La top 10 delle aziende di automazione industriale

Sono sempre più le aziende che decidono di investire in automazione industriale per efficientare prodotti e processi e rispondere ai trend di trasformazione che stanno orientando l’industria. Ma come scegliere il giusto fornitore? Ecco una lista delle top 10 aziende di automazione industriale per fatturato.

Pubblicato il 20 Dic 2022

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L’utilizzo di tecnologie di automazione è essenziale per le aziende manifatturiere che intendano snellire e velocizzare i processi, promuovere l’efficienza nella produzione e, in definitiva, aumentare la propria competitività sul mercato. Utilizzati per controllare e monitorare un processo, una macchina o un dispositivo in modo computerizzato, i sistemi di automazione industriale dettano il “ritmo” della produzione, aumentandone le performance, e svolgono compiti o funzioni ripetitive o pericolose, permettendo agli operatori di concentrarsi su compiti a più alto valore aggiunto.

Le nuove sfide che riguardano la manifattura, che richiedono produzioni sempre più complesse e diversificate, stanno ulteriormente spingendo le aziende a investire in sistemi di automazione industriale.

In questo articolo, dopo una breve presentazione dei trend di mercato, vi proponiamo la classifica delle 10 principali aziende che operano nel settore dell’automazione industriale, più alcune altre che abbiamo inserito poiché nel 2021 hanno registrato fatturati rilevanti. Abbiamo creato due classifiche: la prima tiene conto solo dei fatturati delle divisioni che si occupano specificamente di automazione industriale, la seconda include invece l’intero fatturato dell’azienda.

Automazione industriale, i trend che trainano la crescita del mercato

L’adozione di tecnologie di automazione risponde ad altri importanti trend di cambiamento per l’industria, alcuni legati ad evoluzioni di mercato o a cambiamenti nella domanda, mentre altri sono il risultato dello spostamento degli equilibri internazionali o di fattori macro-economici.

Le aziende, infatti, devono oggi affrontare molteplici complessità, tra cui:

  • aumentare la flessibilità anche a livello di layout di fabbrica, con le linee che devono essere in grado di essere facilmente riconfigurate per adattarsi alle specifiche di ciascun prodotto o a cambi di produzione
  • ridurre il consumo energetico degli impianti per rendere più sostenibili le operations
  • ottenere ricavi dai servizi, oltre che dalla vendita dei prodotti (servitizzazione del prodotto)
  • affrontare difficoltà di approvvigionamento e rialzo dei prezzi della produzione
  • implementare strategie di efficientamento dei processi, al fine di ridurne i costi
  • ottimizzare gli interventi di manutenzione per evitare o ridurre al minimo, programmandoli, i fermi macchina
  • sopperire alla mancanza di competenze nell’industria

Secondo un recente studio pubblicato dalla società di venture capital Inside Partners, il mercato dell’automazione industriale aumenterà in volume di oltre i due terzi nei prossimi anni, passando dai 140,39 miliardi del 2021 a 233,94 miliardi di dollari nel 2028 (tasso di crescita aggregata CAGR del 7,6% annuo). In Italia il mercato dell’automazione industriale valeva circa 6 miliardi di euro nel 2021.

Per quanto riguarda gli investimenti delle aziende manifatturiere, a livello globale si registra anche uno spostamento di focus dall’hardware al software. Se, infatti, in un primo momento le aziende si sono concentrate sulla modernizzazione degli impianti, negli ultimi anni sta diventando sempre più chiaro il ruolo del software nell’abilitare i vantaggi della digitalizzazione.

È proprio grazie a soluzioni software innovative e alle piattaforme Industrial IoT che è possibile sfruttare i dati raccolti dalle macchine per fornire servizi ai clienti (come il condition monitoring e la manutenzione predittiva, ma anche nuovi tipologie di assistenza post-vendita), in grado di creare davvero valore aggiunto.

