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Phoenix Contact guarda al 2024 con novità di prodotto e un piano di investimenti da 2 miliardi di euro

Phoenix Contact ha presentato un importante piano di investimenti e diverse innovazioni, tra cui un sistema di controllo con tecnologia TSN, dei router di sicurezza per reti OT, un controllore di sicurezza per Profisafe e una nuova serie di Box PC compatti.

Pubblicato il 16 Nov 2023

phoenix TSN

Il 2023 di Phoenix Contact si chiude con qualche ripercussione dello scenario economico mondiale, che secondo le previsioni dell’azienda influenzerà anche la prima parte del 2024. L’azienda, che quest’anno ha celebrato il suo centesimo anno di attività, chiude l’anno con un fatturato di 3,5 miliardi di euro, in calo del 2% rispetto al dato 2022, quando aveva però registrato una crescita di oltre il 20%.

Tuttavia, nonostante il quadro incerto, Phoenix Contact guarda al 2024 con ottimismo – soprattutto vista la forte spinta del mercato dell’e-mobility cinese – e ha annunciato un piano di investimenti da 2 miliardi di euro per espandere le sue capacità produttive e tecnologiche, oltre che per concretizzare nelle proprie sedi la visione dell’All Electric Society.

Il 2023 di Phoenix Contact e gli scenari per il 2024

Il 2023 ha segnato un momento importante per l’azienda, vista la ricorrenza del centenario della sua fondazione. Tuttavia, si  è trattato anche di un anno che ha registrato una flessione delle attività determinata, secondo il Ceo dell’azienda, da scorte troppo elevate in molti punti dell’intera catena del valore aggiunto, che sta interessando tutte le regioni del mondo.

Ciò è particolarmente evidente in Asia, mentre singoli Paesi in Europa continuano a registrare una crescita. Anche i due maggiori mercati individuali di Phoenix Contact, Germania e Stati Uniti, sono interessati da un leggero calo delle vendite.

Le aree di business legate all’elettromeccanica sono attualmente più colpite rispetto alle aree di business dell’elettronica e dell’automazione, dove l’azienda ritiene ancora possibile realizzare una crescita.

Problematiche che secondo le previsioni dell’azienda perdureranno almeno fino il secondo semestre del prossimo anno. Anno in cui Phoenix Contact prevede di raggiungere una crescita del 5%, che continuerà ad essere sostenuta dalla forte domanda nei mercati in cui opera l’azienda (elettrificazione, networking e automazione).

Un piano di investimenti da 2 miliardi

Per sostenere la crescita nel medio-lungo periodo l’azienda ha annunciato un piano di investimenti di 2 miliardi di euro per i prossimi cinque anni.

L’investimento più significativo verrà realizzato sull’edificio logistico esistente nella sede di Blomberg. L’edificio completamente automatizzato fornirà 220.000 metri cubi di volume di stoccaggio aggiuntivo, consentendo così all’azienda di rifornire in futuro anche clienti fuori dalla Germania. L’investimento complessivo sarà di 100 milioni di euro, il più significativo nella storia dell’azienda.

Presso il suo headquarter l’azienda mette in mostra concretamente la sua visione per una società “all electric” attraverso il suo All Electric Society Park, inaugurato il settembre scorso. Utilizzando il flusso di energia – dalla generazione, alla conversione, all’immagazzinamento e alla distribuzione, fino all’uso ottimizzato – il parco dimostra come la società completamente elettrica possa diventare una realtà.

Altri investimenti riguarderanno la sede in India, dove sono in costruzione tre nuovi edifici con spazi per la produzione, la logistica e gli uffici, per una superficie di 70.000 metri quadrati. Gli investimenti, che ammontano a circa 40 milioni di euro, sono rivolti a ridurre la dipendenza dell’azienda dal mercato cinese.

Al tempo stesso, l’azienda investirà anche per rafforzare la sua capacità produttiva in Cina, con un nuovo stabilimento a Lishui dove la divisione di E-Mobility svilupperà e produrrà diversi cavi di ricarica per veicoli elettrici, che saranno forniti ai produttori cinesi di automobili e di infrastrutture di ricarica.

Il sistema TSN integrato

Alla fiera l’azienda ha presentato per la prima volta un sistema TSN integrato composto da un controller e da switch gestiti per Profinet. Il sistema consente l’implementazione di reti IT/OT convergenti, anche per applicazioni AI come il machine learning ed è il frutto dell’acquisizione dell’azienda canadese iS5 Communications realizzata a fine 2022.

Il sistema TSN di Phoenix Technology consente una convergenza tra le reti IT e OT, particolarmente utile per le applicazioni AI, come il rilevamento ottico delle anomalie: grandi quantità di dati devono essere trasportate dal campo all’AI, mentre il risultato dell’operazione AI influisce sul processo da controllare in tempo reale.

