Top 10 aziende automazione

La top 10 delle aziende di automazione industriale nel 2024

Sono sempre più le aziende che decidono di investire in automazione industriale per efficientare prodotti e processi e rispondere ai trend di trasformazione che stanno orientando l’industria. Ma come scegliere il giusto fornitore? Ecco la classifica aggiornata al 2024 delle top 10 aziende di automazione industriale per fatturato.

Aggiornato il 02 Gen 2024

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L’utilizzo di tecnologie di automazione è essenziale per le aziende manifatturiere che intendano snellire e velocizzare i processi, promuovere l’efficienza nella produzione e, in definitiva, aumentare la propria competitività sul mercato. Utilizzati per controllare e monitorare un processo, una macchina o un dispositivo in modo computerizzato, i sistemi di automazione industriale dettano il “ritmo” della produzione, aumentandone le performance, e svolgono compiti o funzioni ripetitive o pericolose, permettendo agli operatori di concentrarsi su compiti a più alto valore aggiunto.

Le nuove sfide che riguardano la manifattura, che richiedono produzioni sempre più complesse e diversificate, stanno ulteriormente spingendo le aziende a investire in sistemi di automazione industriale.

In questo articolo, dopo una breve presentazione dei trend di mercato, vi proponiamo la classifica delle 10 principali aziende che operano nel settore dell’automazione industriale.

Nel prossimo paragrafo trovate la descrizione e i numeri delle aziende, in quello successivo la classifica che tiene conto solo dei fatturati delle divisioni che si occupano specificamente di automazione industriale.

Nota per la lettura – Questo è un articolo che aggiorniamo ogni inizio d’anno con i dati dei bilanci resi disponibili dalle aziende. L’ultimo aggiornamento è stato fatto il 2 gennaio 2024.

Automazione industriale, i trend che trainano la crescita del mercato

L’adozione di tecnologie di automazione risponde ad altri importanti trend di cambiamento per l’industria, alcuni legati ad evoluzioni di mercato o a cambiamenti nella domanda, mentre altri sono il risultato dello spostamento degli equilibri internazionali o di fattori macro-economici.

Le aziende, infatti, devono oggi affrontare molteplici complessità, tra cui:

  • aumentare la flessibilità anche a livello di layout di fabbrica, con le linee che devono essere in grado di essere facilmente riconfigurate per adattarsi alle specifiche di ciascun prodotto o a cambi di produzione
  • ridurre il consumo energetico degli impianti per rendere più sostenibili le operations
  • gestire tutte le operazioni in ottica circolare, dall’approvvigionamento alla gestione del ciclo di vita dei prodotti, fino al loro remanufacturing o riutilizzo (dell’intero prodotto o delle componenti come “materia prima” per una nuova produzione)
  • ottenere ricavi dai servizi, oltre che dalla vendita dei prodotti (servitizzazione del prodotto), aprendosi alle nuove opportunità dei modelli “pay-per-x” che implicano un cambiamento dei rapporti all’interno della filiera e degli ecosistemi industriali
  • affrontare difficoltà di approvvigionamento e rialzo dei prezzi della produzione
  • implementare strategie di efficientamento dei processi, al fine di ridurne i costi
  • ottimizzare gli interventi di manutenzione per evitare o ridurre al minimo, programmandoli, i fermi macchina
  • sopperire alla mancanza di competenze nell’industria, quindi soluzioni semplici da utilizzare. Questo trend traina anche il bisogno di digitalizzare il sapere contenuto in azienda, per renderlo disponibile anche alla nuova forza lavoro

Secondo un recente studio pubblicato dalla società di venture capital Inside Partners, il mercato globale dell’automazione industriale aumenterà in volume di oltre i due terzi nei prossimi anni, passando dai 140,39 miliardi del 2021 a 233,94 miliardi di dollari nel 2028 (tasso di crescita aggregata CAGR del 7,6% annuo).