Le top 10 aziende di automazione industriale per fatturato

Vediamo quali sono le top 10 aziende per fatturato (più due) che operano nel campo dell’automazione industriale, secondo i dati relativi ai fatturati realizzati nell’ultimo anno fiscale (Fiscal Year, FY) disponibile.

1. Siemens

Al primo posto della classifica c’è Siemens, con un fatturato globale di 71,98 miliardi nel Fiscal Year 2022 (nel 2021 erano 62,2 miliardi di euro). Tuttavia, considerando solo le attività della divisione Digital Industries, a cui fanno riferimento le attività di automazione industriale, il fatturato registrato nel FY 2022 è pari a 19,51 miliardi (in netta crescita rispetto ai 16,51 miliardi registrati nel FY 2021).

L’azienda sviluppa soluzioni per l’industria, le infrastrutture, i trasporti e la sanità.

La sua tecnologia mira a creare fabbriche più efficienti e resilienti, grazie all’unione del mondo fisico e digitale.

Il suo portfolio per l’automazione industriale include pressoché tutti gli ambiti tecnologici, eccezion fatta per la robotica:

  • Sistemi di automazione
  • Sistemi di identificazione e localizzazione
  • Comunicazione industriale
  • Controlli industriali
  • Servizi aziendali digitali
  • Software per l’industria
  • Sistemi di controllo e monitoraggio degli operatori
  • Sistemi di Automazione PC based
  • Alimentatori
  • Analisi di processo
  • Sistemi di controllo di processo
  • Strumentazione di processo

2. ABB

In seconda posizione c’è il colosso elvetico-svedese ABB che ha registrato un fatturato di 28,9 miliardi di dollari nel Fiscal Year 2021 (nel FY 2020 erano 26,1 miliardi).

Le aree di business sono: Electrification (13,2 miliardi), Motion (6,9 miliardi), Process Automation (6,2 miliardi) e Robotics & Discrete Automation (3,3 miliardi). L’azienda infatti fornisce soluzioni di elettrificazione e automazione che puntano a favorire la trasformazione digitale e sostenibile delle aziende che operano in diversi settori manifatturiero tra cui Automotive, Building, Cemento, Chimica, Food & Beverage e Oil & gas.

Se sottraiamo ai 28,9 miliardi complessivi i 13,2 registrati dalla business area Electrification, la parte più strettamente legata all’Automazione Industriale ha generato un fatturato pari a 15,7 miliardi di euro.

L’azienda impiega oltre 100.000 persone e opera in oltre 100 Paesi, con un portfolio di prodotti e servizi ampio e indirizzato a rispondere alle esigenze dei settori di riferimento.

Nella manifattura, ABB è una realtà conosciuta soprattutto per i suoi robot industriali e collaborativi, che vengono sviluppati e aggiornati secondo una logica che mira a “democratizzare” le tecnologie di automazione, rendendo la programmazione dei robot più semplice anche per gli operatori non specializzati.

3. Emerson

Il terzo posto sul podio della top 3 è occupato da Emerson che ha realizzato un fatturato nel FY 2022 di circa 19,6 miliardi di dollari (+8% sul 2021). Di questi però sono 11,75 miliardi di dollari quelli generati dalle attività legate all’Automazione. Ulteriori 7,2 miliardi sono legati al business Commercial & Residential Solutions e 656 milioni ad Aspentech.

L’azienda ha inoltre reso noto che dismetterà dal 2023 la divisione Climate Technologies, a cui possono essere riferiti 5,8 miliardi di ricavi.

L’offerta dell’azienda nell’ambito dell’automazione industriale include diverse tecnologie tra cui:

  • Software per la gestione delle operazioni
  • Software di automazione e controllo
  • Software industriale avanzato
  • Misurazione e strumentazione
  • Valvole, attuatori e regolatori
  • Valvole a solenoide e pneumatiche
  • Sistemi di controllo e sicurezza
  • Asset Management
  • Componenti elettrici e per l’illuminazione
  • Saldatura, assemblaggio e pulizia

A questo portfolio unisce servizi di consulenza, formazione e manutenzione.