La sincronizzazione temporale ad alta precisione è essenziale per elaborare e valutare i dati distribuiti provenienti dal campo. La tecnologia TSN consente questa convergenza di rete con diversi strumenti. Il sistema è formato da un controllore con tecnologia PLCnext e switch gestiti, disponibili anche nelle versioni con connessione in fibra ottica. Come protocollo in tempo reale viene utilizzato Profinet.

Tutti i dispositivi supportano funzioni TSN come la qualità del servizio, la prelazione, la sincronizzazione temporale precisa con PTP e la comunicazione sincrona. Consentono quindi di sfruttare i vantaggi di TSN nell’ambiente Profinet senza modificare la visualizzazione dell’applicazione. Anche i dispositivi Profinet esistenti possono essere utilizzati senza modifiche.

I router di sicurezza per reti OT

Tra le novità anche due nuove varianti dei router di sicurezza della famiglia di prodotti MGuard con switch integrato: FL MGuard 2105 e FL MGuard 4305.

I nuovi router di sicurezza di classe gigabit consentono di controllare e proteggere le comunicazioni all’interno di una rete di produzione.  I dispositivi raggiungono una velocità di trasmissione dei dati di circa 1000 MBit/s. Di conseguenza, i router di sicurezza MGuard garantiscono un elevato livello di sicurezza senza compromettere le prestazioni della rete.

Oltre all’elevata velocità di elaborazione, i router dispongono di ampie funzioni di sicurezza, come un firewall integrato che filtra il traffico di dati nella rete. Le comunicazioni indesiderate o l’accesso agli utenti della rete vengono bloccati.

La segmentazione della rete consente inoltre di verificare e controllare lo scambio di dati tra i singoli segmenti. I singoli segmenti di rete sono così protetti da volumi di dati eccessivi, sovraccarichi di rete e accessi non autorizzati.

Con i router di sicurezza MGuard è possibile anche una manutenzione remota sicura. Grazie alla comunicazione VPN crittografata, è possibile effettuare la manutenzione di macchine o sistemi in remoto attraverso qualsiasi rete. Una funzione firewall nel tunnel VPN aumenta ulteriormente la sicurezza.

Un nuovo controllore di sicurezza per Profisafe

Il nuovo controllore di sicurezza AXC F XT SPLC 3000, utilizzato come modulo di espansione laterale sinistro sui controlli PLCnext AXC F 2152 o AXC F 3152, completa il portafoglio PLCnext con un potente PLC di sicurezza per gli utenti Profisafe nelle reti Profinet.

Il controllore di sicurezza può essere utilizzato in applicazioni fino alla categoria di sicurezza SIL3 in conformità alla norma IEC 61508/61511 e PLe in conformità alla norma EN ISO 13849-1.

L’SPLC 3000 può comunicare con un massimo di 300 dispositivi F in funzione come F-Host e contemporaneamente agire come dispositivo F. Il controllore di sicurezza è completamente integrato nell’ecosistema aperto della tecnologia PLCnext e offre un elevato grado di modularità in combinazione con le estensioni I/O Profisafe dell’Axiobus, che possono essere inserite sul lato destro.

Le CPU di sicurezza, potenti e ridondanti, basate su ARM, hanno una frequenza di clock di 800 MHz per il canale 1 e di 600 MHz per il canale 2.

Box PC compatti

Si arricchisce anche la gamma dei Box PC dell’azienda, adatti a un’ampia gamma di compiti di automazione, dalla semplice acquisizione dei dati alle complesse applicazioni IoT ed edge.

Con l’aggiunta della serie VL3 UPC, sono ora disponibili dispositivi particolarmente compatti per installazioni di edge computing impegnative in armadi di controllo distribuiti.

La scelta del giusto processore Intel – CPU Atom dual-core o quad-core della serie X6000 di Intel (Elkhart) – offre prestazioni adeguate a tutte le applicazioni, consumando il meno possibile. L’uso di componenti moderni, come la RAM DDR4, la memoria non volatile Express (NVMe) e le porte Gigabit Ethernet, aumenta ulteriormente le prestazioni del Box PC.

Il sistema di base offre un’interfaccia DisplayPort per schermi ad alta risoluzione con capacità multi-stream. È possibile aggiungere due interfacce seriali (RS-232, -422, -485) al dispositivo, che è dotato di due interfacce Gigabit Ethernet e due interfacce USB 3.1 ad alta velocità.

Gli utenti possono anche configurare la comunicazione WLAN. Il dispositivo si installa su una guida top-hat o tramite staffe di montaggio per il montaggio a parete.

La serie VL3 UPC può essere ampliata con due moduli. Un’opzione comprende due porte Gigabit Ethernet aggiuntive e un’interfaccia M.2 per espandere la memoria di massa. La seconda opzione è un modem 4G/LTE, che include anche un’interfaccia M.2 per l’espansione della memoria. Il modulo è predisposto anche per i futuri modem 5G ed è quindi a prova di futuro.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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