Nel 2022 il mercato italiano è cresciuto nell’insieme del 23%, portando il fatturato totale del settore a sfiorare i 7 miliardi di euro. Secondo Anie Automazione, l’associazione che rappresentale imprese fornitrici di tecnologie per l’automazione, il mercato nel 2023 è cresciuto di un ulteriore 16%, mentre più incerta sarebbe la crescita attesa nel 2024, poiché dalla seconda metà dell’anno si è assistito a un calo degli ordinativi a seguito dello smaltimento dei picchi di domanda registrati dopo la pandemia.

Per quanto riguarda gli investimenti delle aziende manifatturiere, a livello globale si registra anche uno spostamento di focus dall’hardware al software. Se, infatti, in un primo momento le aziende si sono concentrate sulla modernizzazione degli impianti, negli ultimi anni sta diventando sempre più chiaro il ruolo del software nell’abilitare i vantaggi della digitalizzazione.

È proprio grazie a soluzioni software innovative e alle piattaforme Industrial IoT che è possibile sfruttare i dati raccolti dalle macchine per fornire servizi ai clienti (come il condition monitoring e la manutenzione predittiva, ma anche nuovi tipologie di assistenza post-vendita), in grado di creare davvero valore aggiunto.

E non si può parlare del 2023 dell’automazione industriale senza citare l’AI generativa, che nel corso degli ultimi 12 mesi si è fatta largo anche nell’industria. Seppure ancora si debbano superare diversi limiti della tecnologia attuale (soprattutto per quanto riguarda l’affidabilità dei risultati), l’AI generativa ha grandi potenzialità nell’industria e sono già diverse le aziende che l’hanno integrata all’interno delle loro soluzioni, come Siemens e Rockwell Automation.

Le top 10 aziende di automazione industriale

Vediamo quali sono le top 10 aziende per fatturato che operano nel campo dell’automazione industriale, secondo i dati relativi ai fatturati realizzati nell’ultimo anno fiscale (Fiscal Year, FY) disponibile.

In questo paragrafo le riportiamo in ordine alfabetico, mentre nel paragrafo successivo troverete la classifiche per fatturato inerente la sola parte di automazione.

Poiché alcune aziende comunicano in fatturato in euro, altre in dollari e altre in Yen, abbiamo lasciato i valori originali e poi il controvalore in euro sulla base dei tassi di cambio registrati il 2 gennaio 2024, cioè 1 Yen pari a 0,0064 euro e 1 dollaro pari a 0,91 euro.

ABB

ABB, colosso elvetico-svedese, ha registrato nel 2022 un fatturato di 29,44 miliardi di dollari (26,79 miliardi di euro), in crescita rispetto ai  28,9 miliardi di dollari del FY2021.

Le aree di business sono: Electrification (14,10 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 13,2 miliardi di dollari del 2021), Motion (6,745 miliardi di dollari), Process Automation (6,04 miliardi di dollari) e Robotics & Discrete Automation (3,18 miliardi di dollari).

L’azienda sviluppa e commercializza soluzioni di elettrificazione e automazione che puntano a favorire la trasformazione digitale e sostenibile delle aziende che operano in diversi settori manifatturiero tra cui Automotive, Building, Cemento, Chimica, Food & Beverage e Oil & gas.

L’unica business unit ad aver registrato una crescita nel 2022 è proprio la BU Electrification (+7% sul 2021), mentre le altre business unit hanno registrato un calo di fatturato del 3%, che sale al 4% per quanto concerne la robotica.

Da gennaio 2023 la BU Electrification non include più l’offerta dedicata all’e-mobility, ora gestita come business unit a sé stante. Se sottraiamo ai 29,44 miliardi di dollari complessivi i 14,10 registrati dalla business area Electrification, la parte più strettamente legata all’Automazione Industriale ha generato un fatturato pari a 15,34 miliardi di dollari (13,96 miliardi di euro), in leggera diminuzione rispetto ai 15,7 miliardi di dollari registrati nel 2021.

L’azienda impiega oltre 105.000 persone e opera in oltre 100 Paesi, con un portfolio di prodotti e servizi ampio e indirizzato a rispondere alle esigenze dei settori di riferimento.