4. Mitsubishi Electric

Mitsubishi Electric opera nella produzione e nella vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche utilizzate nei sistemi energetici ed elettrici; nell’automazione industriale; nei sistemi di informazione e comunicazione; nei dispositivi elettronici e negli elettrodomestici.

L’azienda, nata nel 1921, è parte del diversificatissimo colosso giapponese Mitsubishi, ha sede a Tokyo e ed è presente a livello mondiale con oltre 200 sedi.

Mitsubishi Electric ha chiuso l’anno fiscale 2022 con un fatturato di 4.476.758 milioni di yen, pari a circa 31,8 miliardi di euro.

I ricavi della divisione Industrial Automation sono pari a 1.460.000 milioni di yen, circa 10,4 miliardi di euro.

Il suo portfolio include:

  • controllori
  • dispositivi di Edge computing
  • azionamenti
  • visualizzazione
  • robot industriali
  • macchine utensili
  • prodotti per il monitoraggio dell’alimentazione
  • strumenti di programmazione software

Inoltre, Mitsubishi Electric propone soluzioni per la manutenzione preventiva e predittiva.

5. Honeywell

Honeywell è un gruppo che fattura circa 34 miliardi di dollari, di cui 7,8 miliardi di dollari sono generati dalla divisione Safety & Productivity Solutions, mentre le altre aree di business sono l’Aerospace (11 miliardi di dollari), Performance Materials & Technologies (10 miliardi di dollari) e Building Technologies (5,5 miliardi).

La divisione Safety & Productivity Solutions ha quattro aree di intervento: Safety, Productivity Solutions & Services, Warehouse & Workflow Solutions e Sensing & IoT, come illustrato dal grafico seguente.

6. Rockwell Automation

Con sede centrale a Milwaukee nel Wisconsin (USA), Rockwell Automation serve clienti in più di 100 Paesi. L’azienda opera nella fornitura di soluzioni di automazione e digitalizzazione industriale e ha chiuso l’anno fiscale 2022 con un fatturato di 7,76 miliardi di dollari, in crescita del 10,9% rispetto ai 6,99 miliardi registrati nel 2021.

La divisione Intelligent Devices ha realizzato 3,5 miliardi di dollari; la divisione Software & Control 2,3 miliardi; la divisione Lifecycle Services 1,9 miliardi.

Il portfolio hardware include: tecnologie di movimentazione a carrelli indipendenti, alimentatori, convertitori di frequenza, computer e monitor industriali, sistemi di controllo distribuito e molto altro.

A questo si affianca un portfolio di soluzioni software che mirano a rendere l’automazione più aperta, semplice e collaborativa. L’azienda ha recentemente presentato Factory Talk Design Hub, un ecosistema per il Cloud Manufacturing, che integra in un unico ecosistema tutta la sua gamma completa di strumenti e funzionalità.

7. Schneider Electric

Con un fatturato di gruppo pressoché identico a quello registrato da ABB sale sul podio della classifica delle dieci aziende di automazione industriali più importanti dal punto di vista del fatturato un’altra azienda europea, Schneider Electric, anch’essa alfiere della digitalizzazione e della sostenibilità.

L’azienda ha chiuso il 2021 con un fatturato di 28,9 miliardi di euro, in crescita del 14% rispetto al 2020. Questo fatturato è però generato in gran parte dalla business area dedicata all’Energy Management (22,18 miliardi), mentre la parte di Industrial Automation ha generato ricavi per 6,73 miliardi di euro.

Schneider Electric favorisce la trasformazione digitale dei clienti integrando tecnologie per la gestione dell’energia e e dei processi aziendali e fornisce soluzioni in cloud che collegano prodotti, software e servizi. Inoltre, fornisce soluzioni per la gestione del ciclo di vita del prodotto attraverso digital twin.

