L’indice del fatturato, spiega Istat, misura l’andamento nel tempo dell’ammontare delle vendite delle imprese industriali, limitatamente alle attività economiche estrattive e manifatturiere. L’indice degli ordinativi, invece, coglie la dinamica del valore delle commesse che le imprese ricevono dai clienti.
Il panel delle imprese selezionate per l’indagine, il campione teorico è costituito da 7.093 unità, prende in considerazione, per la quasi totalità dei settori, le imprese con 20 addetti e più. Per i settori caratterizzati dalla presenza di imprese di piccole dimensioni l’universo di riferimento è, invece, rappresentato dal complesso delle imprese senza alcun vincolo sul numero di addetti.