Nella manifattura, ABB è una realtà conosciuta soprattutto per i suoi robot industriali e collaborativi, che vengono sviluppati e aggiornati secondo una logica che mira a “democratizzare” le tecnologie di automazione, rendendo la programmazione dei robot più semplice anche per gli operatori non specializzati.

Bosch Rexroth

Bosch Rexroth è un’azienda tedesca parte del gruppo Bosch che offre soluzioni per l’industria manifatturiera, la distribuzione di energia, l’edilizia e il settore dei trasporti. Nell’anno fiscale 2022 ha generato ricavi per 7 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 6,16 miliardi fatturati nel 2021.

L’azienda progetta, sviluppa e fornisce sistemi di automazione per la gestione delle macchine e dei processi industriali. Offre una vasta gamma di prodotti e servizi, tra cui componenti per la movimentazione lineare e rotativa, sistemi di azionamento, sistemi di controllo, sistemi di regolazione e sistemi di sicurezza.

Inoltre, Bosch Rexroth offre soluzioni di automazione personalizzate per soddisfare le esigenze specifiche dei clienti, utilizzando tecnologie avanzate come il controllo distribuito, il cloud computing, l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things (IoT).

L’azienda si rivolge a una vasta gamma di settori, tra cui l’automotive, l’aerospaziale, il settore energetico, il settore alimentare, il settore chimico, il settore tessile e il settore dei trasporti. Opera a livello globale, con sedi in tutto il mondo e una rete di partner commerciali e distributori.

Emerson

Nel FY2023 Emerson ha realizzato un fatturato di circa 15,16 miliardi di dollari (circa 13,80 miliardi di euro), contro i 13,80 miliardi di dollari del 2021. Di questi, quasi 12 miliardi di dollari (11,59) sono legati all’offerta dei dispositivi intelligenti, mentre altri 3,65 miliardi di dollari provengono dall’offerta dedicata al software e al control.

L’offerta dell’azienda nell’ambito dell’automazione industriale include diverse tecnologie tra cui:

  • Software per la gestione delle operazioni
  • Software di automazione e controllo
  • Software industriale avanzato
  • Misurazione e strumentazione
  • Valvole, attuatori e regolatori
  • Valvole a solenoide e pneumatiche
  • Sistemi di controllo e sicurezza
  • Asset Management
  • Componenti elettrici e per l’illuminazione
  • Saldatura, assemblaggio e pulizia

A questo portfolio unisce servizi di consulenza, formazione e manutenzione.

Fanuc

Fanuc si occupa di automazione industriale dal 1956 e conta oggi 271 filiali a supporto di 109 Paesi. Nell’anno fiscale 2022  l’azienda ha registrato un fatturato di 851.956.000.000 Yen, pari a circa 5,19 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 3,8 miliardi di euro fatturati nel FY2021.  L’azienda ha inoltre diffuso le previsioni per l’anno fiscale 2023, con un fatturato stimato a 819. 500.000.0000 Yen.

L’azienda si occupa di sviluppare componenti essenziali per l’automazione di fabbrica (prodotti Factory Automation, FA), come CNC, servomotori e oscillatori laser, sviluppati per permettere ai clienti di massimizzare la produttività dei propri impianti, grazie a un maggior risparmio energetico, maggiore sicurezza e prestazioni più elevate.

Oltre ai prodotti FA, il portfolio dell’azienda include l’offerta dedicata alla robotica, con robot industriali e collaborativi, e l’offerta Robomachine, che comprende un centro di lavoro CNC, una pressa a iniezione 100% elettrica e una macchina a elettroerosione a filo CNC.

Fanuc, inoltre, fornisce servizi di manutenzione lungo tutto il ciclo di vita dei suoi prodotti e percorsi di formazione personalizzati basati sui suoi prodotti.