Opera attraverso diversi marchi tra cui:

  • APC
  • Eliwell
  • Eurotherm
  • ProFace
  • Telemecanique
  • Uniflair
  • Wonderware

La sua filosofia, che l’azienda ha racchiuso nel motto Life is On punta a consentire a tutti di sfruttare al massimo gli asset, favorendo il progresso e la sostenibilità, attraverso un approccio di innovazione aperto, basato sull’adozione di standard comuni – per rendere l’automazione indipendente dall’hardware – e partnership strategiche con altri attori di mercato.

8. Bosch Rexroth

Bosch Rexroth è un’azienda tedesca che offre soluzioni per l’industria manifatturiera, la distribuzione di energia, l’edilizia e il settore dei trasporti. Nell’anno fiscale 2021 ha generato ricavi per 6,16 miliardi di euro.

L’azienda progetta, sviluppa e fornisce sistemi di automazione per la gestione delle macchine e dei processi industriali. Offre una vasta gamma di prodotti e servizi, tra cui componenti per la movimentazione lineare e rotativa, sistemi di azionamento, sistemi di controllo, sistemi di regolazione e sistemi di sicurezza.

Inoltre, Bosch Rexroth offre soluzioni di automazione personalizzate per soddisfare le esigenze specifiche dei clienti, utilizzando tecnologie avanzate come il controllo distribuito, il cloud computing, l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things (IoT).

L’azienda si rivolge a una vasta gamma di settori, tra cui l’automotive, l’aerospaziale, il settore energetico, il settore alimentare, il settore chimico, il settore tessile e il settore dei trasporti. Opera a livello globale, con sedi in tutto il mondo e una rete di partner commerciali e distributori.

9. SMC

Con sede a Tokyo, SMC si occupa di automazione industriale dal 1959 ed è presente oggi in circa 80 Paesi con 500 sedi commerciali, oltre a stabilimenti produttivi in circa 30 paesi/regioni (oltre alle sedi in Giappone).

Nel 2021 l’azienda ha fatturato  727.300.000.000 Yen, equivalenti a circa 5,2 miliardi di euro, e per il 2022 prevede una crescita del 10,7%, che la porterebbe a chiudere l’anno con un fatturato di 805.000.000.000 Yen (circa 5,6 miliardi di euro). 

Con 12.000 prodotti base e più di 700.000 varianti – dal trattamento aria alla strumentazione, alle valvole e attuatori – SMC offre soluzioni d’avanguardia per l’industria Automobilistica, per l’industria Elettronica, Alimentare e Life Science.

Nello specifico, il catalogo dei prodotti dell’azienda include: attuatori; attuatori elettrici; valvole per il controllo direzionale; trattamento aria, tubi e raccordi; prodotti per il vuoto; controllo fluidi; sensori; controllo statico; controllo della temperatura; prodotti per alto vuoto; prodotti per circuiti con funzioni di sicurezza; prodotti conformi alla direttiva Atex; prodotti per camere bianche.

Il catalogo dell’offerta, inoltre, include:

  • soluzioni IO-Link
  • soluzioni per la comunicazione industriale
  • soluzioni di robotica e la robotica collaborativa
  • soluzioni per la manutenzione, per l’efficientamento energetico e per la sicurezza delle macchine

L’azienda, inoltre, dispone di un team dedicato alla formazione tecnica a 360°, rivolta al mondo industriale e scolastico, con corsi incentrati sulle tecnologie legate all’automazione industriale, declinati su più livelli, in funzione degli obiettivi a tendere.

10. Fanuc

Fanuc si occupa di automazione industriale dal 1956 e conta oggi 271 filiali a supporto di 109 Paesi. Nel 2021 l’azienda ha registrato un fatturato di 551.287.000.000 Yen, pari a circa 3,8 miliardi di euro.

