RICERCA

L’Istituto Italiano di Tecnologia quadruplica le sue infrastrutture digitali

L’incremento permetterà di velocizzare e migliorare le attività di ricerca in tutti gli ambiti di interesse dell’Istituto contribuendo ad un efficace transizione digitale del comparto ricerca.

Pubblicato il 14 Set 2023

IBM_IIT_2


L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) ha recentemente quadruplicato le sue infrastrutture digitali che andranno a supporto di tutta la rete nazionale dei centri IIT (4 sedi a Genova e 11 nelle principali città italiane).

Tale incremento permetterà di velocizzare e migliorare le attività di ricerca in tutti gli ambiti di interesse dell’Istituto contribuendo ad un efficace transizione digitale del comparto ricerca.

Ibm ed E4 fornitori del sistema di immagazzinamento dati

In particolare, IIT si è dotato di un sistema di immagazzinamento dati all’avanguardia, fornito grazie al supporto di aziende come Ibm e E4, che si allinea alle best practice europee sulla gestione dei dati. Le attività sperimentali ad oggi producono enormi quantità di dati che devono essere resi disponibili, quando possibile, a tutta la comunità scientifica e riutilizzabili in qualsiasi momento rispettando requisiti di trasparenza e sicurezza di alto livello.

Il sistema di immagazzinamento dati fornito da E4 utilizzando tecnologia Ibm che IIT ha predisposto è in grado di archiviare 10 Petabyte (10 milioni di gigabyte) di dati che saranno disponibili a tutta la rete dei centri IIT, suddivisi su macchine distribuite in 14 installazioni sul territorio nazionale.

Tale infrastruttura supporterà lo sviluppo dei circa 300 progetti di ricerca afferenti a tutte le aree di ricerca dell’Istituto (robotica, nuovi materiali, scienze della vita e scienza computazionale) e offrirà la possibilità di raccogliere, classificare, categorizzare e tracciare ogni singolo dato per il suo utilizzo anche futuro, rappresentando così un patrimonio unico e trasversale per il sistema ricerca del nostro Paese. IIT sta infatti sviluppando internamente sistemi software che permettano ai ricercatori IIT, ma anche a team di ricerca di altre istituzioni, nell’ottica dell’Open Science, un accesso facile, rapido, sicuro ed efficace ai dati necessari per le sperimentazioni che poi possono essere analizzati grazie a machine learning e algoritmi di intelligenza artificiale.

Potenziato anche il supercomputer Franklin

Proprio a tal fine IIT ha anche potenziato l’infrastruttura di calcolo principale di IIT, il supercomputer Franklin – anch’ esso progettato e realizzato da E4 – ha una velocità che supera i 2 Petaflops, ovvero è in grado di eseguire più di 2 milioni di miliardi di operazioni al secondo, grazie ai suoi 83 nodi e alle 288 GPU (Graphic Processing Unit – unità di elaborazione grafica).

“Con questa nuova infrastruttura tecnologica l’architettura IT dell’istituto compie un salto in avanti nella gestione del dato digitale che rappresenta uno degli elementi più importanti nella attività di produzione scientifica. Tra gli obiettivi è previsto una spinta nella gestione del dato Fair (Findable, Accessible, Interoperable, Resuable) in logica Open Science secondo quanto richiesto dalla Comunità Europea e dalle comunità internazionali di riferimento e un uso allargato di algoritmi di AI nell’analisi dei  dati già che porterà evoluzioni nella  modalità con la quale alcune ricerche vengono realizzate” afferma in una nota Stefano Bencetti Direttore di Information and Communication Technology dell’Istituto Italiano di Tecnologia.

La soluzione IBM Storage Scale consente di avere una struttura dati con file system distribuiti tra le sedi e di dotare IIT di tutti i meccanismi avanzati di gestione dei dati e dei metadati insieme alle funzioni di protezione del dato stesso. Di rilevanza poi la possibilità di profilare i dati a seconda delle esigenze specifiche delle linee di sviluppo e ricerca di IIT e la possibilità di rendere maggiormente efficiente il movimento dei dati tra le sedi periferiche e quelle centrali, senza impatti sulle prestazioni delle normali operazioni di accesso ai dati essendo i sistemi storage dotati di una rilevante componente di tecnologia NVMe e di una architettura software defined storage.

Il risultato dei miglioramenti delle capacità di immagazzinare dati ed elaborarli è una infrastruttura innovativa distribuita su tutto il territorio nazionale, connessa e dotata di strumenti di analisi e gestione avanzata dei dati che permetterà i ricercatori del network IIT di affrontare le esigenze oggi conosciute per i progetti in corso ma anche le future esigenze che dovranno essere comunque realizzate.

Valuta la qualità di questo articolo

G
Daniela Garbillo

Giornalista pubblicista con 30 anni di esperienza di redazione, coordinamento e direzione maturata presso case editrici, gruppi e associazioni in diversi settori, dalle tecnologie innovative alle energie rinnovabili, dall'occhialeria al beauty, all'architettura. All'attivo anche importanti esperienze in comunicazione, organizzazione di eventi e marketing.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 4