Lo scorso anno ha visto una buona performance dell’offerta dedicata alla robotica, dove il fatturato è stato di 356,98 miliardi di Yen (2,28 miliardi di euro), seguiti dai 250,11 miliardi di Yen (1,6 miliardi di euro) provenienti dalla vendita dei prodotti della Factory Automation. Dall’offerta Robomachine sono giunti 132,78 miliardi di Yen (circa 850 milioni di euro), mentre con i servizi l’azienda ha fatturato 112,07 miliardi di Yen (717 milioni di euro).

Honeywell

Honeywell è un gruppo che fattura oltre 35 miliardi di dollari (31,85 miliardi di euro), di cui circa 7 miliardi di dollari (circa 6,37 miliardi di euro) sono generati dalla divisione Safety & Productivity Solutions di cui fa parte l’offerta di automazione, mentre le altre aree di business sono l’Aerospace (11,8 miliardi di dollari), Performance Materials & Technologies (10,7 miliardi di dollari) e Building Technologies (6 miliardi).

La divisione Safety & Productivity Solutions ha tre aree di riferimento: Sensing & Safety Technologies, Productivity Solutions & Services, Warehouse & Workflow Solutions, come illustrato dal grafico seguente.

Mitsubishi Electric

Mitsubishi Electric è un’azienda che opera nella produzione e nella vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche utilizzate nei sistemi energetici ed elettrici; nell’automazione industriale; nei sistemi di informazione e comunicazione; nei dispositivi elettronici e negli elettrodomestici.

L’azienda, nata nel 1921, è parte del diversificatissimo colosso giapponese Mitsubishi, ha sede a Tokyo e ed è presente a livello mondiale con oltre 200 sedi.

Mitsubishi Electric ha chiuso l’anno fiscale 2023 con un fatturato di 5.003,6 miliardi di Yen, pari a circa 32,02 miliardi di euro, registrando una crescita annua del 12%.

Secondo quanto riporta l’azienda, nel 2023 il mercato dei sistemi di automazione di fabbrica ha registrato un calo della domanda di apparecchiature digitali (come smartphone e semiconduttori), mentre la domanda è stata robusta soprattutto per le spese di capitale relative ai prodotti dell’area della decarbonizzazione, come le batterie agli ioni di litio.

In questo contesto, gli ordini acquisiti dall’azienda sono diminuiti rispetto all’anno precedente, soprattutto a causa di un temporaneo rallentamento della domanda di apparecchiature digitali, mentre i ricavi sono aumentati rispetto all’anno precedente, soprattutto a causa dell’indebolimento dello yen e dell’aumento della domanda di prodotti nell’area della decarbonizzazione.

Il mercato delle apparecchiature per il settore automobilistico ha registrato un aumento delle vendite di auto nuove rispetto all’anno precedente e una forte domanda di apparecchiature per veicoli elettrici, in linea con l’espansione del mercato dei veicoli elettrici, nonostante la carenza di semiconduttori. In questo contesto, il settore ha registrato un aumento degli ordini e dei ricavi rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto all’indebolimento dello yen e all’incremento delle apparecchiature per veicoli elettrici, come motori e inverter, e dei componenti elettrici.

Il fatturato del segmento Industry & Mobility, di cui fa parte l’automazione, è aumentato del 12% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 1.660,2 miliardi di Yen, pari a 10,62 miliardi di euro.

Fanno parte di questo segmento sia la BU dedicata all’automazione (Factory Automation) sia quella che produce componenti per l’automotive. Mitsubishi Electric Factory Automation ha fatturato 843,8 miliardi di Yen, pari a 5,4 miliardi di euro.

Il suo portfolio include:

  • controllori
  • dispositivi di Edge computing
  • azionamenti
  • visualizzazione
  • robot industriali
  • macchine utensili
  • prodotti per il monitoraggio dell’alimentazione
  • strumenti di programmazione software

Inoltre, Mitsubishi Electric propone soluzioni per la manutenzione preventiva e predittiva.