L’azienda ha inoltre diffuso i dati relativi al primo semestre del 2022 che evidenziano come, nonostante le difficoltà riscontrate nell’attività – tra cui l’impatto sulle attività produttive esercitato dalla carenza di semiconduttori e altri componenti, dall’inflazione e dalle improvvise fluttuazioni dei tassi di cambio –, l’azienda abbia ulteriormente rafforzato la sua posizione, registrando vendite nette consolidate per un totale di 3,2 miliardi di euro (416,128 milioni di yen), con un aumento del 18,4%.

L’azienda si occupa di sviluppare componenti essenziali per l’automazione di fabbrica (prodotti FA), come CNC, servomotori e oscillatori laser, sviluppati per permettere ai clienti di massimizzare la produttività dei propri impianti, grazie a un maggior risparmio energetico, maggiore sicurezza e prestazioni più elevate.

Oltre ai prodotti FA, il portfolio dell’azienda include l’offerta dedicata alla robotica, con robot industriali e collaborativi, e l’offerta Robomachine, che comprende un centro di lavoro CNC, una pressa a iniezione 100% elettrica e una macchina a elettroerosione a filo CNC.

Fanuc, inoltre, fornisce servizi di manutenzione lungo tutto il ciclo di vita dei suoi prodotti e percorsi di formazione personalizzati basati sui suoi prodotti.

11. Festo

Festo è fornitore di automazione industriale con tecnologie pneumatiche ed elettriche, oltre ad operare nel settore della formazione. Il gruppo tedesco ha realizzato un fatturato di 3,36 miliardi di euro nell’anno fiscale 2021 (+18%) avvalendosi dell’opera di circa 20.700 collaboratori in tutto il mondo.

L’offerta per l’automazione (industriale e di processo) include un catalogo di circa 33.000 prodotti, mentre il catalogo delle soluzioni include software rivolti alla digitalizzazione della produzione, soluzioni di automazione elettrica e soluzioni per la sicurezza delle macchine.

Festo opera, inoltre, nel campo della consulenza e della formazione, oltre a diversi servizi post-vendita legati all’istallazione e alla formazione tecnica sui propri prodotti.

L’azienda è nota anche per i gli avveniristici esperimenti del suo Bionic Learning Network, una laboratorio in cui vengono sviluppate applicazioni ispirate alla natura.

12. Omron

Omron è un’azienda giapponese fondata nel 1933 e attiva in 120 Paesi. Opera lungo quattro principali aree di business: salute, automazione industriale, sistemi di ispezione e componenti elettrici.

L’azienda ha realizzato un fatturato di 762,9 miliardi di Yen nell’anno fiscale 2021, pari a circa 5,4 miliardi di euro. Di questi, circa 2,97 miliardi di euro (418,1 miliardi di Yen) sono generati dalla divisione IAB (Industrial Automation Business). Per il 2022, l’azienda stima che la divisione IAB registrerà un aumento di fatturato del 15,5%.

Con questa divisione dedicata all’automazione industriale, Omron è uno dei principali produttori di componenti e sistemi tecnologicamente all’avanguardia per l’automazione industriale, nonché fornitore di servizi di consulenza per ogni tipo di applicazione.

Omron Industrial Automation fornisce prodotti con ottime prestazioni per l’automazione di qualità e soluzioni personalizzate per moltissimi tipi di industrie. Nello specifico, il catalogo dei prodotti include soluzioni per:

  • sistemi di controllo
  • motion e drive
  • robotica
  • sensori
  • sicurezza
  • ispezione e controllo qualità
  • componenti di commutazione
  • componenti di controllo
  • software (per configurazione, programmazione e visualizzazione)

L’azienda è inoltre impegnata nel perseguimento di obiettivi di sostenibilità, attraverso la sua strategia “Shaping the future 2030”, basata su tre obiettivi principali: eliminare le emissioni di carbonio, realizzare una società digitale ed estendere le aspettative di vita.