Rockwell Automation

Con sede centrale a Milwaukee nel Wisconsin (USA), Rockwell Automation serve clienti in più di 100 Paesi. L’azienda opera nella fornitura di soluzioni di automazione e digitalizzazione industriale e ha chiuso l’anno fiscale 2023 con un fatturato di 9,058 miliardi di dollari (pari a 8,24 miliardi di euro), in crescita del 16,7% rispetto ai 7,7 miliardi di dollari registrati nel 2022.

La divisione Intelligent Devices ha realizzato circa 4 miliardi di dollari (in  crescita rispetto ai 3,5 miliardi di dollari del 2021); la divisione Software & Control 2,8 miliardi (erano 2,3 nel 2021); la divisione Lifecycle Services, che nel 2022 ha fatturato poco più di 2 miliardi di dollari, in crescita anche questa rispetto al fatturato del 2021 (1,9 miliardi) .

Il portfolio hardware include: tecnologie di movimentazione a carrelli indipendenti, alimentatori, convertitori di frequenza, computer e monitor industriali, sistemi di controllo distribuito e molto altro.

A questo si affianca un portfolio di soluzioni software che mirano a rendere l’automazione più aperta, semplice e collaborativa. L’offerta dell’azienda rivolta al settore manifatturiero è centrata intorno a Factory Talk Design Hub, un ecosistema per il Cloud Manufacturing, che integra in un unico ecosistema tutta la sua gamma completa di strumenti e funzionalità.

Schneider Electric

Sale sul podio della classifica delle dieci aziende di automazione industriali più importanti dal punto di vista del fatturato un’altra azienda europea, Schneider Electric, anch’essa alfiere della digitalizzazione e della sostenibilità.

L’azienda ha chiuso il 2022 con un fatturato di 34,2 miliardi di euro, in crescita del 12,2% rispetto al 2021. Questo fatturato è però generato in gran parte dalla business area dedicata all’Energy Management (26,42 miliardi), mentre la parte di Industrial Automation ha generato ricavi per 7,73 miliardi di euro.

Schneider Electric favorisce la trasformazione digitale dei clienti integrando tecnologie per la gestione dell’energia e dei processi aziendali e fornisce soluzioni in cloud che collegano prodotti, software e servizi. Inoltre, fornisce soluzioni per la gestione del ciclo di vita del prodotto attraverso digital twin.

Opera attraverso diversi marchi tra cui:

  • APC
  • Eliwell
  • Eurotherm
  • ProFace
  • Telemecanique
  • Uniflair
  • Wonderware

La sua filosofia, che l’azienda ha racchiuso nel motto Life is On punta a consentire a tutti di sfruttare al massimo gli asset, favorendo il progresso e la sostenibilità, attraverso un approccio di innovazione aperto, basato sull’adozione di standard comuni – per rendere l’automazione indipendente dall’hardware – e partnership strategiche con altri attori di mercato.

Siemens

Ultima in ordine alfabetico, ma come vedremo prima per fatturato, è Siemens. Nel Fiscal Year 2023 l’azienda ha infatti riportato un fatturato globale di 77,76 miliardi di euro (nel 2022 erano 71,98 miliardi di euro).

Tuttavia, considerando solo le attività della divisione Digital Industries, a cui fanno riferimento le attività di automazione industriale, il fatturato registrato nel FY 2023 è pari a 21,91 miliardi di euro (in netta crescita rispetto ai 19,51 miliardi registrati nel FY 2022).

L’azienda sviluppa soluzioni per l’industria, le infrastrutture, i trasporti e la sanità.

La sua tecnologia mira a creare fabbriche più efficienti e resilienti, grazie all’unione del mondo fisico e digitale. Guardando anche fuori dall’industria, l’azienda negli ultimi anni si è concentrata sullo sviluppo di prodotti, soluzioni e servizi in grado di accelerare la digitalizzazione nei settori a cui si rivolge.

Il suo portfolio per l’automazione industriale include pressoché tutti gli ambiti tecnologici, eccezion fatta per la robotica:

  • Sistemi di automazione
  • Sistemi di identificazione e localizzazione
  • Comunicazione industriale
  • Controlli industriali
  • Servizi aziendali digitali
  • Software per l’industria
  • Sistemi di controllo e monitoraggio degli operatori
  • Sistemi di Automazione PC based
  • Alimentatori
  • Analisi di processo
  • Sistemi di controllo di processo
  • Strumentazione di processo

Nel 2023, l’azienda ha proseguito la transizione di alcune parti della sua attività software, in particolare il PLM, verso il modello “as-a-Service” che consente ricavi più ricorrenti più prevedibili e offre opportunità di crescita grazie all’accesso a nuovi clienti, in particolare piccole e medie imprese che cercano di ridurre i costi associati al possesso di una complessa infrastruttura IT.

La transizione ha frenato i tassi di crescita dei ricavi e lo sviluppo dei margini di profitto nel settore del software nell’anno fiscale 2023 e l’azienda si aspetta un impatto continuo fino al completamento della transizione.

SMC

Con sede a Tokyo, SMC si occupa di automazione industriale dal 1959 ed è presente oggi in circa 80 Paesi con 500 sedi commerciali, oltre a stabilimenti produttivi in circa 30 paesi/regioni (oltre alle sedi in Giappone).

Nel 2023 l’azienda ha fatturato  824.772.000.000 Yen, equivalenti a circa 5,28 miliardi di euro.

Con 12.000 prodotti base e più di 700.000 varianti – dal trattamento aria alla strumentazione, alle valvole e attuatori – SMC offre soluzioni d’avanguardia per l’industria Automobilistica, per l’industria Elettronica, Alimentare e Life Science.

Nello specifico, il catalogo dei prodotti dell’azienda include: attuatori; attuatori elettrici; valvole per il controllo direzionale; trattamento aria, tubi e raccordi; prodotti per il vuoto; controllo fluidi; sensori; controllo statico; controllo della temperatura; prodotti per alto vuoto; prodotti per circuiti con funzioni di sicurezza; prodotti conformi alla direttiva Atex; prodotti per camere bianche.

Il catalogo dell’offerta, inoltre, include:

  • soluzioni IO-Link
  • soluzioni per la comunicazione industriale
  • soluzioni di robotica e la robotica collaborativa
  • soluzioni per la manutenzione, per l’efficientamento energetico e per la sicurezza delle macchine

L’azienda, inoltre, dispone di un team dedicato alla formazione tecnica a 360°, rivolta al mondo industriale e scolastico, con corsi incentrati sulle tecnologie legate all’automazione industriale, declinati su più livelli, in funzione degli obiettivi a tendere.

Le classifica delle top 10 aziende di automazione industriale per fatturato

RankingAziendaFatturato *
(solo Automazione Industriale)
1Siemens21,91
2ABB13,96
3Emerson13,80
4Rockwell Automation8,24
5Schneider Electric7,73
6Bosch Rexroth7,00
7Honeywell6,37
8Mitsubishi Electric5,40
9SMC5,28
10Fanuc5,19

* Valori in miliardi di euro, convertiti ai tassi del 2 gennaio 2024

Ribadiamo che la precedente classifica si basa unicamente sui valori inerenti le divisioni o le BU che si occupano di automazione industriale. In alcuni casi (Rockwell, Bosch Rexroth, SMC e Fanuc) il valore coincide con il perimetro aziendale; in altri casi ne rappresenta una parte, talvolta nemmeno prevalente.

Per completezza vi riportiamo anche la classifica di queste aziende per fatturato complessivo, includendo quindi anche le aree di business non legate all’automazione industriale.

RankingAziendaFatturato *
Intero gruppo
1Siemens77,76
2Schneider Electric34,20
3Mitsubishi Electric32,02
4Honeywell31,85
5ABB26,79
6Emerson13,80
7Rockwell Automation8,24
8Bosch Rexroth7,00
9SMC5,28
10Fanuc5,19

* Valori in miliardi di euro, convertiti ai tassi del 2 gennaio 2024

Articolo originariamente pubblicato il 20 Dic 2022

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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