13. Phoenix Contact

Chiudiamo questa classifica con Phoenix Contact, azienda con sede centrale in Germania che opera attraverso quindici aziende tedesche e quattro aziende internazionali, oltre a 55 società di distribuzione in tutto il mondo. A livello internazionale, è presente in più di 100 Paesi.

Phoenix Contact ha chiuso l’anno fiscale 2021 con ricavi per 2,97 miliardi di euro.

In Italia l’azienda è presente dal 1997 con la sede di Cusano Milanino (MI). Le soluzioni di Phoenix Contact vengono utilizzate ovunque vi sia necessità di automatizzare i processi, ad esempio in impianti di produzione industriale, nel settore delle energie rinnovabili, nelle infrastrutture o per le connessioni complesse di dispositivi.

Il catalogo dell’offerta ai clienti include prodotti per:

  • alimentazione, ricarica e protezione
  • siglatura, montaggio e istallazione
  • automazione
  • collegamento
  • commutazione, misurazione e montaggio

L’azienda, inoltre, sviluppa progetti custom per i clienti e fornisce una serie di servizi di assistenza pre e post vendita, tra cui anche un “sample service”, che permette ai produttori di dispositivi di ricevere in consegna, in breve tempo e senza spese di spedizione, dei campioni di morsetti per circuiti stampati, connettori per circuiti stampati o connettori circolari.

14.Parker

Parker è un produttore di tecnologie e sistemi di motion control e fornisce soluzioni di massima precisione, progettate per una vasta gamma di applicazioni nei settori dell’industria, della mobilità e dell’aerospazio.

Il portfolio dell’azienda include:

  • adesivi, rivestimenti e incapsulanti
  • cilindri e attuatori
  • filtri, separatori e purificatori
  • generatori di gas
  • gestione termica e della potenza
  • uarnizioni e tenute elastomeriche e O-ring
  • motori, azionamenti e controller
  • valvole, tubi e oscillatori
  • sistemi di prese di forza e sistemi di controllo
  • trattamento dell’aria (FRL) ed essiccatori
  • schermatura elettromagnetica
  • Regolatori, monitor, sensori e controllo della portata
  • refrigerazione e condizionamento dell’aria
  • pompe
  • raccordi e innesti rapidi

Al catalogo dei prodotti si integra l’offerta di soluzioni rivolte alla riduzione delle emissioni prodotte, sfruttando le tecnologie dell’elettrificazione, dell’idrogeno fuel cell e del gas naturale. 

Parker Hannifin ha già pubblicato i risultati finanziari del 2022, anno in cui ha registrato un fatturato totale di 15,86 miliardi di dollari (circa 14,9 miliardi di euro), dei quali 13,3 miliardi di dollari (circa 12,5 miliardi di euro) fanno riferimento al Diversified Industrial Segment mentre il resto è generato dalla divisione Aerospace. 

Non essendo disponibili maggiori informazioni sulla percentuale di fatturato inerente alla divisione di automazione industriale, abbiamo scelto di inserire questa azienda soltanto nella classifica generale che prende in considerazione il fatturato dei gruppi.

Le classifica delle top 10 aziende di automazione industriale per fatturato

Fatturato Automazione Industriale
(mld di euro)
1Siemens19,51
2ABB15,7
3Emerson11,08
4Mitsubishi Electric10,4
5Honeywell7,35
6Rockwell Automation7,32
7Schneider Electric6,73
8Bosch Rexroth6,16
9SMC5,2
10Fanuc3,8
11Festo3,36
12Omron2,97
13Phoenix Contact2,97
Fatturato totale del Gruppo (mld di euro – cambi da yen e dollari del 20 dicembre 2022)
1Siemens71,98
2Honeywell32
3Mitsubishi Electric31,8
4ABB28,9
5Schneider Electric28,9
6Emerson18,4
7Parker14,9
8Rockwell Automation7,3
9Bosch Rexroth6,16
10Omron5,4
11SMC5,2
12Fanuc3,8
13Festo3,36
14Phoenix Contact2,97

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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